Sunday, 18 May 2025
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Pubblicato il 18 May 2025 alle 16:00
Olbia. Si è tenuto ad Olbia l'ultimo appuntamento informativo del gruppo dei Riformatori, ultimo appuntamento della stagione avente come tema "l'autonomia differenziata e gli eventuali effetti in Sardegna, rischi per l’attuazione del principio di Insularità". L'evento ha offerto un'occasione importante per discutere le opportunità e le sfide di questa scelta per il futuro dell'isola alla presenza di personalità e professionalità di spicco dell'isola.
Il convegno, organizzato dal Coordinamento cittadino guidato da Monica Fois e moderato da Patrizia Albanese, ha visto, dopo i saluti di Alessandro Fiorentino, la partecipazione in qualità di relatori di Giuseppe Fasolino, Michele Cossa, Giovanni Pileri, Omar Chessa, Gian Piero Scanu e Aldo Salaris, che hanno esaminato, nei vari interventi, analisi e prospettive sul tema, offrendo una visione approfondita e multidisciplinare sull'autonomia differenziata, sull’applicazione del principio di insularità previsto dall’art. 119 della costituzione e sullo statuto Sardo.
Come ha sottolineato in apertura Giuseppe Fasolino "i convegni sono necessari per informarci noi e poi per informare la popolazione, i cittadini, si tratta di temi mirati e importanti, bisogna informare per dare e fare una fotografia, al fine di fare delle valutazioni ed essere noi stessi pronti al confronto e al sostegno proponendo anche idee o soluzioni- e questo ribadisce Fasolino - è molto importante proprio perché la politica viene spesso accusata di non avere rapporto, relazione con la popolazione, e proprio questi momenti diventano occasione di confronto".
L'evento ha rappresentato un importante passo avanti nella discussione della specialità della Sardegna, argomento a cuore dei riformatori sardi e delle problematiche che interessano l’isola e la sua condizione insulare che la vede penalizzata nei settori di trasporti, sanità, scuola, lavoro, competitività e prospettive di crescita. Nei vari interventi, i relatori hanno richiamato la legge 86 del 2024 (Calderoli) che ridisegna in profondità il regionalismo italiano, ma lo fa ampliando le competenze delle Regioni ordinarie e lasciando sullo sfondo le regioni insulari come la Sardegna che rischiano di essere ancora di più emarginate e penalizzate, i relatori riflettono:"con questa riforma si porterà ad omogenizzare la nostra nazione, oppure ad accentuare quelle che sono le divisioni, le differenze perché non siamo tutti uguali?"
"Per dare attuazione a quanto conquistato sulla carta con l’inserimento del principio di insularità in Costituzione è stato più volte richiamato uno strumento fino ad oggi scarsamente utilizzato rappresentato dallo Statuto speciale che tramite le norme di attuazione può consentire alla Sardegna di trovare risposte operative al Gap che paga nei confronti delle altre Regioni".
"E’ stata pertanto rilanciata con forza necessità già la proposta dei Riformatori in Consiglio Regionale di attivare l’art. 56 dello Statuto, riunire la Commissione paritetica, aprire un confronto serio con il Governo per costruire un piano pluriennale di attuazione. Non si tratta di chiedere favori- spiegano i relatori- si tratta di esigere il rispetto di un patto costituzionale. Noi vogliamo un’isola che sceglie. Che si assume la responsabilità del proprio futuro. Che usa la propria autonomia non come privilegio, ma come strumento di sviluppo, equità e dignità".
"In alternativa si potrebbe attivare le complesse procedure per revisionare lo statuto sardo che risale al 1948 e che necessiterebbe di una modernizzazione. Confidiamo che le conclusioni e le raccomandazioni emerse durante l'evento possano contribuire a sollecitare la politica per contrastare gli effetti negativi che potrebbe causare la legge nazionale sull’autonoma differenziata. Noi ci occupiamo di Sardegna e chiediamo che anche lo Stato – e l’Europa – facciano altrettanto con rispetto, con serietà e con visione".
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