Thursday, 07 August 2025
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Pubblicato il 07 August 2025 alle 11:20
Olbia. Mentre i mancati ritiri della spazzatura e i disagi da essi provocati continuano a imperversare in tutta la città, i cittadini olbiesi iniziano a organizzarsi contro i rincari della Tari.
Il punto, secondo gli olbiesi, è il seguente: la Tari è diventata troppo cara a fronte del pessimo servizio, e non si può dar loro torto. Cosa fare? Le proposte si leggono sul gruppo Facebook "Protesta Tari". C'è chi propone di non pagare l'imposta avvertendo il Comune via Pec, chi propone invece una raccolta firme.
Fatto sta che l'unico "colpevole" sembra la DeVizia, che però - al di là dei suoi specifici problemi e resi pubblici dalla FP CGIl Gallura - fino alla rimodulazione dell'appalto doveva fare i conti con una progettualità "ottimistica" che è stata decisa a monte dal Comune stesso.
E questo è un punto fondamentale, almeno dal punto di vista politico, che non può e non deve essere eluso soprattutto a un anno dalle elezioni. Ciò non vale solo per i cittadini: vale soprattutto per la minoranza che aveva e ha ancora tutti gli strumenti per fare azioni politiche su questo tema.
Di sicuro, gli olbiesi si sentono abbandonati e in balia degli eventi. Gli orari dei ritiri non vengono rispettati, le segnalazioni a volte non vengono evase correttamente, la città è sempre più sporca, ma le bollette Tari aumentate sono già arrivate nelle case.
In sostanza, si chiedono soldi per un servizio che fa acqua da tutte le parti, per un progetto sbagliato in partenza, per scelte politiche altamente discutibili (vedi l'eliminazione degli ecobox).
Non si sa se qualcuno "pagherà" questi errori politicamente parlando, ma di sicuro paga (concretamente) Pantalone e non poco.
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