Tuesday, 04 November 2025
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Pubblicato il 04 November 2025 alle 20:00
Olbia. Le Orme d'ombra tra i sentieri antiviolenza con Rosalba Castelli che porta con i suoi passi un messaggio di libertà, amore, dolore, riflessione ma anche rinascita con un vento del cambiamento che soffia da sud a nord della terra sarda.
100 giorni, 1200 km e 105 torri. Olbia partecipa al progetto-percorso e nella giornata di domani, mercoledì 5 novembre, l'artivista-viandante Rosalba Castelli farà a tappa a Olbia per condividere il suo viaggio, i suoi passi e le ombre di un percorso che celebra la vita, la libertà e restituisce la voce a chi voce non ha, e a chi non ha più voce. Tanti gli enti, le associazioni e le istituzioni coinvolte: c'è stato un vero e proprio gemellaggio tra il Piemonte e la Sardegna.
Il viaggio di Rosalba Castelli è partito da Cagliari, un percorso fatto di km in solitaria in cui porta un messaggio forte sul tema della vita, e di chi la vita l'ha persa per mano di quello che si credeva amore. Il tema del femminicidio, purtroppo sempre attuale, mostra come serva un cambio di rotta, "dobbiamo ricordarci che cambiare non è una speranza ma un obbligo, - spiega Castelli - va distrutta una convenzione sociale, bisogna lavorare su questi temi anche a scuola, in tempi in cui viene negata l'educazione affettiva tra i banchi ecco che emerge, potente l'esigenza opposta". A colpirla il cartellone di un giovane di Teulada che sul suo fragile foglio di carta ha segnato un messaggio potentissimo: "Rosalba raccontaci la storia delle donne che non hanno più voce".
La stessa Castelli racconta che a ogni tappa lei incontra tanti studenti, ragazzi e ragazze che non si stancano di ascoltare i suoi racconti, le sue storie, più di 32 eventi di comunità e più di mille studenti e studentesse incontrati. Una progetto simile non è mai stato fatto prima. "Mi sono ritrovata a pensare al mio lavoro, alla mia professione e alle mie passioni- ricorda questa artista a tutto tondo - io faccio la viandante da 20 anni e da 10 anni sono un artivista, ossia un artista-attivista e mentre mi chiedevano perché non porti qui quello che fai lì ecco che arriva l'idea: avviare un progetto di sensibilizzazione sociale, il seguito, anche grazie ai social è stato tanto, ancora non ho una data precisa di fine viaggio ( con gran gioia ho dovuto anche fare dietro front e tornare una seconda volta in alcuni luoghi). Il progetto vede le basi nel novembre del 2024: ho avviato il progetto nella sua parte "artistica" nel carcere femminile di Torino dove dai laboratori sono poi partite ad aprile di quest'anno le operazioni di ricamo, un progetto di sorellanza, che ci ha permesso di entrare in un luogo dove c'era bisogno di tanto ascolto, un modo per fare rete e far uscire la voce di chi voce non ha: le detenute, le persone emarginate".
"Quando sono arrivata in Sardegna non avevo tutti i nastri e questa rete, questa comunità che si è stretta e rafforzata attorno al progetto ha permesso anche a tante ragazze sarde di partecipare, senza scordare la staffetta dei tassisti e la consegna dell'ultimo nastro, quello dedicato a Cinzia Pinna, e proprio questo nastro domani verrà unito non solo simbolicamente alla torre al castello di Pedres".
Ad ogni torre corrisponde un nastro, i nastri ricamati con i nomi delle vittime di femminicidi, sono stati ricamati in parte dalle donne del carcere femminile di Torino, e in parte dalle ricamatrici sarde. Un viaggio che ha attraversato tra passato e presente le storie di tante giovani donne che hanno perso la vita, e durante il viaggio, in un continuo ricordo sono emersi i nomi delle vittime le cui vicende ancora non hanno il nome di un responsabile.
L'artista viandante presidente dell'Associazione Artemixia racconta "faccio mostre da 8 anni a Torino, ci sono state diverse collettive con l'esposizione di 88 tra artisti e artiste , sono state esposte più di 100 opere con questi temi".
Nel corso del racconto non può mancare il perché ha scelto la Sardegna, come nasce questo progetto, questo viaggio e il suo legame con la nostra isola: piemontese doc quattro anni fa ha cominciato il percorso minerario di Santa Barbara e da qui parte il legame con la terra sarda. Quattro anni fa venni in Sardegna come viandante per il cammino minerario di Santa Barbara e al mio arrivo trovai ad attendermi Macchia Jacki Adelante un randagio adottato dalla comunità di Monteponi, che accompagnava spesso i viandanti, con me fece il viaggio per i 10 gg di cammino e poi tornò indietro con me, 150 km con Adelante (questo terzo nome gliel'ho dato io). Con lui ho replicato il viaggio non più in solitaria anche l'anno seguente, altri 150 km è il ritorno alla sua casa, con gran curiosità dei residenti che confessarono che non tutti lo riportavano indietro".
Il legame tra Adelante e Rosalba si è rafforzato anche nei 100 km successivi e la viandante racconta come questo incontro l'abbia portata a riflettere sui legami: " mi sono ritrovata a pensare che non era giusto portarlo via dalla sua terra, se lo portavo via con me non era il suo bene e allora Macchia Jacki Adelante è rimasto tra le sue miniere sono tornata e ho mantenuto la promessa fattagli di ritornare, il nostro è un legame stretto tra i sentieri, camminando, un legame fatto di rispetto e amore e libertà: l'ho amato talmente tanto che ho amato anche la sua libertà". E anche questo messaggio passa attraverso le orme e i dialoghi che Rosalba Castelli affronta con i suoi interlocutrici durante il suo viaggio. Un viaggio che racconta l'importanza dell'operato del singolo perché "ognuno di noi deve fare la sua parte". E domani sarà Olbia a fare la sua parte tra scuole, associazioni e le torri testimoni di dolore ma anche di rinascita.
Questo il programma degli incontri previsti nella giornata di domani:
Ore 9.15 – Centro Antiviolenza Prospettiva Donna, Via delle Ginestre n. 5, Olbia
Incontro con la presidente Patrizia Desole e l’équipe del centro e confronto sulle azioni di prevenzione e sostegno alle donne vittime di violenza.
Ore 10.00 – Istituto Tecnico Superiore Attilio Deffenu, Olbia
Incontro con due classi dell’istituto (referente prof.ssa Monica Deledda, dirigente scolastico prof. Stefano Stacca).
Durante l’incontro verrà apposto il nastro in memoria di Cinzia Pinna, giovane donna di Palau uccisa nel settembre 2024.
Ore 12.30 – Incontro con l’Amministrazione comunale di Loiri Porto San Paolo, per condividere il messaggio di Orme d’ombra e il valore delle reti territoriali nella lotta alla violenza di genere.
Ore 15.30 – Tomba dei Giganti di Su Monte ‘e s’Abe (nei pressi del castello di Pedres). Momento di riflessione e incontro con la stampa locale insieme all’archeologa Paola Mancini, che ci parlerà anche di Editta Castaldi l’archeologa che diresse lo scavo della Tomba dei Giganti di Pedres. Un luogo simbolico, di memoria e radici antiche, che accoglierà le parole, i nastri e le storie del cammino, intrecciando la memoria delle donne di oggi con quella delle donne di un tempo.
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