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Da San Teodoro a Capo Ceraso, i volontari del cuore: “Così ripuliamo il nostro paradiso”

Una rete spontanea di cittadini che ogni autunno ripulisce le spiagge

Da San Teodoro a Capo Ceraso, i volontari del cuore: “Così ripuliamo il nostro paradiso”
Da San Teodoro a Capo Ceraso, i volontari del cuore: “Così ripuliamo il nostro paradiso”
Patrizia Anziani

Pubblicato il 24 October 2025 alle 13:00

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Olbia. Anche quest’anno, con l’arrivo dell’autunno, un piccolo gruppo di cittadini ha deciso di rimboccarsi le maniche per restituire dignità a due dei luoghi più belli della Gallura: Capo Ceraso e Porto Istana.
Sono i volontari, persone comuni provenienti dalle località di San Teodoro, Porto San Paolo, Murta Maria e Olbia, che da anni dedicano il proprio tempo libero a raccogliere rifiuti abbandonati nelle spiagge, nei boschetti lungo la costa.

Tra loro c’è Ilaria Dini, residente a Monte Petrosu, che spesso agisce da sola per puro spirito civico. Negli anni ha conosciuto altri volontari attraverso eventi lodevoli e importanti come Plastic Free, iniziative locali o attività sportive, come il kitesurf alla Cinta.
Da queste preziose esperienze è nata la necessità di incontrarsi spontaneamente, secondo la disponibilità di ciascuno, per ripulire luoghi o spiagge semplicemente per il desiderio di rivederle pulite e per amore dell’ambiente.

"Non siamo un gruppo chiuso né un’associazione – racconta Dini –. A volte siamo in due, a volte in otto. Ci unisce solo l’amore per questi luoghi. Quando possiamo, dedichiamo un po' del nostro tempo libero all’ambiente: ci organizziamo e puliamo i luoghi che qualcuno di noi segnala. Lo facciamo dove c’è più bisogno".

Le operazioni si svolgono spesso nei fine settimana, soprattutto dopo la stagione estiva, quando le spiagge tornano silenziose ma restano segnate dall’inciviltà. Il raggio d’azione dei privati cittadini, che di volta in volta si riuniscono, va da San Teodoro a Capo Ceraso: un tratto di costa gallurese che conoscono e amano profondamente.

"Purtroppo – spiega Ilaria – l’ignoranza è peggiorata. Ogni anno troviamo tende abbandonate, bottiglie, plastica, persino vecchi mobili nei boschetti sotto la Vedetta di Capo Ceraso. Però c’è anche una bella notizia: ci sono sempre più volontari pronti ad agire, e questo dà speranza".

Fondamentale è la collaborazione con i Comuni di San Teodoro, Loiri Porto San Paolo e Olbia, oltre che con le società che gestiscono la raccolta rifiuti. Dopo ogni intervento, i volontari inviano foto e segnalazioni per garantire il ritiro dei materiali.
"I Comuni rispondono sempre – precisa Dini –, in due giorni passano e portano via tutto. È giusto dirlo: abbiamo sempre seguito le istruzioni che ciascun Comune impartisce, in questi casi, e abbiamo sempre trovato la massima disponibilità".

E se è giusto documentare, è altrettanto importante offrire soluzioni.
"Andiamo alla Cinta, a Brandinchi, Lu Impostu, la Spiaggia delle Vacche, Porto Taverna, Porto Istana – racconta Dini – e a fine stagione troviamo rifiuti di ogni genere. Sensibilizzare sì, ma anche dare l’esempio: raccogliere, segnalare e agire. Solo così possiamo proteggere davvero la nostra costa".

Dietro ogni giornata di raccolta c’è anche uno spirito di comunità: un panino condiviso, una foto di gruppo, un sorriso. "Non c’è un artefice unico – conclude Ilaria –. Siamo tutti uguali, ognuno fa la sua parte. Insieme possiamo davvero fare la differenza".