Friday, 09 May 2025
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Pubblicato il 09 May 2025 alle 13:22
Olbia. Il Consorzio Molluschicoltori di Olbia ha convocato una conferenza stampa per replicare alle dichiarazioni del presidente dell’Autorità di Sistema Portuale della Sardegna Massimo Deiana e del sindaco di Olbia Settimo Nizzi, in merito al progetto di dragaggio della canaletta di accesso al porto. I molluschicoltori si dichiarano "estranei al procedimento" di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) e respingono ogni responsabilità sull'eventuale rallentamento dell'iter.
Nel corso della conferenza sono stati esibiti documenti tratti dallo Studio di Impatto Ambientale e dai pareri delle autorità competenti per dimostrare che l’opposizione non proviene dal settore della molluschicoltura. Il Consorzio, attivo da oltre un secolo nel Golfo di Olbia, sottolinea come le attività produttive del comparto occupino meno del 2% della linea di costa, contro i circa 300 ettari del porto e 180 della nautica e cantieristica.
Il presidente del Consorzio, Raffaele Bigi, ha ricordato che l'attività mitilicola nel Golfo precede di decenni la costituzione dell'Autorità Portuale e che la "Cozza di Olbia" e l'"Ostrica di Olbia" sono riconosciute con Marchio Collettivo Nazionale, uniche a riportare il nome della città. Bigi ha inoltre sottolineato l'importanza di chiarire che quello di cui si parla oggi è il "Golfo di Olbia", dentro il quale vi sono un porto, una peschiera/area naturalistica, la foce di un fiume, isolotti, una fauna e flora rilevanti, oltre alle attività di molluschicoltura.
Nel corso dell'intervento ha anche ironizzato: "Possiamo buttare giù Tavolara, il faro e l'Isola di Mezzo così i crocieristi possono sbarcare con una passerella direttamente in piazza."
Il presidente Raffaele Bigi ha inoltre evidenziato che la conformazione naturale del golfo stesso a limitare l'accesso ad alcune navi da crociera: anche un eventuale dragaggio massiccio risulterebbe quasi inutile, perché nel giro di cinque o sei anni i fondali tendono naturalmente a risollevarsi. I più anziani ricorderanno che a Olbia operava una draga in funzione continua, dal ponte di ferro in poi, proprio a causa della morfologia del fondale", ha spiegato.
I molluschicoltori hanno precisato che non hanno mai ricevuto fondi regionali per investimenti diretti al Consorzio, smentendo le accuse del sindaco secondo cui i produttori si "rivenderebbero i beni acquistati con fondi pubblici".
Tra i documenti illustrati, anche i pareri di ASL Gallura e Regione Sardegna, che segnalano potenziali criticità ambientali legate all'aumento della torbidità e alla possibile compromissione dello stato di salute degli animali allevati nel caso di escavi non monitorati.
Il Consorzio ha infine precisato di aver partecipato a incontri tecnici con l'Autorità Portuale e il Comune, manifestando anche disponibilità alla rimozione temporanea degli impianti per favorire un eventuale dragaggio dell'intero golfo, a condizione che siano previste garanzie economiche per il fermo attività.
Il vicepresidente Salvatore Spano e il rappresentante Massimo Degortes hanno evidenziato la riduzione delle superfici produttive negli ultimi vent'anni e richiamato l'attenzione sulla necessità di un approccio condiviso e rispettoso delle attività storiche del golfo. Degortes ha aggiunto: "Il golfo è come un condominio e noi siamo gli inquilini più poveri. Abbiamo ricevuto diversi sfratti: il primo nel 1962 con la nascita della Palmera, poi a causa del colera abbiamo dovuto togliere i filari dalle acque più interne, poi lo sgombero per il Porto Industriale e infine lo spazio ceduto alla cantieristica."
Durante la conferenza è intervenuto anche il consigliere comunale di minoranza Alfideo Farina, che ha espresso pubblico sostegno al Consorzio, definendo i molluschicoltori "i guardiani e i garanti dell'ecosistema del golfo".
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