Friday, 18 July 2025
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Pubblicato il 18 July 2025 alle 10:18
Olbia. La Gallura si conferma regina indiscussa dello yachting di lusso nel Mediterraneo. Nel mese di giugno 2025 sono stati registrati 960 superyacht unici lungo le coste del Nord Sardegna, segnando una crescita del 16,4% rispetto allo stesso periodo del 2024, quando erano stati censiti 825 arrivi. Un incremento assoluto di 135 unità che apre la strada a una nuova stagione record per l’economia blu del territorio.
Il dato, diffuso ufficialmente dal Cipnes Gallura e dalla Direzione Marittima del Nord Sardegna, è il frutto del monitoraggio avviato nell’ambito di un accordo di collaborazione che ha permesso di incrociare dati AIS, informazioni della Guardia Costiera e sistemi digitali avanzati. Le 960 imbarcazioni non rappresentano solo un record numerico, ma anche un indicatore strategico della centralità della Gallura nei circuiti del turismo marittimo di alta gamma.
Complessivamente, le presenze generate dai superyacht sul territorio sono state 3.465, grazie alla consueta mobilità delle imbarcazioni tra più località. In media, ogni yacht ha toccato 3,6 destinazioni diverse. Nella mappa degli approdi preferiti, al primo posto si trova La Maddalena con 779 presenze, seguita da Costa Smeralda (710), Porto Rotondo (592), Santa Teresa di Gallura (487), Tavolara (343), Olbia (297) e Cannigione (257).
Lo scorso anno, il report di fine stagione aveva contato 4.600 yacht da giugno a settembre, con un indotto economico stimato in 4 milioni di euro al giorno, distribuiti tra servizi portuali, cantieristica, logistica, rifornimenti, ristorazione e attività correlate.
Il dato anticipato di giugno 2025 suggerisce un trend ancora più intenso, e l’attesa è tutta per lo studio completo, che verrà presentato a fine estate per fornire uno strumento utile a enti pubblici, investitori internazionali e operatori della filiera nautica.
Tuttavia, a fronte di numeri entusiasmanti per il settore economico e turistico, poco si dice dell’impatto ambientale di questa presenza massiccia di megayacht lungo le coste galluresi. Le acque cristalline, i fondali delicati e gli ecosistemi costieri che fanno della Sardegna un paradiso naturalistico sono anche i più esposti al rischio di stress ambientale.
Le emissioni prodotte dai motori di bordo, l’uso di generatori anche a imbarcazione ferma, i reflui trattati, le ancoraggi non controllati in zone sensibili: sono solo alcune delle criticità ambientali di un comparto che, pur portando ricchezza (e anche qua bisognerebbe analizzare a chi, dove, come e perché), non sempre è soggetto a un monitoraggio rigido degli impatti ecologici.
L’indotto economico non può più essere l’unico parametro con cui valutare questo fenomeno. Le istituzioni locali e regionali, così come gli operatori del settore, sono chiamati a coniugare sviluppo economico e sostenibilità ambientale, affinché l’accoglienza dei superyacht sia compatibile con la tutela del patrimonio naturale sardo.
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