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Bianca, Cronaca

Olbia, i “morti morti” tra tradizione, innovazione e integrazione

La mattinata in ZB, o se preferite, zona Bandinu

Olbia, i “morti morti” tra tradizione, innovazione e integrazione
Olbia, i “morti morti” tra tradizione, innovazione e integrazione
Barbara Curreli

Pubblicato il 02 November 2025 alle 14:00

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Olbia. Si rinnova ancora una volta la tradizione dei morti morti e bambini e ragazzi si riversano nelle strade della città alla ricerca del ricco bottino di caramelle e tante prelibatezze. 

La domenica dei "morti morti" in zona Bandinu inizia alle 9.32  quando i primi gruppetti iniziano a suonare i campanelli e si sente, tra i sorrisi dei bambini timidi il coraggioso del gruppo che grida "morti morti". Mamme, nonne, zie, attività commerciali o semplici vicine di casa spalancano porte e cancelli con un cestino al seguito fornito di ogni leccornia: caramelle, sacchettini colorati già confezionati, cioccolati, noci, nocciole e qualche frutto. 

Tra occhietti furbetti e sguardi complici ogni bambino raccoglie il suo piccolo bottino e dopo un primo giro ci si ferma per i tradizionali scambi. Piccoli o più grandicelli, non importa, per tutti c'è il desiderio del ragno dipinto sulla guancia, del trucco mostruoso, e del sacchetto dai tradizionali colori nero e arancione, perché se la tradizione racconta di una federa sulla spalla, oggi i bambini accolgono e uniscono diverse tradizioni e risulta impossibile rinunciare a delle "piccole infiltrazioni" provenienti da altre realtà. 

La mattinata termina intorno alle 13, perché qualche ritardatario ancora non ha completato il tradizionale giro del rione, ma la giornata è ancora lunga e mentre si procede alla conta e agli ulteriori scambi di caramelle c'è chi si ferma in piazza Martino Cossu per un panino condiviso e due tiri al pallone, abbandonando la fedele bicicletta per qualche ora. Questo ci ricorda che anche questa occasione è un momento di incontro, condivisione, un momento per scambiare sorrisi, caramelle ma anche qualche ora in piacevole compagnia, tra mamme, ma anche tra piccoli che orgogliosi e un po' timidi entrano anche nelle attività commerciali a chiedere " motti motti" stretti alla mano del papà.