Sunday, 04 May 2025
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Pubblicato il 04 May 2025 alle 11:00
La Maddalena. Giovedì 1° maggio a Caprera, sul sentiero che conduce a Cala Coticcio, sono stati trovati 3 individui che, abusivamente, hanno tentato di raggiungere la spiaggia in maniera autonoma, senza l’accompagnamento della guida turistica. Un’infrazione che viene punita: il Parco dell'Arcipelago di La Maddalena è infatti il primo Parco Nazionale della Sardegna.
Cala Coticcio, insieme a Cala Brigantina, fa parte delle zone TA, classificate ovvero come aree di rilevante interesse naturalistico che necessitano di un'alta protezione e quindi non sono liberamente percorribili. È tuttavia possibile visitarle con l'accompagnamento di una guida ambientale escursionistica. L’infrazione di tali disposizioni normative prevede per legge delle sanzioni. E se fortunatamente in molti, ormai, capiscono l’importanza di tali regole ai fini della salvaguardia del territorio e di una tutela ambientali, altri, purtroppo, non solo provano a fare i furbi, ma anzi, se colti in fragrante, reagiscono anche con arroganza e superficialità.
E’ il caso di ciò che è successo pochi giorni fa sulla via per Cala Coticcio. Testimoni una delle guide esperte autorizzate dal Parco e il suo gruppo di visitatori. Tre visitatori abusivi, con un cane al seguito, avrebbero cercato di raggiungere la spiaggia di Cala Coticcio in maniera autonoma, scavalcando l’Ente Parco e così infrangendo le leggi in vigore. Di fronte al divieto di proseguire lungo il percorso e all’invito di tornare indietro da parte della guida escursionistica, due di loro avrebbero fatto dietrofront, mentre l’ultimo si sarebbe opposto, rispondendo con supponenza e negligenza e costringendo così la guida a contattare le autorità competenti. Grazie al grande e compatto gioco di squadra tra i tre enti preposti – guide escursionistiche, presidio del Parco e Carabinieri Forestali – i tre individui sono stati fermati, riconosciuti e chiamati a rispondere della loro condotta irresponsabile.
Ecco le parole di Stefania Consolini, la guida escursionistica coinvolta nell’episodio: “E’ di fondamentale importanza informarsi su quali siano le regole del Parco al fine di evitare di incorrere in segnalazioni. E per questo ci si può affidare al sito istituzionale del parco https://www.lamaddalenapark.it. Nella sezione INFORMAZIONI COTICCIO E BRIGANTINA, è pubblicato il disciplinare con la specificazione di tutto quello che si può fare e non. All’interno della stessa sezione si trova poi l’elenco delle guide escursionistiche autorizzate per accompagnare i visitatori con tutti i recapiti. In molti si domandano perché sia necessaria la presenza della guida. La risposta si trova, in primis, nel fatto che la zona in questione è un’area a massima tutela ambientale e, in second luogo, in termini di pericolosità e difficoltà del percorso".
Come specifica Consolini, "È necessario avere una guida, intanto per saper dove mettere i piedi perché il percorso non è facile, e poi, dal punto di vista ambientale, una guida può indicare dove porre l’attenzione, magari per evitare di calpestare endemismi di flora o di disturbare esemplari di specie protette. Un esempio ne è la Lucertola di Bedriaga: la troviamo non in grandissime quantità ma facilmente nel nostro territorio. È sparita nel nord della Gallura dopo la cementificazione delle coste. Questo è un segno che la troppa antropizzazione può far male alla natura. Qui troviamo poi alcuni endemismi vegetali come le orchidee. Queste specie chiaramente si trovano anche in altri sentieri, ma Cala Coticcio e Cala Brigantina, sin dagli albori della nascita del Parco sono state destinate ad una protezione più ampia. Di conseguenza, queste zone, dovrebbero essere considerate un vero e proprio santuario in termini di tutela ambientale".
Gestire chi non rispetta le regole non è sempre semplice: "Relativamente all’accaduto in questione, io, in qualità di guida autorizzata dal Parco, mi sono trovata costretta a segnalare l’infrazione, chiedendo l’intervento dei Carabinieri Forestali, soprattutto di fronte all’insistenza da parte di uno degli individui abusivi e nell’irremovibilità mostrata nella decisione di continuare il percorso verso la spiaggia autonomamente. La persona in questione, tra l’altro, date le origini sarde, avrebbe dovuto essere più incentivata al rispetto delle regole del territorio in quanto utili alla salvaguardia della nostra casa comune. In ogni caso, ciò di cui andiamo fieri, è il grande gioco di squadra che da sempre contraddistingue gli enti preposti alla tutela del Parco: guide escursionistiche autorizzate, personale del presidio e autorità/Forze dell’Ordine (Carabinieri Forestali a terra e Guardia Costiera a mare)”.
Insomma, una collaborazione sinergica di risorse per il raggiungimento di un fine comune, quello di formare un turismo balneare consapevole. La guida non è un mero ascensore preposto solo ad accompagnare piccoli gruppi di persone a fare il bagno a Cala Coticcio o a Cala Brigantina. Il suo ruolo va ben oltre. È vero infatti che, se l’obiettivo principale della gente sostanzialmente è quello di vedere e fotografare alcune delle spiagge più belle dell’Arcipelago e immergersi nelle acque cristalline di quella che è conosciuta come la “Thaiti della Sardegna”, è vero anche che, dopo un’escursione con la guida, le stesse persone possono tornare alla vita di tutti i giorni con una consapevolezza diversa in termini di attenzione e rispetto verso la natura.
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