Wednesday, 06 August 2025

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Bianca, Cronaca

Olbia, la Cgil grida “il diritto alla salute non si vende”

No alla privatizzazione e si al rafforzamento del sistema di sanità pubblica

Olbia, la Cgil grida “il diritto alla salute non si vende”
Olbia, la Cgil grida “il diritto alla salute non si vende”
Barbara Curreli

Pubblicato il 05 August 2025 alle 20:00

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Olbia. La privatizzazione della sanità preoccupa le sigle sindacali e dal gruppo Cgil e Cgil Fp giunge una nota in merito a questa privatizzazione sempre più diffusa con la richiesta di rafforzamento del sistema sanitario pubblico.

"La Cgil Gallura esprime forte preoccupazione in merito all'inaugurazione della nuova clinica privata Costa Clinic a Olbia, che rappresenta l'ennesimo tassello di un processo di privatizzazione del sistema sanitario sardo che, anche nella nostra terra, si sta facendo sempre più evidente. La Gallura, terra in crescita, con un forte sviluppo demografico e turistico, vive da anni in un profondo squilibrio tra la domanda di cure e l'effettiva offerta sanitaria pubblica. Liste d'attesa infinite, - sottolinea la nota della Cgil - reparti sotto organico, pronto soccorso sotto stress, pazienti costretti a rivolgersi altrove o a pagare di tasca propria: e questo il quadro che i cittadini galluresi conoscono fin troppo bene".
 
"In questo contesto, non possiamo accettare che le istituzioni regionali rispondano alle carenze della sanità pubblica promuovendo soluzioni private, spesso presentate come "integrazione" ma di fatto scollegate dalla realtà dalla reale programmazione sanitaria" Si legge nel comunicato che riporta le firme del segretario generale Cgil Gallura Danilo Deiana e la segretaria Fp Cgil Gallura Jessica Cardia: la clinica privata Costa Clinic pur accreditata, non è convenzionata con il sistema sanitario regionale: ciò significa che opererà seguendo logiche di mercato, non di universalità del servizio". 
 
"Non si può continuare a indebolire l'ospedale Giovanni Paolo II di Olbia e le strutture sanitarie di Tempio e La Maddalena, mentre si aprono nuove cliniche private che rispondono solo a chi può permettersi di pagare. La Gallura ha bisogno di una sanità pubblica forte, accessibile, diffusa e ben finanziata. Le parole del vicepresidente della Giunta regionale, secondo cui questi iniziative non sarebbero in contrapposizione al pubblico, non trovano riscontro nei fatti: i finanziamenti vanno ai privati, mentre i reparti pubblici chiudono o sopravvivono grazie alla dedizione del personale sanitario, ormai allo stremo".
 
"La Cgil Gallura chieda alla Regione Sardegna di dire con chiarezza quale sia il modello sanitario che intende perseguire: vogliamo una sanità pubblica, programmata, gratuita e di qualità, o ci stiamo rassegnando a un sistema in cui chi ha risorse accede alle cure, mentre gli altri restano in lista d'attesa? Noi non ci stiamo. Siamo pronti al confronto, - conclude il comunicato -ma chiediamo trasparenza, coraggio politico e una netta inversione di tendenza. In Gallura, come in tutta la Sardegna, la salute non può diventare un affare per pochi. Il diritto alla cura non si compra. Si garantisce".