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Olbia, in Piazza Crispi manifestazione per dire no al green pass

Sono oltre 117 le città italiane che hanno aderito all'iniziativa contro la carta verde

Olbia, in Piazza Crispi manifestazione per dire no al green pass
Olbia, in Piazza Crispi manifestazione per dire no al green pass
Patrizia Anziani

Pubblicato il 14 August 2021 alle 16:17

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La vigilia di Ferragosto e il caldo torrido non scoraggiano le manifestazioni contro il Green pass. Cresce il numero delle città italiane dove migliaia di persone scenderanno in piazza ogni sabato per dire "no" all’imposizione dell'altrimenti definita "certificazione verde Covid-19",  in vigore  -com'è noto - dal 6 agosto, la quale consente ai possessori di muoversi liberamente come hanno sempre fatto prima dell’emergenza sanitaria. Oltre 117 le città italiane dove anche oggi 14 agosto si svolgeranno manifestazioni autogestite contro il lasciapassare verde. In Sardegna accanto a Cagliari, Iglesias, Oristano, Nuoro e Alghero, scenderà in campo anche Olbia per il secondo sabato consecutivo.      Infatti già lo scorso 7 agosto una sessantina di manifestanti eterogeneo (fra cui imprenditori, professori, avvocati, medici, madri con bimbi al seguito ecc.) si erano dati appuntamento nella piazza San Simplicio. Un primo ritrovarsi nel rispetto dello spirito di questo tipo di iniziative spontanee, pacifiche, con colori politici banditi.  L’accorato "no" all’imposizione del Green pass è riuscito a compattare tutti i partecipanti nel nome di un unico grido di dissenso contro ciò che viene definita una “dittatura sanitaria”.  Tra i partecipanti anche coloro i quali, pur essendosi sottoposti alla vaccinazione, vedono nel Green pass "la palese violazione dei diritti fondamentali garantiti dalla Costituzione italiana", come dichiara una mamma partecipante alla manifestazione.     “Non si comprende per quale motivo il Governo non sia in grado di rendere il vaccino obbligatorio per tutti, questo benedetto vaccino che sappiamo essere ancora in fase di sperimentazione, così come acclarato dai numerosi documenti ufficiali e alla portata di tutti. - ha spiegato Luigi - Se c’è tranquillità da parte del Governo che il vaccino funzioni ed è sicuro, lo rendano obbligatorio per tutti. Se non lo rendono obbligatorio perché devono coercire con un Green pass la gente che non ha intenzione di farlo a fronte di una malattia che è curabile? Esistono delle terapie mediche che - se avviate precocemente – guariscono dal Covid-19". Luigi fa presente che lo scorso 26 luglio migliaia di persone si erano date appuntamento a Roma davanti al Ministero della Salute per chiedere le terapie precoci domiciliari: “Una manifestazione imponente organizzata dal comitato “Terapie domiciliari Covid-19" durata 5 ore e per la quale il ministro Speranza non si è neanche presentato. Se siamo ancora in democrazia qualcuno ce lo dica perché mi sembra che la democrazia sia ormai un concetto dimenticato" Luigi conclude: " È un anno e mezzo che siamo inondati di menzogne. Il dibattito non esiste perché dai media ufficiali vengono sistematicamente esclusi dal confronto tutti gli scienziati, i ricercatori, i medici che stanno proponendo delle soluzioni alternative. Perché dobbiamo ascoltare sempre i soliti Burioni, Bassetti, Galli, Crisanti che si smentiscono continuamente? Non è accettabile. Lo stesso succede negli altri paesi europei dove vengono banditi studiosi di altissimo livello.  Ascoltiamo tutti, dopo potremo prendere delle decisioni con serenità". Un’altra partecipante alla manifestazione, Grazia, ha precisato:  “In questa nuova operazione del Green pass per arginare il virus Covid, non c’è evidentemente né logica né chiarezza, e ormai lo hanno detto pure i virologi da Tv, come Crisanti, Bassetti che il Green pass è semplicemente un sistema che serve per “convincere”- vogliamo usare questo eufemismo? -  le persone a vaccinarsi. Quindi è evidente che sia un espediente che aggira la non obbligatorietà del vaccino rendendolo obbligatorio di stato. Ma tralasciando questo aspetto la cosa grave è che il lasciapassare verde discrimina i cittadini in virtù di una etichetta sanitaria che non ha ragione d’essere, perché non è che se io non lo possiedo sono una untrice o sono una ammalata di Covid".   Questa sera, nella rinnovata Piazza Crispi di Olbia si attendono oltre 150 persone. L’appuntamento è previsto alle ore 18 come da programma per tutte le oltre 117 piazze italiane.   Per i cosiddetti "no vax"  l’aria che tira non è delle migliori: si prospetta un autunno caldo con numerose battaglie legali per la tutela dei propri diritti umani e civili.