Tempio Pausania. Si è tenuta a Tempio Pausania, nella Sala di Rappresentanza del Palazzo comunale, la conferenza stampa di presentazione della nuova Stagione teatrale: un affascinante viaggio tra le storie, antiche e nuove, che riflettono la complessità e le contraddizioni della natura umana con la Stagione di Prosa | Musica | Danza & Circo Contemporaneo 2025-2026 organizzata dal CeDAC / Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo dal Vivo in Sardegna al Teatro del Carmine di Tempio Pausania, con la direzione artistica di Valeria Ciabattoni e con il patrocinio ed il sostegno del MiC / Ministero della Cultura, della Regione Autonoma della Sardegna e del Comune di Tempio Pausania ed il contributo della Fondazione di Sardegna.
Come ha dichiarato l’assessore alla Cultura Monica Liguori nel corso della conferenza stampa “Il Comune di Tempio Pausania, da oltre vent’anni, ha l’onore e il privilegio di offrire ai propri cittadini una proposta teatrale di alto livello, variegata nei contenuti e capace di unire tradizione e contemporaneità. Le stagioni promosse dal CeDAC rappresentano da sempre una garanzia di qualità: testi nati dalla fantasia di autori straordinari prendono vita grazie all’interpretazione di attori di eccezionale bravura, regalando al pubblico momenti di intensa emozione e profonda riflessione. Il teatro, nella sua essenza e attraverso la proposta del CeDAC, continua a essere uno spazio di incontro e di crescita, dove temi antichi e attuali si intrecciano, alimentando una coscienza collettiva e individuale attenta a ciò che più appartiene all’essere umano: i sentimenti, le emozioni, la vita stessa. Anche quest’anno ci ritroveremo a teatro, per condividere ancora una volta la magia senza tempo che solo il palcoscenico sa offrire”.
La Stagione di Tempio Pausania punta sulla nuova drammaturgia, con pièces capaci di far sorridere e pensare, oltre alle coreografie d'autore, a un concerto di musica antica e ad uno spettacolo di nouveau cirque. Come ha sottolineato Valeria Ciabattoni, direttrice artistica del CEDAC , “Questa prossima sarà una stagione davvero per tutti i gusti, con nomi di spicco della scena, pensata per attrarre le diverse fasce di pubblico, dagli amanti della prosa e della danza agli appassionati di musica ed incuriosire le giovani generazioni. Un cartellone intrigante, che privilegia la chiave dell'ironia e della leggerezza per affrontare temi importanti, dalla sfera degli affetti, con l'amicizia, l'amore e il rispetto, il ruolo della famiglia, alla storia del Novecento, per trarre insegnamento da ciò che è accaduto, ma anche le scelte personali e professionali e le diverse visioni personali e professionali”.
Undici titoli in cartellone – da novembre a maggio – tra intrecci fra letteratura e teatro – da “La Fata” di e con Lella Costa a “Nives”, dal romanzo di Sacha Naspini, alle due versioni di “Coppélia”, il celebre balletto ispirato a un racconto di ETA Hoffmann e incentrato su una “bambola meccanica” – accanto alla trasposizione coreutica di una fortunata commedia shakespeariana, e rimandi cinematografici – per la storia di “Sissi l'Imperatrice”, oltre al film “Nos Femmes” dalla commedia di Eric Assous – con protagoniste del calibro di Lella Costa e Ottavia Piccolo, accanto a Stefano Fresi, Lisa Galantini e Giampiero Rappa, Federica Luna Vincenti, Sara Donzelli e Sergio Sgrilli, Luca Bizzarri con Enzo Paci e Antonio Zavatteri; e ancora il musicologo Alberto Sanna con l'ensemble Dolci Accenti, le danzatrici e i danzatori del Balletto di Roma e di COB / Compagnia Opus Ballet e gli acrobatici performers di bluCinque.
Una programmazione ricca e interessante che spazia fra il teatro contemporaneo e la danza classica, la musica antica e il nouveau cirque, con divertenti commedie e intriganti monologhi, fra il ritratto di un'imperatrice e il racconto di una fata, gli incubi di un fumettista e la vicenda tragicomica di un attore tra vita e arte, ma anche la riscoperta della figura e del pensiero di Giacomo Matteotti, oltre a raffinate ed evocative coreografie sulla moderna favola di una bambola meccanica e su un “sogno” shakespeariano, un'indagine sull'universo femminile e la ricerca dell'identità tra danza e arti circensi ed un percorso musicale nella Spagna del Siglo de Oro.
Nella “città di pietra”, Lella Costa porta in scena “La Fata”, un monologo brillante e coinvolgente tra ironiche digressioni sull'unica, enigmatica figura femminile de “Le avventure di Pinocchio”, creatura mutevole, donna e bambina, madre e sorella nelle sue varie apparizioni, salvifica e incantevole dispensatrice di buoni consigli e medicine amare. La magia del nouveau cirque con “Coppelia – un ballet mécanique” della regista e coreografa Caterina Mochi Sismondi per la compagnia bluCinque, sulle note di Léo Delibes con interferenze di elettronica e violoncello di Bea Zanin, in una rilettura del celebre balletto, per narrare la storia di una donna, tra fragilità e forza. S'intitola “Dioggene” lo spettacolo scritto e diretto da Giacomo Battiato e interpretato da Stefano Fresi, dove la “Historia de Oddi, Bifolcho”, in volgare duecentesco, lascia il posto alle vicende del suo autore, l'attore Nemesio Rea che, dopo una lite con la moglie, si ritrova ad abitare in una botte come l'antico filosofo. Un intenso ritratto al femminile con “Sissi l'Imperatrice”, con drammaturgia e regia di Roberto Cavosi e con Federica Luna Vincenti nel ruolo di Elisabetta di Baviera, accanto a Milutin Dapcevic, Ira Nohemi Fronten, Claudia A. Marsicano e Miana Merisi, sulla tragica storia della principessa austriaca.
Ottavia Piccolo interpreta “Matteotti – Anatomia di un fascismo” di Stefano Massini, con musiche di Enrico Fink, eseguite dai I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo e la regia di Sandra Mangini per riscoprire il coraggio del deputato socialista, la volontà di non lasciarsi intimidire e la scelta di denunciare gli abusi e i misfatti del regime, a costo della propria vita. “Storie spagnole del Siglo de Oro” con il recital di Alberto Sanna & Dolci Accenti, dedicato ad alcune delle pagine più significative del Rinascimento e del Barocco in musica, con interessanti excursus sulla cultura iberica tra brani dei Romances y Glosas, Danzas, Canciones y Bailes oltre alle Caricaturas. “Coppélia, ou La fille aux yeux d'émail” (Coppélia, o La ragazza dagli occhi di smalto), un capolavoro della storia della danza tratto da “Der Sandmann” (L'uomo della sabbia) di ETA Hoffmann, nella versione di Fabrizio Monteverde per il Balletto di Roma, ambientata ai giorni nostri, diventa un un racconto sull'amore, vero o ingannevole, e sulla paura della solitudine.
Gli incubi di Joe Black, fumettista di talento, ne “L’uomo dei sogni” di Giampiero Rappa, che firma anche la regia, protagonista sulla scena, insieme con Lisa Galantini, Elisabetta Mazzullo e Nicola Pannelli, della pièce surreale in cui un evento traumatico fa precipitare l'artista in un abisso, inducendolo a ritirarsi in se stesso mentre le apparizioni cercano di salvarlo e risvegliarlo dall'apatia.
“Nives / Una telefonata lunga una vita”, dal romanzo di Sacha Naspini, con drammaturgia di Riccardo Fazi, un progetto teatrale di Giorgio Zorcù, con Sara Donzelli e Sergio Sgrilli, ripercorre in una lunga conversazione i momenti cruciali di due esistenze, tra ricordi e rimpianti, tardive rivelazioni e amori perduti. Nel “Sogno di una notte di mezza estate” di COB / Compagnia Opus Ballet, dalla commedia di William Shakespeare, con coreografie di Davide Bombana e musiche di Felix Mendelssohn e Jóhann Jóhannsson, in «un'atmosfera quasi beckettiana» le vicende dei giovani innamorati s'intrecciano alla rivalità tra Oberon e Titania, «re e regina del mondo dell'allucinazione». Infine “Le Nostre Donne” di Eric Assous, con Luca Bizzarri, Enzo Paci e Antonio Zavatteri, per la regia Alberto Giusta, una commedia che parla di amore ed amicizia, tra la solidarietà e complicità maschile e le infinite sfaccettature dell'universo femminile, dove le donne, assenti sulla scena, diventano protagoniste, causa dei turbamenti e dei conflitti.
La Cinedigital di Tonino Pirrigheddu è pronta anche quest’anno ad occuparsi della gestione dello storico Teatro del Carmine, garantendo come sempre la massima cura nella conduzione tecnica e organizzativa della sala, nella promozione della stagione e nella vendita degli spettacoli. Una presenza costante e qualificata che contribuisce da anni al buon andamento delle stagioni teatrali cittadine, valorizzando uno dei luoghi simbolo della cultura e della socialità tempiese.