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Progetto eolico tra Pattada e Buddusò, GrIG chiede lo stop

L'associazione lancia l'allarme

Progetto eolico tra Pattada e Buddusò, GrIG chiede lo stop
Progetto eolico tra Pattada e Buddusò, GrIG chiede lo stop
Olbia.it

Pubblicato il 07 August 2025 alle 11:29

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Buddusò. Il Gruppo di Intervento Giuridico ha presentato un atto formale di intervento, in data 6 agosto 2025, nell’ambito del procedimento di Valutazione di Impatto Ambientale relativo a un nuovo progetto di centrale eolica promosso dalla società Ame Energy srl.

L’impianto verrebbe localizzato nei territori comunali di Pattada e Buddusò, tra le aree del Goceano e della Montacuto. Il progetto prevede l’installazione di 26 aerogeneratori con un’altezza complessiva di circa 200 metri e una potenza nominale massima pari a 171,6 megawatt.

Oltre agli impianti eolici, è prevista la realizzazione di linee elettriche per il collegamento alla rete nazionale, una stazione di trasformazione da 150/33 kV, nuove stazioni elettriche RTN da 150 kV, viabilità interna, sbancamenti e cavidotti in un’area caratterizzata dalla presenza di corsi d’acqua, boschi e macchia mediterranea. L’area individuata per l’intervento ricade all’interno della fascia di rispetto di tre chilometri dai beni culturali e paesaggistici tutelati dal decreto legislativo n. 42/2004, fascia prevista dall’articolo 6 del decreto-legge n. 50/2022, convertito nella legge n. 91/2022. Nelle vicinanze sono presenti il Nuraghe Lerno, il Nuraghe Pira, il Nuraghe Locorna, il centro storico di Buddusò e altri beni di interesse culturale e archeologico.

Secondo quanto riportato dal GrIG, nel progetto non sarebbero stati considerati gli impatti cumulativi con altri impianti simili già presenti o in fase di autorizzazione nella stessa zona. In particolare, viene citato il progetto della società IVPC s.r.l., che interessa l’area di Su Monte de Subra nel Comune di Pattada. 

L’associazione ha chiesto al Ministero dell’Ambiente di esprimere parere negativo sulla compatibilità ambientale del progetto e ha informato, tra gli altri, il Ministero della Cultura, la Regione Sardegna, le Soprintendenze competenti, e i Comuni coinvolti.

Una parte rilevante dell’area interessata ricade nel demanio civico di Pattada, come da decreto del Commissario Usi Civici n. 238 del 23 maggio 1939, spiega l'associazione in una nota. Si tratta di terreni su cui gravano diritti collettivi di uso civico, definiti come inalienabili, imprescrittibili, indivisibili e inusucapibili dalla normativa vigente.

Ogni intervento di modifica territoriale in queste aree richiede autorizzazione regionale e deve prevedere un indennizzo specifico destinato alla collettività. Il progetto, secondo la ricostruzione dell’associazione ambientalista, si porrebbe in contrasto con la destinazione agro-silvo-pastorale prescritta per i demani civici dalla legge n. 168/2017, compromettendo l’esercizio dei diritti d’uso da parte della popolazione locale. Il tema si inserisce in un contesto più ampio che riguarda l’espansione delle installazioni da fonti rinnovabili in Sardegna.

Secondo una valutazione tecnica della Soprintendenza speciale per il PNRR, nella regione è in corso una crescita degli impianti eolici e fotovoltaici tale da superare di sette volte gli obiettivi di produzione di energia rinnovabile previsti al 2030. Le note ufficiali della Soprintendenza del 2023 e 2024 hanno indicato una trasformazione in atto del territorio isolano, con un impatto rilevante sul paesaggio e sul patrimonio culturale, a fronte di una produzione energetica eccedente il fabbisogno regionale stimato. Il procedimento di valutazione ambientale è attualmente in corso presso il Ministero dell’Ambiente, che dovrà esprimersi sulla compatibilità del progetto con le norme vigenti in materia paesaggistica, ambientale e patrimoniale.