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Loiri - Porto San Paolo riscopre il suo cuore antico: sabato tutti a Cala Finanza

Il forno di Cala Finanza al centro di un progetto tra archeologia, ambiente e cittadinanza attiva

Loiri - Porto San Paolo riscopre il suo cuore antico: sabato tutti a Cala Finanza
Loiri - Porto San Paolo riscopre il suo cuore antico: sabato tutti a Cala Finanza
Andrea Baragone

Pubblicato il 08 May 2025 alle 10:35

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Loiri - Porto San Paolo. Sabato 10 maggio, a partire dalle 9:30, Cala Finanza sarà il teatro di una mattinata di impegno collettivo dedicata alla cura e alla riscoperta del forno della calce, sito storico affacciato sul mare di Porto San Paolo. L’iniziativa, promossa dall’Area Marina Protetta di Tavolara - Punta Coda Cavallo con la collaborazione dell’associazione culturale Mediterrarte e il contributo della Dottoressa Paola Mancini, coinvolgerà cittadini, volontari, scuole e istituzioni in un’esperienza condivisa di tutela del patrimonio culturale e ambientale.

L’evento, inserito all’interno del progetto "La pietra dell’ulivo", finanziato dall’Assessorato Regionale della Difesa dell’Ambiente (SVASI), nasce con l’obiettivo di sensibilizzare la comunità sulla valorizzazione dei beni comuni, siano essi materiali, ambientali o culturali. Dopo l’avvio delle attività nelle scuole di Olbia, Porto San Paolo e San Teodoro, questa giornata rappresenterà il primo grande momento pubblico di partecipazione aperta, con la collaborazione della Lega Navale di Porto San Paolo e dell’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Loiri Porto San Paolo.

Durante la mattinata, i partecipanti si dedicheranno alla pulizia e alla manutenzione leggera del sito, riportando alla luce uno dei forni storici legati alla produzione di calce che un tempo univa Tavolara e il suo entroterra. Un’attività che coinvolgerà anche famiglie e studenti e che proseguirà il 13 maggio, quando le bambine e i bambini della scuola primaria di Porto San Paolo visiteranno il forno e parteciperanno a un laboratorio artistico curato dalla cooperativa GEA.

Leonardo Lutzoni, direttore dell’AMP, ha dichiarato: “Con questa iniziativa vogliamo unire la comunità attorno a un valore comune: il rispetto per il nostro patrimonio storico e naturale. Ogni gesto, anche il più semplice, contribuisce a proteggere e valorizzare ciò che ci è stato lasciato in eredità”.

Dal canto suo, l’Associazione Mediterrarte ha sottolineato l’importanza del progetto come occasione di educazione al rispetto e alla cura dei beni comuni. “Questa collaborazione con l’Area Marina Protetta è per noi una novità bellissima e importante – spiegano –. ‘La pietra dell’ulivo’ nasce anche dalla necessità di reagire ad atti vandalici che avevano colpito i cartelli informativi dei forni della calce: da lì abbiamo allargato la riflessione sull’educazione al bene comune, coinvolgendo scuole e comunità in un percorso che parte dalla storia per arrivare all’ambiente e all’inclusione sociale”.

Nel Comune di San Teodoro, ad esempio, il progetto prevede la riqualificazione partecipata di uno spazio verde con il contributo diretto degli studenti. A Porto San Paolo, l’impegno del Comune e dell’Assessorato ai Servizi Sociali ha consentito di coinvolgere famiglie e cittadini in difficoltà in un’esperienza di cittadinanza attiva.

La Dottoressa Paola Mancini, archeologa da anni attiva nel territorio dell’AMP, sarà presente durante la giornata con un contributo scientifico e culturale fondamentale: “Questo progetto rispecchia ancora una volta il valore dell’Area Marina Protetta, che non si occupa solo di mare e biodiversità, ma anche di storia e patrimonio antropico. I forni della calce sono parte di una vera e propria industria che tra Ottocento e Novecento ha coinvolto Tavolara e tutto il suo entroterra. Il forno di Cala Finanza, oggi inserito anche nel Piano Urbanistico Comunale di Loiri-Porto San Paolo come bene identitario, è una testimonianza preziosa”.

L’archeologa ha curato la pubblicazione del volume dedicato ai forni di Tavolara, contribuendo alla creazione del “Sentiero dei forni”. “La storia è tutta degna di essere raccontata – ha ricordato – e ogni struttura può essere considerata un monumento se capace di restituire il senso di un’epoca”.