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Pubblicato il 27 June 2019 alle 13:11
Porto Cervo, 27 giugno 2019 - Mentre in Francia e nel Nord Italia se ne discute animatamente, in Sardegna sbarca - forse per la prima volta, forse no - il burqini: il costume che sarebbe ispirato alle regole del wahabismo, una delle correnti islamiche più "oltranziste".
Di donne più o meno giovani e più o meno velate, in Gallura, se ne vedono parecchie: ognuna con una storia diversa, ognuna con un velo differente - perché i veli sono tanti e non tutti hanno a che vedere con l'estremismo religioso in generale.
Fatto sta che, nonostante una certa abitudine al velo, la presenza del "primo" burqini a Liscia Ruja ha destato un po' di curiosità.
Nessun episodio di intolleranza ha accompagnato la presenza del burqini in spiaggia - e ci mancherebbe altro - ma la curiosità è stata talmente tanta da spingere alcuni bagnanti a fare alcuni scatti che sono stati fatti ieri mattina.
Va da sé che questo costume - il materiale è lo stesso di un normale bikini - può essere usato anche per motivi di salute: coprendo completamente la pelle, esso diminuisce radicalmente l'esposizione solare e quindi il rischio cancro.
Ciò che colpisce gli occhi occidentali è, però, il contrasto che a volte si crea tra l'uomo (svestito alla moda occidentale) e la donna (coperta dalla testa ai piedi).
Insomma, una società "multiculturale" si vede anche da queste "sfumature", che possono piacere o anche no: l'importante è trattarsi (reciprocamente) con rispetto.
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