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Olbia, emergenza abitativa: poche tutele per i proprietari?

Parla Ramona Cherchi

Olbia, emergenza abitativa: poche tutele per i proprietari?
Olbia, emergenza abitativa: poche tutele per i proprietari?
Giada Muresu

Pubblicato il 18 July 2023 alle 06:00

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Olbia. Olbia si trova ad affrontare un'importante emergenza abitativa che sta mettendo in crisi le locazioni a lungo termine. L'allarme arriva da Ramona Cherchi, general manager di due importanti strutture alberghiere olbiesi ed esperta del settore hospitality, che evidenzia la sempre più difficile ricerca di immobili in affitto per periodi superiori a qualche mese, soprattutto durante l'estate.

Negli ultimi tempi, sia ad Olbia che nel resto d'Italia, la disponibilità di case in affitto a lungo termine è drasticamente diminuita, creando notevoli difficoltà per le numerose attività che assumono persone provenienti da altre città. Questa situazione mette in difficoltà anche coloro che preferiscono o non possono permettersi di acquistare una casa e scelgono di affittare.

Ramona Cherchi commenta: “il 99,9% delle volte si sente dire che tutti preferiscono fare affitti turistici brevi perché si guadagna di più. Questa affermazione ha una base di verità, ma solo parzialmente. Credo che sempre meno proprietari siano disposti a concedere affitti a lungo termine perché non si sentono adeguatamente tutelati dalla normativa italiana.”

La normativa attuale permette ad un inquilino moroso di rimanere nello stesso immobile senza pagare l'affitto, le spese condominiali, le utenze e la Tari. Questo mette in grave difficoltà i proprietari che devono sostenere tutte le spese e i tributi fiscali, senza poter fare nulla per liberarsi dell'inquilino moroso. Nel migliore dei casi, quando e se riescono a riavere l'immobile, lo trovano danneggiato e in uno stato deplorevole.

Secondo Cherchi, se i proprietari si sentissero adeguatamente tutelati, molti preferirebbero evitare l'affitto turistico che richiede un impegno quotidiano e un lavoro costante, nonché rispettare tutte le normative in vigore. Tuttavia, come ogni lavoro, oltre alle spese sostenute, anche l'impegno e le tasse riducono notevolmente i margini di guadagno.

“La prima cosa che andrebbe rivista è proprio la normativa che regola le tutele per i proprietari, perché la verità è che le leggi in vigore scoraggiano ad optare per la soluzione dell’affitto a lungo termine. Sono tantissimi i casi di inquilini che danneggiano le abitazioni o non pagano, quindi chi possiede una seconda casa (magari ereditata o acquistata con sacrificio) preferisce garantirsi un’entrata sufficiente a coprire le spese, evitando danni o difficoltà economiche. Se le leggi venissero riviste, ritengo che il problema della scarsità di abitazioni si risolverebbe in maniera naturale, perché non credo si siano tutti ritrovati ad essere esperti di hospitality all’improvviso, anzi sono convinta che tanti farebbero volentieri a meno di questo tipo di impegno. Altro punto dolente è la tassazione, davvero sproporzionata rispetto ai margini di guadagno sugli affitti. In definitiva, non serve fossilizzarsi su quella che è la punta dell’iceberg, ma va fatta una riflessione seria sulle motivazioni del problema” commenta Cherchi.

La situazione di emergenza abitativa non riguarda solo Olbia, ma l'intero Paese. Pertanto, Cherchi si domanda se non sia giunto il momento di rivedere la normativa e fornire una tutela adeguata non solo agli inquilini, ma anche ai proprietari degli immobili.

È evidente che l'emergenza abitativa richiede un'azione concreta ed un impegno da parte delle autorità competenti: è urgente e necessario trovare un equilibrio tra gli interessi degli inquilini e quelli dei proprietari, garantendo una maggiore sicurezza giuridica e tutela per entrambe le parti coinvolte.