Friday, 26 September 2025
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Pubblicato il 26 September 2025 alle 07:00
Olbia. Grande festa alla Corte di Francia, c'è nel regno un progetto in più: è un progetto di fattibilità che dovrebbe risolvere uno dei problemi più annosi (e sottovalutati) che affligge Olbia e di conseguenza l'intero territorio del Nord-Est Sardegna. Stiamo parlando della cronica mancanza di aule scolastiche per le scuole superiori di secondo grado: un problema di cui Olbia.it ha parlato anche recentemente e che la città si trascina da almeno 30 anni.
Diciamo 30 anni perché, anche a fronte di qualche intervento avvenuto nel corso di questi 30 anni, a intervalli regolari siamo punto e a capo: vale a dire centinaia di studenti che devono fare una "transumanza" tra una sede centrale ormai divenuta troppo piccola e sedi alternative. Chi ha più di 40 anni ricorderà l'epoca del "Damasco", sicuramente senza nostalgia. Ebbene, i figli dei quarantenni di allora, oggi nel 2025, vivono lo stesso identico destino: il che vuol dire che la politica non ha imparato dai suoi errori, cioè parlare - pavoneggiandosi - di città in crescita senza però pensare alle infrastrutture primarie. E sì, le scuole sono infrastrutture primarie.
Salutiamo, dunque, con ottimismo questo annuncio: la Regione Sardegna ha deliberato un finanziamento di quasi 20 milioni di euro per l'avvio della costruzione del nuovo Polo Scolastico. Questa prima tranche servirà solo per realizzare l'IPIA: la scuola professionale, oggi divenuta un vero gioiello formativo, che si trova in zona Hi4 accanto al Rio Seligheddu (quartiere Baratta). Scuola alluvionata, ovviamente.
Di Polo Scolastico si parla da tanti anni: questo è il primo passo concreto che viene fatto nella giusta direzione. Attendiamo di poter visionare il progetto di fattibilità, a cui dovrà seguire un progetto definitivo, una gara d'appalto, un progetto esecutivo e finalmente il cantiere (sperando che non sia un cantiere lumaca).
Va detto che il Polo Scolastico non è pensato solo per l'IPIA, ma anche per i due licei (Scientifico e Classico). “È un progetto a cui io e tutta la Giunta teniamo particolarmente e che stiamo seguendo da oltre un anno. Un intervento strategico e non più differibile, un’opportunità unica per creare un polo di eccellenza adeguato alle sfide educative del XXI secolo e aperto alla cittadinanza, in grado di agire da catalizzatore per la rigenerazione urbana e sociale in un’area a forte crescita demografica”, ha dichiarato la presidente della Regione, Alessandra Todde.
Ordunque, dove si farà questo edificio? Nel comunicato stampa si legge che "Le risorse provengono da una parte da quelle non programmate dell’accordo Stato-Regione, da un’altra dal progetto Iscol@ e dalle economie del Piano di Sviluppo e Coesione della Regione Sardegna (PSC 2000-2020). La necessità della “massima priorità” è dovuta al fatto che a Olbia, dopo gli eventi alluvionali del 2013, diversi istituti superiori sono ubicati in aree classificate a rischio idrogeologico massimo (Hi4). Per garantire la sicurezza dell'intera popolazione scolastica coinvolta, è stata individuata l'area di Tannaule, una zona idonea e priva di vincoli, facilmente accessibile. Su tale area è stato redatto un master plan generale che prevede la realizzazione di tre plessi scolastici, aree verdi attrezzate, campi da gioco e un "Civic Center" con mensa e auditorium, concependo il polo come un grande parco verde integrato nel paesaggio e un punto di riferimento per la comunità, assimilabile a un campus universitario. Il costo totale dell’investimento è stimato in circa 80 milioni di euro".
Non avendo il progetto di fattibilità in mano non è possibile dire esattamente dove la scuola verrà ubicata. Tannalule è grande, ma è anche largamente urbanizzata e ampie zone sono state alluvionate. L'unico indizio ce lo dà il Piano Urbanistico Comunale Ultima Versione, che non è ancora in vigore: nell'area compresa tra Pasana, l'ospedale Giovanni Paolo II e la parte già urbanizzata di Tannaule è presente un'ampia area non costruita, in parte leggermente "collinare", in parte coltivata e in parte ricoperta da alberi. Una fetta abbondante di quest'area verde è indicata come G1.b, cioè "strutture per l'istruzione superiore e la ricerca".
L'altra area potenzialmente papabile per questo intervento è più a Sud-Est, confina con la ferrovia ed è indicata come E2b*, cioè "area di primaria importanza per la funzione agricolo produttiva in terreni non irrigui". In ogni caso, se allarghiamo lo sguardo e guardiamo anche oltre la circonvallazione, troviamo tante aree ampie non costruite e non a rischio.
In ogni caso, la sinergia Regione-Provincia (e Comune) ha dato buoni frutti: speriamo che non passi troppo tempo tra questo passo politico importante e l'apertura del cantiere.
ADG
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