Sunday, 25 May 2025
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Pubblicato il 25 May 2025 alle 08:00
Olbia.- Il 24 rimarrà una data indelebile nella memoria della comunità ortodossa romena di Olbia. La solenne cerimonia di consacrazione della Chiesa dedicata ai santi Giovanni Battista ed Efisio martire ha rappresentato il coronamento di anni di sacrifici, dedizione e speranze condivise da un'intera comunità.
Un evento di portata internazionale che oltre al parroco Marian Găină ha visto la partecipazione di tre illustri prelati: Sua Eccellenza Reverendissima monsignor Siluan, Vescovo Ordinario della Diocesi Ortodossa Romena d'Italia, insieme a monsignor Atanasie, Arcivescovo di Gran Bretagna e Irlanda del Nord, monsignor Ioan Casian, Vescovo della Diocesi Ortodossa Romena del Canada e il Console Generale della Romania a Roma, Marian Popescu. Alla cerimonia erano presenti numerosi prelati e diaconi ortodossi, il sindaco Settimo Nizzi e alcune rappresentanze di sacerdoti e missionari cattolici.
La chiesa ortodossa che sorge in Via Marie Curie, nel quartiere san Nicola, è stata definita dal Console Marian Popescu, come "una piccola Romania nel cuore di Olbia". Un'espressione che racchiude perfettamente il significato di quest'opera: un ponte spirituale e culturale tra due terre e due tradizioni.
Progettata dall'architetta Stefania Graccione e costruita interamente in legno secondo le millenarie tradizioni del Maramureș romeno, la chiesa si integra armoniosamente nel paesaggio collinare olbiese (qui un articolo).
Gli interni lasciano senza fiato: la cupola centrale completamente affrescata presenta il Cristo Pantocratore circondato da angeli e serafini, mentre l'iconostasi in legno intagliato separa la navata dal santuario con le sue icone disposte secondo il canone ortodosso bizantino. Ogni dettaglio, dalle colonne lignee decorate ai motivi geometrici tradizionali, racconta secoli di tradizione artistica e spirituale. Presente anche l'icona di San Simplicio.
"Quando sono venuto l'anno scorso, la chiesa era ancora in costruzione", ha dichiarato il Console Popescu. "Ora mi rallegro che siate riusciti a completare questo gioiello, perché qui esiste davvero una piccola Romania, non solo attraverso la vostra presenza ma anche grazie a questa meravigliosa costruzione che mostra le tradizioni del Maramureș".
Il sindaco Nizzi, che ha partecipato all'intera celebrazione, ha sottolineato l'importanza dell'iniziativa: "Per chi emigra, per chi lascia il proprio paese per cercare un futuro migliore, avere un punto di riferimento identitario è essenziale. Anche i nostri avi lo hanno fatto: i sardi si sono trasferiti in tutto il mondo. Quando si vive in una nuova comunità, si ha il dovere di continuare a coltivare le proprie radici".
La chiesa, sotto la guida spirituale del Parroco Marian Găină, rappresenta molto più di un semplice luogo di culto. È diventata un centro di aggregazione culturale e un punto di riferimento per l'intera comunità romena in Sardegna. Ieri, nel corso della celebrazione è stato annunciato che questo prezioso unicum architettonico nell'Isola, definito come un diamante, è già inserito nel circuito turistico cittadino.
La suggestiva cerimonia di consacrazione, durata oltre tre ore, è stata presieduta dal Vescovo Siluan, già fondatore nel 2011 della parrocchia olbiese. Dopo la processione con la benedizione dei quattro lati esterni dell'edificio, la processione con gli alti prelati si è recata all'interno della chiesa per la solenne benedizione dell'altare. Subito dopo il rito solenne è stata conferita la grammata episcopale, ovvero lo speciale riconoscimento ufficiale firmato dal vescovo della Diocesi Ortodossa Rumena d'Italia.
Questo prestigioso riconoscimento ecclesiastico è stato conferito a tutti coloro che si sono impegnati a vario titolo per la realizzazione della chiesa: tra questi il sindaco di Olbia, l'architetta Stefania Graccione e il pittore Ioan Popa, che ha realizzato i magnifici dipinti della chiesa, hanno ricevuto tale onorificenza per il loro contributo fondamentale.
Un prezioso segno di riconoscimento è stato tributato all'imprenditore rumeno Dan Petrescu, tragicamente scomparso nel 2021 in un terribile incidente aereo, il cui contributo generoso ha reso possibile la costruzione di questo gioiello architettonico. Come sottolineato durante la celebrazione, questo suo preziosissimo gesto continuerà a nutrire le anime di generazioni di fedeli. A lui è stata dedicata una speciale icona, dipinta dallo stesso Popa, dove viene ritratto mentre offre la chiesa di Olbia a Dio.
L'atmosfera della celebrazione è stata arricchita dalla presenza di costumi tradizionali, famiglie con bambini e rappresentanti di tutte le generazioni della diaspora romena. Gli antichi canti liturgici e le incensazioni solenni hanno creato un'atmosfera di profonda spiritualità, culminata con un ricco rinfresco a base di specialità culinarie tradizionali romene.
Questo piccolo angolo di Romania in Gallura continua a custodire le proprie tradizioni millenarie, offrendo al contempo un contributo prezioso alla ricchezza culturale e spirituale dell'intera comunità olbiese creando nuove opportunità di dialogo, conoscenza reciproca e crescita comune per tutti.
Oggi, domenica 25 maggio, data in cui viene celebrato il terzo ritrovamento del venerato capo di san Giovanni Battista, dalle ore 9:00 è prevista la Santa Liturgia Gerarchica e le porte della chiesa rimarranno aperte tutto il giorno ai fedeli per la preghiera.
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