Palau. La duna plurimillenaria di Cala di Trana continua a far parlare di sé. Nelle ultime settimane questa preziosa duna fossile situata a Palau è stata oggetto di un gravissimo atto vandalico, un turista ha tentato, letteralmente, di portare via un pezzo della duna stessa e nei giorni a seguire non sono mancate nuove scritte, dediche romantiche e pasticci che hanno mostrato, qualora fosse necessario, in mancato senso civico e il mancato rispetto verso la natura e i suoi tesori.
"Spesso si registrano anche veri e propri atti di vandalismo deliberato. Adulti e adolescenti scavano o incidono il loro nome lungo le pareti della duna, prelevano e portano via sedimenti sabbiosi e altro materiale dalla cima della duna, materiale che viene asportato e caricato su gommoni e altre imbarcazioni. Il blocco di arenaria visibile nella foto, del diametro di circa un metro e mezzo, è stato recentemente staccato dalla parte alta della duna e fatto rotolare in spiaggia".
L'associazione amici di Talmone e Cala Trana, oramai attiva da diversi anni, continua a segnalare e denunciare i gravi atti compiuti nei confronti di questa area preziosa e nel contempo lamenta una grave incuria da parte di coloro che dovrebbero tutelare e proteggere l'area stessa. Proprio alcuni giorni fa sulla pagina Fb dell'associazione è stato pubblicato anche un post che riassume le mancanze verso il territorio.
"La duna fossile di Cala di Trana risale all’Olocene. Per più di 11.000 anni questo blocco di arenaria, unito al resto della paleoduna, ha protetto la spiaggia dall’erosione". Ripercorrendo la storia e la tutela della zona si ricorda che : "la recinzione, realizzata dalla Giunta del sindaco Pietro Cuccu (2007-2012), è ormai fatiscente. I paletti di sostegno sono ammalorati alla base e non reggono più. Alcuni sono completamente mancanti, altri caduti o divelti dal vento e dalle mareggiate, altri ancora, quelli alla base della duna, insabbiati. Il cordino di recinzione è usurato e rotto in numerosi punti. In alcuni tratti è stato riannodato o unito con del fil di ferro o cordame plastico. Non si tratta comunque della corda originale in fibra vegetale, già sbriciolatasi diversi anni fa, ma di un cordino più fino e non adeguato a una recinzione dell’ecosistema dunale".
"La duna fossile risalente all’Olocene è letteralmente presa d’assalto durante la stagione estiva. L’assenza di adeguata recinzione e cartellonistica nella parte alta della duna fa sì che escursionisti provenienti dal sentiero e villeggianti arrivati via mare con barche e gommoni calpestino quotidianamente la duna. Adulti ed adolescenti si lasciano rotolare lungo il pendio, che chiamano “lo scivolo”, in una corsa verso il mare che trascina con sé ingenti quantitativi di materiale sabbioso, che viene poi disperso durante le mareggiate autunnali".
Non mancano le foto che immortalano alcuni momenti in cui sono stati compiuti gli scempi: dalle scritte scavate del 16 settembre 2023, alle scritte di ottobre 2024 e non ultimo il tentativo di trafugare un pezzo della duna stessa, e queste sono solo alcune delle attività irrispettose compiute.
Nella spiaggia di Cala di Trana è in atto un processo erosivo irreversibile. Il sedimento fresco proveniente dallo smantellamento della duna, viene preso in carico dalle prime mareggiate autunnali e trasportato verso il largo. Le dune sono tutelate dalla legislazione europea e regionale. La Direttiva europea 92/43/CEE All. I le qualifica come habitat naturali di interesse comunitario e il Piano Paesaggistico della Regione Sardegna L.R. n. 8 del 25 nov 2004 disciplina la salvaguardia e la valorizzazione degli habitat costieri seguendo le indicazioni del Mediterranean Action Plan e della direttiva 2002/413/CEE.
Come recita la Relazione Paesaggistica del gennaio 2019 allegata al Piano di Utilizzo dei Litorali (P.U.L.) del Comune di Palau, "la totale assenza di infrastrutture, la delicatezza ambientale del sito, l’accesso alla spiaggia solo pedonale attraverso un tracciato militare, determinano la necessità della tutela integrale del sito escludendo qualsiasi forma di alterazione o infrastrutturazione".
E dopo questa analisi approfondita il Comitato “Amici di Talmone e Cala di Trana” rinnova "l’invito agli Enti, Organi e Istituzioni competenti per una tempestiva adozione degli opportuni interventi riguardo alla tutela del sistema dunale di Cala di Trana, nel quadro normativo di salvaguardia costiera (es. art. 2 della Legge regionale n. 23 del 7 maggio 1993) e per la salvaguardia integrale delle dune e della vegetazione dunale".