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Olbia, la Guardia Costiera ordina la rimozione delle barche alla Marina della Sacra Famiglia

Entro dieci giorni i proprietari dovranno liberare l’area

Olbia, la Guardia Costiera ordina la rimozione delle barche alla Marina della Sacra Famiglia
Olbia, la Guardia Costiera ordina la rimozione delle barche alla Marina della Sacra Famiglia
Patrizia Anziani

Pubblicato il 06 November 2025 alle 12:28

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Olbia. La Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Olbia ha avviato ufficialmente lo sgombero delle imbarcazioni ormeggiate lungo il canale della Sacra Famiglia. Questa mattina gli operatori della Guardia Costiera hanno affisso su diverse unità da diporto un avviso di rimozione che impone ai proprietari di spostare i natanti entro dieci giorni dalla data di pubblicazione.

Nel documento, datato 6 novembre 2025, si legge: “Si dispone d’Ufficio la rimozione dell’unità da diporto entro e non oltre i successivi giorni 10 (dieci) dall’affissione del presente avviso”. Il provvedimento è emesso ai sensi dell’articolo 81 del Codice della Navigazione e richiama l’articolo 1161 in materia di abusiva occupazione di spazio demaniale. In caso di inosservanza, la Guardia Costiera procederà alla rimozione forzata e all’applicazione delle sanzioni previste.

L’operazione rientra in un più ampio processo di riqualificazione ambientale e urbana dell’area della Marina della Sacra Famiglia, che il Comune di Olbia intende trasformare in parco costiero e zona ricreativa con percorsi ciclopedonali, aree verdi e spazi sportivi. Il progetto, sostenuto anche da fondi regionali e dal piano ITI “Olbia Città Solidale e Sostenibile”, prevede il recupero del fronte lagunare e la progressiva dismissione delle strutture nautiche e dei pontili ormai privi di concessione.

Per anni, l’area è stata utilizzata da decine di piccoli armatori e appassionati di nautica sociale che ormeggiavano le proprie imbarcazioni lungo il canale. Con l’avvio delle nuove disposizioni, i proprietari dovranno ora provvedere alla rimozione entro i tempi stabiliti per consentire l’avanzamento degli interventi di riqualificazione.

(In collaborazione con Barbara Curreli)