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Treno per Olbia, disabile al 100% paga sovrapprezzo dopo la fatica delle scale: “Avevo già il biglietto”

L'episodio è avvenuto questa mattina

 Treno per Olbia, disabile al 100% paga sovrapprezzo dopo la fatica delle scale: “Avevo già il biglietto”
 Treno per Olbia, disabile al 100% paga sovrapprezzo dopo la fatica delle scale: “Avevo già il biglietto”
Patrizia Anziani

Pubblicato il 17 September 2025 alle 17:30

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Olbia.Viaggiare per molti è routine. Per chi vive con una disabilità grave è una lotta quotidiana, che non si misura solo in chilometri, ma in scalini, orari rigidi, mancanza di flessibilità e, talvolta, anche in costi extra che feriscono come un nuovo danno fisico.

Il protagonista di questa vicenda A.C. , non è nuovo a simili disagi: lo scorso inverno, durante un viaggio con Trenitalia, Olbia-Sassari-Olbia, giunto alla stazione semideserta di Chilivani era stato costretto a scalare le rampe di scale per raggiungere il binario, a causa degli ascensori rotti (qui l'articolo). Oggi, 17 settembre, la scena si è ripetuta a Sassari: l’ascensore era ancora fuori uso, con alcuni operai al lavoro. Una faticosa camminata per un uomo invalido al 100% e affetto da problemi neurologici, che viaggia periodicamente per ritirare alcuni farmaci salvavita.

Stanco, provato e con la sveglia all’alba sulle spalle, A.C. ha pensato che prendere il treno delle 10:22 – invece di quello delle 11:20 già pagato – gli avrebbe permesso di tornare a casa prima e riposare. Ma quella scelta pratica, salire su un treno, si è trasformata in un colpo al cuore: la controllora gli ha imposto un sovrapprezzo di 5 euro, adducendo che il titolo di viaggio (18,36 euro andata e ritorno) non fosse valido per quella corsa anticipata.

“Non cercavo di evadere il biglietto – ha raccontato – avevo già pagato. Volevo solo tornare a casa un’ora prima, perché per me spostarmi è una fatica enorme. Ero molto stanco e salire sul treno significava riposare prima senza pensieri, e invece che botta!. Non riesco a capacitarmi di questa inflessibilità. Il tragitto è lo stesso, Sassari-Chilivani-Olbia, la carrozza è la economica e c'erano posti liberi. È giusto che un disabile debba subire anche questo?”.

Il caso, documentato da ricevuta e foto, solleva una questione più ampia: quanto sono realmente accessibili e inclusivi i servizi ferroviari in Sardegna? Non basta applicare adesivi con il simbolo della carrozzina sui treni se poi la macchina burocratica si mostra rigida con chi dovrebbe essere maggiormente tutelato, non penalizzato.

Trenitalia prevede agevolazioni come la Carta Blu, che dà diritto a viaggiare con un accompagnatore gratuito, ma episodi come questo dimostrano che non sempre l'attenzione verso il disabile al 100% viene offerta con la stessa necessaria elasticità e attenzione.

Cinque euro, per chi vive con una pensione di disabilità, non sono un dettaglio: rappresentano un sacrificio. Ma soprattutto diventano il simbolo di una società che, ancora una volta, mostra di non saper garantire con un po' buon senso la giusta flessibilità a chi affronta ogni giorno per sorpavvivere difficoltà enormi.