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Olbia: Bernard Serru, un anno tra luce e ombra

Gli auguri dell'artista Bernard Serru

Olbia: Bernard Serru, un anno tra luce e ombra
Olbia: Bernard Serru, un anno tra luce e ombra
Patrizia Anziani

Pubblicato il 25 December 2025 alle 17:00

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Olbia. C’è un tempo in cui le mostre non finiscono davvero con l’ultimo giorno di apertura. Restano negli sguardi, nelle conversazioni, nella memoria di chi le ha attraversate. È quello che è accaduto ad agosto con l’esposizione di Bernard Serru, una mostra che ha saputo sorprendere, attirare pubblico e generare un passaparola sincero, fatto di stupore e silenzi. Un riscontro non scontato, arrivato senza clamore, ma intenso, segno di un incontro autentico tra le opere e chi le ha osservate.

Le sue opere, prevalentemente in bianco e nero, non cercano l’effetto immediato. Chiedono tempo. Chiedono allo spettatore di fermarsi, di avvicinarsi, di leggere le pieghe di un volto, la trama di un tessuto, il dialogo sottile tra luce e ombra. È proprio lì che Serru costruisce il suo linguaggio: un realismo intenso, quasi tridimensionale, dove la pittura restituisce volume, profondità e anima.

La passione per la luce attraversa anche la sua quotidianità. Insieme alla moglie, una terrazza di casa è stata trasformata in una piccola serra, dove trovano spazio numerose varietà di orchidee, diverse per forme e colori, curate con pazienza e attenzione quotidiana. Un microcosmo silenzioso, fatto di equilibrio e rispetto dei tempi naturali, che riflette bene il suo modo di osservare il mondo e di rapportarsi al tempo.

Classe 1954, 71 anni, Serru è nato in Tunisia e vive a Olbia da quando ne aveva sei. Autodidatta, ha iniziato a dipingere alla fine degli anni Settanta, quasi per necessità, trasformando il tempo in attesa in tempo creativo. Da allora il suo percorso si è nutrito di viaggi, fotografia, osservazione continua dell’essere umano. Africa, Asia, Giappone non diventano mai semplice citazione esotica, ma esperienze interiorizzate, che sedimentano nello sguardo e riaffiorano nei soggetti, negli abiti, nelle posture, nei gatti. In questo racconto visivo trovano spazio anche i gatti, presenza ricorrente in molte opere, che non ha funzione decorativa ma strutturale: accostati ai volti introducono un elemento di natura e istinto che bilancia la complessità dell’umano. La loro è una comparsa che li rende una cifra riconoscibile del suo linguaggio pittorico, una sorta di firma iconografica che contribuisce a definire l’identità dell’opera.

La scelta dell’olio non è casuale: è una tecnica che consente il ritorno, la correzione, il ripensamento. Un lavoro lento e rigoroso, lontano dall’istintività rapida dell’acrilico, che riflette una visione precisa dell’arte come processo e non come scorciatoia. Da questo lungo percorso è nata “Luci e Ombre”, la mostra allestita dal 4 al 13 agosto 2025 negli spazi della MTP Art Gallery di Olbia, un’esposizione costruita quasi interamente sul bianco e nero come linguaggio identitario e scelta consapevole.

In questa intervista di fine anno, Bernard Serru fa il punto sul proprio cammino artistico, riflette sull’esperienza della mostra estiva e racconta una pittura maturata lentamente, nel tempo, proprio come le sue opere.

 

Lei ha iniziato a dipingere alla fine degli anni Settanta. Come ricorda quel periodo?
"Ho iniziato nel 1979, in modo quasi casuale. Dopo un incidente avevo molto tempo a disposizione e ho cominciato a dipingere. All’inizio ero davvero agli inizi, agli arbori, ma da lì è nato tutto".

Il suo è un percorso completamente autodidatta. Quanto hanno contato il tempo e l’esperienza?
"Hanno contato moltissimo. È stato un percorso fatto di errori, tentativi e miglioramenti continui. Se si sbaglia bisogna rifare, correggere e andare avanti. Altrimenti non si cresce".

“Luci e Ombre” è stata la sua terza mostra personale. In cosa si distingue dalle precedenti?
"Le prime mostre erano legate soprattutto ai viaggi, a storie di immagini raccolte nel tempo. Questa invece è diversa: è una mostra costruita interamente sul bianco e nero, una scelta netta e voluta".

Perché proprio il bianco e nero?
"Perché non consente scorciatoie. Costringe a lavorare sulla luce, sull’ombra e sul volume. Se sbagli, lo vedi subito".

I suoi viaggi hanno avuto un ruolo importante nella formazione del suo sguardo?
"Sì, ho viaggiato molto, soprattutto in Africa e in Asia. Sono nato in Tunisia e l’Africa è rimasta dentro di me. È una terra che ti richiama, anche quando non torni negli stessi luoghi. Tutte queste esperienze restano nello sguardo".

Che riscontro ha avuto la mostra di agosto?
"È stato sorprendente. Molti non si aspettavano lavori di questo tipo, anche perché non sono un artista molto conosciuto. La reazione del pubblico è stata forte e questo mi ha fatto molto piacere".

Guardando al 2025, "Luci e Ombre" rappresenta una tappa significativa nel percorso di Bernard Serru: non un punto di arrivo, ma una fase di consapevolezza. Una pittura costruita lontano dalla fretta e dalle logiche dell’apparire, che continua a chiedere tempo, attenzione e silenzio. Proprio come le orchidee sulla sua terrazza, e come la luce che, da sempre, guida il suo sguardo.

Bernard, l’anno 2025 volge al termine. Avremo modo di rivivere la magia di una sua nuova mostra nel 2026?
"Sto ultimando alcune nuove opere e l’idea di una nuova mostra personale mi accompagna già da tempo. Mi piacerebbe poterla realizzare ancora a Olbia, la città in cui vivo e realizzo le mie opere. Perché no, anche in uno spazio come il Museo Archeologico di Olbia. Sarebbe un modo naturale per proseguire il percorso iniziato".

Cosa si sente di augurare agli olbiesi per il nuovo anno?
"Auguro soprattutto serenità. Stiamo vivendo un periodo complesso e difficile, in cui spesso non conosciamo davvero le condizioni di chi ci vive accanto. Mi è capitato recentemente un episodio che mi ha colpito molto: una persona che conosco mi ha chiesto un aiuto economico per poter acquistare dei farmaci. Non avrei mai immaginato che potesse trovarsi in difficoltà. Questo mi ha fatto riflettere su quanto, a volte, non sappiamo davvero come sta il nostro vicino di casa".

Le foto sono state scattate durante la mostra personale “Luci e Ombre” allestita dal 4 al 13 agosto 2025 negli spazi della MTP Art Gallery di Olbia.