Monday, 17 November 2025
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Pubblicato il 05 November 2025 alle 11:15
Olbia. Presso l’Aula del Consiglio Regionale a Cagliari recentemente è stato affrontato in cosiddetto fenomeno dell’Hikikomori (grave e prolungato isolamento sociale volontario), che si manifesta principalmente in adolescenti e giovani adulti. Il fenomeno è in crescita anche in Sardegna. In Italia purtroppo si registrano 70.000 casi accertati, ma la stima reale supera i 300.000. I cosiddetti “ragazzi invisibili” si isolano volontariamente dalla società, rifiutando scuola, lavoro e relazioni sociali. Esperti, operatori, istituzioni, mondo della scuola e associativo hanno partecipato all’evento, insieme a studenti di alcuni istituti superiori che hanno offerto testimonianze sul sostegno ai coetanei che hanno scelto l’autoesclusione sociale.
A inaugurare i lavori è stato il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, che ha annunciato la disponibilità dell’istituzione a promuovere politiche più efficaci di sostegno ai giovani e ha sottolineato l’urgenza di creare una rete autentica per garantire interventi sia alle famiglie sia agli interessati.
Walter Veltroni ha proposto una sintesi delle ragioni che spingono molti giovani all’isolamento domestico, tra pressioni scolastiche, frustrazione e disagio psicologico, aggiungendo fattori generali come paure e insicurezze legate a conflitti militari e nuove malattie. Avverte che forse si è archiviato troppo frettolamente il Covid, richiamando l’attenzione sulle conseguenze del lockdown: la sfida di riprogettare i ragazzi verso l’autonomia all’interno di casa e famiglia. Sottolinea inoltre il “timore del giudizio” nell’era dei social, chiedendo di non lasciare soli ragazzi e genitori: il fenomeno va affrontato come una malattia sociale che riguarda tutti. L’intervento della scuola, con il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani, ha evidenziato il ruolo della Regione Sardegna nel garantire nelle scuole la presenza dello psicologo e ha ribadito l’impegno istituzionale.
Le esperienze dei genitori sono state al centro dell’intervento di Elena Carolei, presidente dell’Associazione Nazionale Genitori Hikikomori, che ha sottolineato l’importanza del contesto scolastico nel dialogo tra coetanei e con i docenti. Ha evidenziato la tensione tra il rischio di inosservanza dell’obbligo di istruzione e il bisogno di conforto per chi resta isolato in casa. Laura Caddeo, referente sarda dell’associazione, ha chiesto di affrontare il fenomeno come comunità educante nel suo insieme per garantire il diritto all’istruzione di tutti i ragazzi. Tullio Garau, presidente dell’Ordine degli Psicologi della Sardegna, ha ribadito le buone relazioni con le associazioni e ha auspicato una legge che garantisca la presenza di psicologi in tutte le scuole dell’Isola. Il cortometraggio degli studenti ell’Istituto comprensivo di Uta e nei disegni, nelle grafiche e nelle illustrazioni dei ragazzi e delle ragazze del liceo Dettori, del liceo artistico De Andrè di Olbia e dell’Istituto comprensivo di Settimo San Pietro, ha mostrato sensibilità e impegno a favore dei coetanei che hanno scelto l’autoesclusione, sottolineando l’importanza di relazioni di vicinanza per aiutare i giovani a rinascere.
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