Thursday, 25 September 2025

Informazione dal 1999

Cronaca, Nera

Femminicidio a Palau: la verità sulla morte di Cinzia Pinna, 33 anni

A confessare l’omicidio è stato Emanuele Ragnedda, 41 anni

Femminicidio a Palau: la verità sulla morte di Cinzia Pinna, 33 anni
Femminicidio a Palau: la verità sulla morte di Cinzia Pinna, 33 anni
Patrizia Anziani

Pubblicato il 25 September 2025 alle 12:06

condividi articolo:

Olbia. Non è un giallo, non è un mistero: è un femminicidio. Così deve essere raccontata la tragica fine di Cinzia Pinna, 33 anni, di Castelsardo, scomparsa l’11 settembre e ritrovata senza vita due settimane dopo. A confessare l’omicidio è stato Emanuele Ragnedda, 41 anni. La notizia ha rapidamente travalicato i confini locali: tutta la stampa nazionale sta seguendo il caso, che ha assunto rilevanza non solo per la brutalità dell’omicidio, ma anche per il profilo dell’imputato, legato a una famiglia di imprenditori del vino.

Dopo giorni di silenzi e versioni contraddittorie, Ragnedda ha ammesso: "L’ho uccisa io". Ha guidato i carabinieri nel punto in cui aveva nascosto il corpo, tra rocce e vegetazione nell’area della sua azienda di Conca Entosa, vicino a Palau.

Le telecamere della zona dove era stata avvistata quell’11 settembre hanno ripreso Cinzia mentre saliva nell’auto dell’imprenditore. Poche ore dopo, il suo cellulare smetteva di dare segnali: erano le 3.20 del 12 settembre. Nell’abitazione di Ragnedda i carabinieri del RIS hanno trovato tracce di sangue sui pavimenti e su un divano, oltre a una pistola con due caricatori.

Il 41enne, sorvegliato da giorni, è stato fermato dopo un presunto tentativo di fuga via mare, intercettato a bordo di un gommone nelle acque di Baja Sardinia.

Sotto torchio nella caserma di Palau, davanti al procuratore di Tempio Pausania Gregorio Capasso e alla sostituta Noemi Mancini, che coordina l’inchiesta, Ragnedda – difeso dall’avvocato Luca Montella – ha confessato di aver ucciso Cinzia Pinna con un’arma da fuoco e di averne occultato il cadavere nella tenuta di sua proprietà, sede dell’azienda Conca Entosa, tra Arzachena e Palau.

Dopo la confessione e il ritrovamento del corpo, la Procura di Tempio Pausania ha disposto per l’imprenditore "il fermo di indiziato di delitto per omicidio volontario aggravato dall’uso di arma comune da sparo e occultamento di cadavere". Le fasi dell’inchiesta sono tuttora in corso.

I familiari, gli amici di Cinzia e i conoscenti l’avevano descritta come una ragazza lavoratrice, solare e disponibile. In queste ore, accanto alla confessione del suo assassino, sono emerse insinuazioni e voci sulle sue vicende personali. Ma ciò che resta in primo piano è una verità semplice: Cinzia è stata uccisa, vittima di un atto di violenza estrema, e il suo assassino ha confessato.

 Femminicidio: i dati nazionali

Il caso di Palau si inserisce in un fenomeno che in Italia assume dimensioni preoccupanti. Secondo i dati del Ministero dell’Interno (Servizio Analisi Criminale), nel 2024 sono state uccise 111 donne, di cui 96 in ambito familiare o affettivo e 59 per mano del partner o ex partner. L’ISTAT evidenzia come, negli ultimi anni, la riduzione complessiva degli omicidi abbia riguardato soprattutto le vittime maschili, mentre il numero delle donne uccise rimane stabile. Secondo l’Osservatorio Non Una di Meno, i femminicidi registrati nel 2024 sono stati 98.

In attesa delle ulteriori indagini di rito, da parte degli inquirenti e della difesa, per i familiari di Cinzia e la comunità di Castelsardo resta l’insondabile dolore per una giovane vita spezzata.

Il femminicidio di Cinzia non è un caso isolato: è parte di una drammatica sequenza di violenze che continuano a colpire le donne in Italia. Una realtà che deve interrogare le istituzioni e la società tutta.

Per chi subisce minacce o violenze è sempre attivo il numero nazionale antiviolenza e stalking 1522, gratuito e operativo 24 ore su 24.