Decadenza, Tribunale Cagliari respinge il ricorso di Todde: il commento di Emanuele Beccu(Fdl)

 Cagliari. Il Tribunale ordinario di Cagliari ha emesso una decisione sfavorevole per Alessandra Todde, respingendo il ricorso presentato dalla governatrice sarda contro l'ordinanza di decadenza. La prima sezione civile del collegio giudiziario ha confermato la validità del provvedimento emesso dal Collegio regionale di garanzia elettorale presso la Corte d'Appello lo scorso 3 gennaio.

La questione trae origine dall'analisi delle spese elettorali sostenute durante la campagna per le elezioni regionali sarde del febbraio 2024, che avrebbe fatto emergere diverse criticità procedurali. Ora la decisione finale spetterà al Consiglio regionale, chiamato a pronunciarsi definitivamente sul destino politico della presidente della Regione Sardegna.

I giudici del collegio elettorale hanno individuato specifiche mancanze nella gestione finanziaria della campagna elettorale. In particolare, sono state contestate l'assenza di un conto corrente specificamente dedicato alla raccolta dei fondi elettorali e la mancanza di un mandatario elettorale, figure e strumenti considerati essenziali per assicurare la piena trasparenza nella gestione delle risorse destinate alla campagna.

Un passaggio cruciale nella vicenda è previsto per il 9 luglio, quando la Corte Costituzionale si riunirà per esaminare il conflitto di attribuzione presentato dalla Regione nei confronti dello Stato. Al centro del dibattito vi è la questione se la normativa nazionale utilizzata dai giudici del collegio elettorale per stabilire la decadenza di Todde sia effettivamente applicabile alla Sardegna, considerato il suo status di regione a statuto speciale.

Emanuele Beccu, vicecoordinatore di Fratelli d'Italia per la Regione Sardegna, ha commentato la decisione del Tribunale con queste parole:

"Apprendo con lineare consapevolezza che il Tribunale Ordinario ha rigettato il ricorso presentato dalla Presidente Todde. E lo ha fatto richiamando integralmente tutti i punti contestati a suo tempo dal Collegio di Garanzia, con una chiara sottolineatura relativamente alla questione della trasparenza.

La semplice lettura dei documenti, successivamente all'accesso agli atti da me effettuato a fine Ottobre 2024, avrebbe potuto indurre chiunque dotato di buon senso ad approfondire la questione.

Capisco che talvolta ci sia da parte di alcuni la difficoltà ad esporsi pubblicamente e mediaticamente, ma per chi fa politica e pertanto decide di mettersi a disposizione dei cittadini, è fondamentale assumersi le responsabilità anche quando esse possano risultare scomode o foriere di contestazioni.

Ebbene, non ho mai pensato nella mia vita di volgere le spalle all'evidenza dei fatti, persino quando la verità ha portato solo svantaggi più che vantaggi personali.

E anche in questo caso, seguendo silenziosamente la via del Diritto, ho anteposto la mia coscienza rispetto a comode scelte personali.

Oggi come domani, sarà il Diritto a delineare gli scenari futuri sul destino di questa legislatura regionale, in virtù di quelle stesse regole a cui tutti i cittadini, indistintamente, sono sottoposti".

La vicenda presenta dunque un doppio binario: da un lato l'attesa per la pronuncia del Consiglio regionale sulla decadenza, dall'altro la questione costituzionale che potrebbe ridefinire l'applicabilità della normativa nazionale alle regioni a statuto speciale.