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Golfo Aranci, presentato “Basha”, il romanzo che racconta la realtà sociale dei clochard

Ecco l’intervista all’autrice Valentina Sechi

Golfo Aranci, presentato “Basha”, il romanzo che racconta la realtà sociale dei clochard
Golfo Aranci, presentato “Basha”, il romanzo che racconta la realtà sociale dei clochard
Ilaria Del Giudice

Pubblicato il 11 August 2024 alle 10:00

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Golfo Aranci. Mercoledì 7 agosto si è tenuta la prima presentazione del libro “Basha”, il romanzo della scrittrice Valentina Sechi presso La Dolce Vita. La serata è stata introdotta dalla Dott.ssa Alessandra Feola, Presidente del Consiglio Comunale, che ha colto l’occasione per manifestare la volontà dell’Amministrazione di promuovere sempre più eventi culturali come questo. Con l’autrice ha dialogato il giornalista Davide Mosca. Questa la trama del romanzo: Basha, la protagonista, è una clochard che vive alla stazione di Bologna e immagina l’esistenza delle persone che vede quotidianamente: attraverso i racconti delle loro storie narra anche le vicissitudini della sua vita. Tramite i vari personaggi vengono trattate importanti tematiche sociali come la violenza di genere, l’omosessualità, la strage di Bologna, la condizione dei clochard, l’amore incondizionato pur davanti alla malattia, l’alcolismo, l’uso delle droghe e il carcere.

L’autrice del libro, Valentina Sechi, classe ’78, proveniente da studi classici, nasce e vive ad Ozieri fino a quando si trasferisce a Bologna per iscriversi a Scienze Politiche con indirizzo sociologico. La sua esperienza di vita in questa città ispirerà la scrittura del suo libro. Racconta infatti la scrittrice: “Al mio ritorno in Sardegna nel 2007 ho riflettuto sulla parentesi bolognese e sulle realtà che lì ho avuto modo di conoscere, in particolare su quella dei senzatetto che spesso vedevo in stazione. Così ho deciso di omaggiare la città di Bologna e di dedicarle un libro, trattando tematiche sociali che reputo importanti e degne di essere considerate. Ho quindi iniziato ad immaginare la vita dei clochard, la loro quotidianità, il tempo diviso tra la sopravvivenza e la ricerca di impegnare la mente con le tante difficoltà psicologiche. Partendo da una di loro, ho immaginato le vite degli altri senzatetto, facendo in modo che fosse proprio Basha, con la sua fantasia, a raccontarle. Sono riuscita a scrivere questo romanzo solo durante la pandemia. L’idea di strutturarlo in vite e racconti è venuta da sé, mentre scrivevo in modo del tutto naturale.

È un romanzo che si articola in racconti, frutto della mia fantasia, per dare voce a una categoria sociale poco attenzionata da parte dei media. Queste persone nascono e muoio sotto i nostri occhi, ma si sa veramente poco di loro. Se ne parla solo durante le emergenze. Nel libro ho poi voluto allargare gli orizzonti trattando anche altre tematiche sociologiche come la droga, l’alcol, l’immigrazione, il carcere, l’omosessualità. In sintesi posso dire che è un libro di fantasia ma con l’attenzione a problemi sociali particolari. Il messaggio che mi son proposta di dare ai miei lettori è: soffermiamoci e prendiamoci del tempo anche attraverso la lettura di storie inventate, per pensare e riflettere su ciò che accade attorno a noi, senza chiudere gli occhi di fronte a realtà sociali scomode come sono quelle delle persone ai margini che soffrono e vengono ignorate. Ho scelto Golfo Aranci come location per la prima presentazione del mio romanzo perché quì ho la mia seconda casa e amici di lunga data con cui mi sento a casa. È andata benissimo proprio perché mi sono sentita supportata e sostenuta. A breve farò altre presentazioni in altre località, ma ancora non conosco i dettagli. Non credo ci sarà un seguito del romanzo, ma mi piacerebbe sviluppare altre idee sempre a partire dalla mia fantasia, per scrivere su ematiche anche tecniche legate al mio percorso di studi”.