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Cronaca

Olbia, viale Aldo Moro: rivolta commercianti contro Nizzi

Olbia, viale Aldo Moro: rivolta commercianti contro Nizzi
Olbia, viale Aldo Moro: rivolta commercianti contro Nizzi
Angela Galiberti

Pubblicato il 15 June 2020 alle 20:08

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Olbia, 15 giugno 2020 - Non è proprio aria di guerra, ma poco ci manca: perché in Viale Aldo Moro, la via commerciale della città di Olbia, la situazione è delicata e si teme un contraccolpo economico spaventoso non solo a causa del Coronavirus. In ballo, infatti, c'è anche la famosa pista ciclabile: pista che, a onor del vero, nessuno ha ancora visto sulle carte. All'attivo, infatti, vi è solo una presentazione alla maggioranza fatta nella nuova aula consiliare e un roboante comunicato stampa. Niente di più: non un passaggio in commissione, non un passaggio in giunta.

Figuriamoci un passaggio dai diretti protagonisti, i commercianti, che a quanto pare si sentono esclusi dal processo che porterà alla rivoluzione delle loro vite imprenditoriali già particolarmente messe a dura prova dal Covid-19. E così, ecco che i piccoli imprenditori di Viale Aldo Moro iniziano a far sentire la loro voce. Non una dichiarazione di guerra, ma un "ehi sindaco, ci siamo anche noi!" piuttosto eloquente e vivace.

Non tutti gli esercenti sono contro la pista ciclabile, ma la maggioranza di essi ha espresso forti perplessità per quello che è emerso sulla stampa in questi giorni, cioè la creazione di una pista ciclabile al posto di una fila di parcheggi, l'istituzione di una zona 30 km/h e telecamere a caccia di multe.

Il mugugno di Viale Aldo Moro è diventato sempre più forte, tant'è che è arrivato alle orecchie del sindaco Nizzi grazie ad alcuni uomini fidati che sono andati a raccogliere i sentimenti dei commercianti. E così, ecco che giovedì si svolgerà una riunione con gli esercenti.

Cosa pensano, però, i commercianti? Ecco, in una lunga lettera, la loro posizione. La lettera che vi proponiamo è integrale ed è diretta al sindaco.

PISTA CICLABILE IN VIALE ALDO MORO: LETTERA DEI COMMERCIANTI AL SINDACO SETTIMO NIZZI

Egregio signor Sindaco dott. Settimo Nizzi,

Sottoponiamo alla sua attenzione la presente lettera aperta, scritta e firmata da un gruppo di commercianti di viale Aldo Moro, riunitosi spontaneamente, in seguito all’imminente avvio dei lavori della pista ciclabile in viale Aldo Moro.

La possibilità della realizzazione di una pista ciclabile in viale Aldo Moro tocca direttamente in toto le attività commerciali dislocate in loco, e soprattutto il loro futuro che, al momento, attraversa il momento economico più complesso e difficoltoso dalla crisi del secondo dopo guerra.

Da quanto riportato dai media, ed in seguito alla sua intervista, ci pare di capire che la pista ciclabile sarà realizzata a discapito dei parcheggi esistenti sul lato sinistro della via; tale prerogativa incide in maniera radicale sulle soste temporanee dei clienti delle attività in questione. Tale rilevazione ci pare indiscutibilmente oggettiva. Tali stalli offrono la possibilità ai potenziali clienti di effettuare una sosta finalizzata all’acquisto di beni e servizi nei locali commerciali limitrofi.

Come commercianti siamo ben consapevoli del valore etico e sociale correlato all’uso e allo sviluppo delle piste ciclabili, ma un altrettanto valore realistico la farà riflettere sul valore del commercio locale, che oltreché scontrarsi quotidianamente con la concorrenza dei grandi centri commerciali multinazionali, fronteggia abitualmente crisi finanziarie, economiche ed oggi anche pandemie globali. I nostri timori sono or dunque fondati e rafforzati inoltre da una chiusura attualmente in corso di innumerevoli attività commerciali nella zona; non ci possiamo permettere di rischiare ulteriori chiusure nella zona di viale Aldo Moro, in una realtà comunale già flagellata da crisi del lavoro numericamente rilevanti (Air Italy in primis).

Infine non possiamo non rilevare una realtà storica in riferimento alla Ztl esistente, includente le arterie centrali della città; la zona dal punto di vista commerciale ha subito un decremento percentuale vertiginoso, in più casi degenerato con la chiusura totale di innumerevoli attività commerciali, alcune di queste con un rilievo storico non sottovalutabile.

Teniamo inoltre a precisare che, la volontà del consiglio comunale, fu chiara in riferimento alla possibilità concessa formalmente alle attività commerciali di somministrazione di cibo e bevande (bar, ristoranti, gelaterie) di sfruttare gli stalli dinanzi alla propria attività commerciale, per ottimizzare nuovi spazi da concedere ai propri clienti, in considerazione delle restrizioni necessarie collegate all’emergenza pandemica in corso. Per questo motivo, in conseguenza ai provvedimenti dell’amministrazione comunale di Olbia, gli imprenditori del settore hanno optato per nuovi investimenti, volti all’allestimento di strutture esterne che potessero alleviare le difficoltà economiche esistenti.

In definitiva avremmo necessità di una sua presa di consapevolezza per quanto concerne le conseguenze di una scelta che potrebbe creare un pericoloso ibrido: la certezza di una crisi delle imprese locali e l’incertezza di una pista ciclabile non protetta, come quella già creata, e poi smantellata in zona Bandinu, considerando che le caratteristiche tecniche fra le due piste ciclabili coincidono, come ben esplicato in una sua dichiarazione alcuni giorni addietro. In ambedue i casi abbiamo delle esperienze rilevabili nella recente storicità della città, certamente non positive.

Lettera firmata.