Friday, 16 May 2025
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Pubblicato il 15 May 2025 alle 17:00
Olbia. L'Istituto tecnico Dionigi Panedda ospita ancora una volta il progetto Erasmus e favorisce l'intercultura tra scuola italiana, spagnola e ungherese.
Dai banchi di scuola alle prove pratiche, sul campo, per il confronto con altre realtà e culture: questo il fine principale che porta l'Istituto commerciale di Olbia a proseguire sul percorso dello scambio culturale che favorisce l'incontro e il confronto tra diverse realtà e culture, creando relazioni che possano portare i giovani studenti in una dimensione sempre più ampia ed europea.
Il progetto è promosso con grande determinazione dal dirigente scolastico Giuseppina Anna Rita Pino che sostiene con convinzione le esperienze formative da e per l'estero per ampliare gli orizzonti culturali degli studenti, con lei il responsabile del progetto Erasmus, l'insegnante Daniel Rudas.
Questa settimana è stato il turno dell'istituto olbiese di ospitare i ragazzi provenienti da altre due città: 18 ragazzi provenienti da Siviglia e Budapest stanno trascorrendo la settimana centrale di maggio in città per conoscere la scuola italiana, la realtà locale e vivere la quotidianità con i loro coetanei.
Spagna e Ungheria presenti e protagonisti di un nuovo percorso di studi che avvicina la Sardegna ad altri due territori: da Siviglia sono arrivati 6 ragazzi con due accompagnatori, mentre da Budapest sono arrivati 12 ragazzi con due accompagnatori e un insegnante per il progetto di job shadowing. I ragazzi provengono da classi diverse e hanno un'età compresa fra 15 e 18 anni: frequentano le classi seconda, terza e quarta. "Abbiamo ritenuto opportuno- spiega la preside Pino - far vivere ai ragazzi la quotidianità, ecco perché vivono in famiglia ricambiando l'esperienza della condivisione. Per i ragazzi ungheresi sono previsti attività laboratoriali sulla sostenibilità ambientale e sul turismo sostenibile e a fine settimana faranno delle simulazioni, come aziende: ogni gruppo simulerà di essere un tour operator e farà la propria offerta turistica che riguarderà un'area specifica della regione in modo tale che nel momento della condivisione si possa avere una Sardegna a 360°, considerando sia l'aspetto paesaggistico ma anche quello architettonico dell'isola, e alla fine verrà organizzato un contest per individuare il miglior tour operator e il miglior itinerario proposto".
"I ragazzi spagnoli faranno lezione in classe con i loro compagni seguendo l'orario scolastico dalle 8 alle 14 mentre il pomeriggio sono previste tutta una serie di altre attività extracurricolari: la visita guidata a Golfo Aranci, la possibilità di visitare l'isola di Tavolara, scoprire la città e le sue tradizioni anche grazie alla giornata di festa di San Simplicio, ovviamente non mancherà il beach volley a Bados. I ragazzi spagnoli ripartiranno domani, mentre i ragazzi ungheresi rientreranno domenica e dunque per sabato è stata organizzata una giornata alla scoperta del territorio, tutto questo anche grazie alle attività di job shadowing: sarà possibile quindi conoscere Olbia sia come città di mare, ma anche considerarne l'aspetto della natura, scoprire siti, aree archeologiche, i ragazzi visiteranno anche il museo".
A prendere parola nella cerimonia di benvenuto sono Indrit e Hajna, Indrit arriva da Budapest, ha 18 anni e conferma: "sono molto contento di questa esperienza dell'Erasmus, io sono arrivato l'anno scorso al Panedda, mi piace fare gruppo ed essere gruppo sia fuori che dentro alla scuola e - aggiunge - spero che questo non sia l'ultimo Erasmus, più ne facciamo di Erasmus meglio è".
Anche Hajna racconta in inglese di "essere contenta ed emozionata dell'esperienza", parla anche dell'accoglienza da parte della famiglia ospitante e sa che sarà una bel momento di crescita.
Giuliano, arrivato lo scorso anno dall'Argentina aggiunge: "sono arrivato qua col progetto Erasmus, il posto è molto bello, mi piace stare qui, sono molto contento sia dell'integrazione che dell'esperienza a 360 gradi". Questo giovane studente è arrivato in Italia da poco più di un anno, ha imparato perfettamente l'italiano ed è "una delle eccellenze della sua classe, e proprio questo suo merito gli ha permesso anche di partecipare a questo progetto Erasmus" - conclude la dirigente Pino.
Ecco dunque voci e sorrisi unanimi che dimostrano come i confini geografici siano presenti solo sulle cartine, ma nelle aule e nella quotidianità questi giovani i confini li ridisegnano in una unica mappa che sa di futuro e di integrazione, collaborazione e unione.
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