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Olbia, 236 posti letto per studenti: saranno sufficienti?

Affitti troppo alti, studenti in difficoltà anche con redditi medi

Olbia, 236 posti letto per studenti: saranno sufficienti?
Olbia, 236 posti letto per studenti: saranno sufficienti?
Andrea Baragone

Pubblicato il 07 May 2025 alle 11:07

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Olbia. La città si prepara ad accogliere 236 nuovi alloggi universitari nel cuore del Geovillage. Il progetto, promosso dal gruppo Alma attraverso la controllata Resort Sardinia srl e finanziato con fondi del Pnrr, ha ottenuto il via libera dal Ministero dell’Ambiente. Si tratta di una risposta concreta alla crescente domanda abitativa generata dall’espansione dell’offerta formativa in città. Ma tra le speranze c’è anche la consapevolezza che l’urgenza abitativa non si risolve con un solo intervento.

Le residenze – 184 camere da 16 mq e 52 da 20 mq, tutte con bagno privato, internet e climatizzazione – saranno realizzate nel distretto Cipnes, tra via Siria e via Serra Leone. Il completamento è previsto entro il 2026, ma già nel 2025 saranno disponibili almeno 50 posti letto in via transitoria. Un’iniziativa positiva, che punta a offrire soluzioni moderne e sostenibili, inserendosi nella visione di un’università diffusa, accessibile e radicata nel territorio.

Eppure, se da un lato si guarda con favore al progetto, dall’altro si teme che i criteri di accesso possano essere troppo stringenti. In città, oggi, anche studenti con famiglie a reddito medio incontrano gravi difficoltà a trovare una stanza a prezzi accettabili. A Olbia, come in molte città italiane, l’emergenza casa non riguarda più solo le fasce più fragili: colpisce anche chi ha redditi nella norma ma deve affrontare affitti da città turistica, aggravati dalla scarsità di soluzioni per studenti.

Negli ultimi anni, Olbia ha visto nascere nuovi corsi di laurea strategici per l’economia del territorio: dal consolidato Economia del turismo a Infermieristica, fino ai più recenti in Ingegneria navale e, prossimamente, in Ingegneria aeronautica. Ma l’offerta formativa è cresciuta più velocemente delle infrastrutture, lasciando indietro proprio uno dei pilastri fondamentali: il diritto allo studio.

Il Comune, il Consorzio UniOlbia e le Università di Cagliari e Sassari stanno cercando di colmare il divario, anche con nuovi spazi in centro città e aule ristrutturate. Tuttavia, per gli studenti e le famiglie, il tema centrale resta uno: non basta costruire, serve garantire accesso equo, rapido e sostenibile.

Il progetto Geovillage rappresenta un tassello importante, ma l’urgenza abitativa è adesso e non può attendere il 2026. Servono più soluzioni temporanee, più bandi accessibili, criteri meno rigidi e un’attenzione costante alle reali condizioni economiche delle famiglie. Solo così Olbia potrà davvero diventare una città universitaria accogliente, viva, inclusiva.