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Olbia e il cambiamento climatico: tra 100 anni addio a Pittulongu

La cartina aggiornata con gli ultimi dati all'Amp Tavolara

Olbia e il cambiamento climatico: tra 100 anni addio a Pittulongu
Olbia e il cambiamento climatico: tra 100 anni addio a Pittulongu
Angela Galiberti

Pubblicato il 14 April 2022 alle 12:34

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Olbia. I dati sul cambiamento climatico - che è un fenomeno che è già in atto - sono peggiorati e stanno continuamento diventando più drammatici. Lo testimonia una cartina, fresca di stampa, sistemata all'interno della sede dell'Area Marina Protetta di Tavolara Punta Cosa Cavallo: mostra cosa succederà alla nostra città se il cambiamento climatico non verrà fermato.

Ogni colore rappresenta l'effetto di un preciso innalzamento del mare che corrisponde a un innalzamento della temperatura. Le prime due sfumature, giallo e arancio, corrispondono a uno scenario a 100 anni dove l'innalzamento è nel primo caso a +0,0897 metri e nel secondo +1,157 metri. In questo caso l'effetto è tutto sulla costa: scompaiono Pittulongu, parte di Cala Saccaia, le isole del golfo, le Saline, il Lido del Sole, la zona della foce del Padrongianu.

Con il rosa salmone e il fucsia si hanno, rispettivamente, gli innalzamenti del mare a +3,756 m e +5,256 m: entrambi scenari sono spostati al 2300. Se niente verrà fatto, tra tre secoli la città di Olbia - che ha una storia millenaria - verrà ridotta ai minimi termini.

Se negli anni '80 si parlava solo di proiezioni e teorie, oggi le proiezioni si fanno sui dati raccolti in tempo reale perché il cambiamento globale del clima sta già avvenendo ed è come una spada di Damocle sulle nostre teste.

La cartina è frutto di un interessante lavoro scientifico datato settembre 2021 dedicato alla Sardegna e alla pianura pontina (Lazio meridionale) e agli effetti dell'innalzamento del mare. Il lavoro è firmato dai seguenti ricercatori: Giacomo Deiana, Fabrizio Antonioli, Lorenzo Moretti, Paolo Emanuele Orrù, Giovanni Randazzo e Valeria Lo Presti.

Questa cartina, frutto dello studio appena citato, fa parte di una mostra dedicata agli effetti del climate change sui micro-ambienti naturali. Anche se si tratta di un fenomeno globale, il cambiamento climatico agisce anche a livello locale con fenomeni che l'Area marina sta drammaticamente osservando. La mostra è dedicata alle scolaresche, ma è difficile che siano loro a cambiare le cose: non votano e non hanno voce in capitolo sui consumi. La speranza è che possano portare questi dati all'interno delle famiglie con la loro semplicità (e capacità di persuasione).

Per quanto concerne noi adulti, ciò che possiamo fare è guardare bene questa cartina e decidere se vogliamo continuare a vivere come abbiamo sempre fatto (ignorando il problema), oppure se cambiare a partire dai nostri più banali consumi (la spesa in primis, scegliendo più prodotti a base vegetale come consiglia IPCC nel capitolo 5 del nuovo rapporto, e poi tutto il resto).

Questa cartina deve essere un monito: anche se facciamo finta di non vedere il problema perché non vogliamo rinunciare alle nostre abitudini, prima o poi il problema arriverà e sarà soprattutto un problema economico. E poi di sopravvivenza, quella vera.

Qui sotto il frontespizio dello studio scientifico dal quale è stata estrapolata la cartina: