Wednesday, 20 August 2025
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Pubblicato il 20 August 2025 alle 16:07
Olbia. Le immagini che arrivano dall'area portuale olbiese parlano chiaro: camper, roulotte e tende continuano a occupare abusivamente spazi pubblici, trasformandoli in campeggi improvvisati. È l'ennesima testimonianza di un fenomeno che affligge la città da anni e che ha assunto contorni drammatici nell'estate 2023, quando un bambino di poco più di 10 anni morì in un rogo scoppiato all'improvviso in un mini campeggio abusivo nella spiaggia di Bados.
Quella tragedia ferì profondamente la comunità olbiese e ha spinto le istituzioni a cercare soluzioni concrete con controlli più serrati su tutto il territorio olbiese. A gennaio 2025, il gruppo di minoranza Liberi, formato dai consiglieri comunali Eugenio Carbini, Davide Bacciu, Paola Tournier e Diego Sanciu, aveva protocollato una mozione indirizzata al sindaco Settimo Nizzi per chiedere un intervento deciso contro il campeggio selvaggio.
"Il fenomeno dei campeggi abusivi, a Olbia, ha intrapreso una piega inqualificabile. Non è accettabile che i turisti si vedano sulle sponde del nostro golfo intere carovane di camper, roulotte e simili in ordine sparso e senza autorizzazione", aveva denunciato il consigliere Carbini, evidenziando come i campeggi abusivi si formino da Pittulongu a Cala Saccaia fino al Lido del Sole, ma anche nei siti archeologici e nei parcheggi.
A febbraio 2025, durante la discussione della mozione in consiglio comunale, il sindaco Nizzi aveva annunciato nuove ordinanze e la realizzazione di aree dedicate ai camper, ottenendo il ritiro della mozione sulla fiducia. Le promesse sono state mantenute: a fine maggio è stata inaugurata in piazzale Giacomo Eretta, in zona Basa, la prima area di sosta per soli camper di Olbia.
Nel frattempo, i controlli si sono intensificati in tutta la Gallura. Nel fine settimana dell'11 maggio, il Corpo Forestale aveva effettuato controlli serrati nelle località di Spiaggia delle Saline, Marina Maria, Li Cuncheddi e Porto Vitello nel Comune di Olbia, oltre a Cala Pischina e Rena di Matteu ad Aglientu, e Cala degli Inglesi a La Maddalena. Erano state contestate nove violazioni a turisti di nazionalità olandese, tedesca, francese e italiana.
L'area sosta di zona Basa prevede tariffe di € 1,50 all'ora fino alla decima ora, poi un massimo di € 15,00 per l'intera giornata. Tuttavia, già dopo un mese dall'inaugurazione erano emerse le prime criticità. L'area è sottoutilizzata proprio perché non fornisce quei servizi minimi che il camperista cerca: non è altro che un enorme parcheggio senza ombra, acqua e servizio acque reflue.
"Per dare un servizio-non-servizio forse sarebbe stato meglio pensare a un'area sosta più accogliente, meno periferica e con i servizi minimi", osserva chi critica l'iniziativa. Non a caso, le segnalazioni di camper che occupano parcheggi non destinati a questi mezzi fioccano come non mai.
Il paradosso è evidente: mentre l'amministrazione ha creato uno spazio legale per i camperisti, molti continuano a preferire la sosta selvaggia. Le cause sono molteplici: i costi elevati delle strutture autorizzate nella zona della Costa Smeralda, la disponibilità limitata in alta stagione, la ricerca di libertà di movimento e la vicinanza diretta alle spiagge più belle.
Il campeggio abusivo favorisce l'abbandono dei rifiuti nell'ambiente, incoraggia l'accensione di fuochi liberi e favorisce il prelievo di ingenti quantitativi di acqua potabile dalla rete dell'acquedotto comunale, creando un impatto devastante su ambiente e decoro urbano.
La consigliera comunale Giuly Masala aveva proposto di attrezzare un'area sosta camper con servizi di carico e scarico delle acque nere e raccolta di spazzatura differenziata, con gestione pubblica che potrebbe creare opportunità lavorative per i giovani. Una seconda area è già stata prevista all'interno del Puc nella zona di Berchiddeddu.
La sfida per Olbia rimane duplice: intensificare controlli e sanzioni per scoraggiare comportamenti illegali, e creare un'offerta di aree attrezzate realmente appetibile per i camperisti. Come ha osservato il consigliere Carbini: "Immaginiamo per un attimo se in un fiordo norvegese, o nella foresta nera in Germania, in un ghiacciaio islandese, ci fermassimo a campeggiare con un camper per giorni: sarebbe ovviamente impensabile".
Le ultime segnalazioni arrivate in redazione confermano che il fenomeno persiste. Nuove immagini dell'area portuale, nella zona del bivio della sopraelevata per Palau/Costa Smeralda, mostrano camper con tende montate a terra e spazzatura abbandonata intorno. "Ora troveranno giustificazioni anche per questo? Diranno che il camper era troppo piccolo per la famiglia allargata?" si chiede amaramente il segnalante, evidenziando come anche gli spazi pubblici più centrali non siano risparmia ti dall'occupazione abusiva.
Il futuro del turismo en plein air nella città gallurese dipenderà dalla capacità di trasformare quello che oggi è un problema in una risorsa, trovando un equilibrio tra esigenze economiche, tutela ambientale e servizi adeguati per i visitatori.
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