Thursday, 27 November 2025
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Pubblicato il 26 November 2025 alle 12:00
Telti. Nel cuore della Gallura prende forma un nuovo volto per Telti, frutto di una visione architettonica che unisce funzionalità, identità e bellezza. La piazza centrale del paese,fulcro della vita sociale e comunitaria, come abbiamo avuto modo già di vedere, sarà oggetto di un importante progetto di riqualificazione urbana, che ne ha ridisegnato gli spazi restituendole centralità e modernità.
A guidare l’intervento sarà l’architetto teltese Pancrazio Paolo Azzena, professionista con consolidata esperienza nella valorizzazione dei luoghi pubblici, affiancato da un team tutto al femminile composto dal pianificatore Friscanco e dall’ingegnera Placco.
Un lavoro ambizioso che non si è limitato a rinnovare esteticamente l’area, ma ha ridefinito la piazza come nuovo spazio di incontro, fruizione quotidiana e identità urbana. Azzena racconta la genesi del progetto, le scelte architettoniche, l’approccio metodologico e l’idea che ha guidato l’intero percorso: restituire ai cittadini un luogo vivo, contemporaneo e capace di rappresentare Telti nel presente e nel futuro.
Quali sono stati i principali obiettivi architettonici e sociali che hanno guidato la riqualificazione della piazza centrale di Telti, e come avete fatto sì che il progetto rispondesse alle reali esigenze della comunità?
"Tra gli obiettivi principali vi è il recupero dell'identità. Si vuole, infatti, restituire a Piazza Rinascita il suo ruolo di centro vitale, valorizzando l'immagine e la scena urbana di tale ambito; la riappropriazione dello spazio pubblico trasformando la piazza da semplice area di transito a luogo di incontro e di aggregazione per i cittadini. “Nella prospettiva di migliorare le condizioni insediative e di urbanità attraverso azioni innovative materiali e immateriali di rivitalizzazione sociale ed economica”. La riqualificazione della piazza contribuirà a rendere il borgo più attrattivo e vivibile. La creazione di uno spazio pubblico di qualità aumenterà il benessere dei cittadini. Un centro più vivace può attrarre nuovi visitatori e sostenere le attività commerciali locali".
Foto: l'ingegnera Stefania Placco, l'architetto e il pianificatore Fabiana Frisanco
Il progetto è stato sviluppato in team con l’ingegnera Stefania Placco e il pianificatore Fabiana Frisanco: come si è articolata questa collaborazione e quali aspetti interdisciplinari hanno maggiormente arricchito il risultato finale?
"L’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Vittorio Pinducciu incaricò il sottoscritto e la collega Ingegnere Stefania Placco per redigere il progetto della Piazza Rinascita; in un secondo momento abbiamo costituito un Raggruppamento Temporaneo di Scopo in relazione all’incarico suindicato, con capogruppo l’Arch. Pancrazio Paolo Azzena, l’Ingegnere Stefania Placco e abbiamo inserito nel gruppo la giovane collega Pianificatore Fabiana Frisanco. Con Stefania nonostante la differenza di età abbiamo subito instaurato una unità d’intenti progettuale e pertanto il disegno unitario scaturito è la sommatoria di due aree d’intervento: la zona più vicina alla strada principale (Via Manzoni) e la zona alta della piazza. La prima che ho curato personalmente e quella che parzialmente tende a recuperare una certa tradizione delle piazze galluresi come disegno ed uso del granito, la seconda più innovativa, curata dall’ Ingegnere Stefania Placco è caratterizzata dalla presenza del verde intervallata da gradoni, una fontana e una scalinata realizzati in calcestruzzo armato e rivestiti in lastre di granito. Inoltre ingegnere Stefania Placco a curato il progetto dell’illuminazione e tutta l’impiantistica".
Lei ha dedicato molti anni alla professione, seguendo spesso progetti di riqualificazione urbana: cosa rappresenta per lei intervenire sullo spazio pubblico e che evoluzione ha visto nel modo di progettare le città, nel tempo?
"Ho concluso i miei studi alla Facoltà di Architettura di Firenze nel 1981e ho iniziato la professione di architetto nel 1982. Ho sempre indirizzato le mie progettazioni, con l’obiettivo prioritario, di interpretare l’ambiente (naturale e antropico). La lettura interessata alle componenti geografiche, storiche, ideologiche, culturali, economiche, etc. del fatto urbano. In un arco di tempo di oltre quarant’anni le trasformazioni delle città sono state fortemente condizionate dalla crescente globalizzazione. Premesso che in generale il modello della città europea si contraddistingue proprio per il suo mix tra città antica e capacità di inserimento nella dimensione globale. Un modello che non è esente da conflitti e tensioni sociali e che presenta al suo interno estremi diversi e differenze sostanziali, ma che è attraversato da un comune denominatore: l’eredità culturale che nel corso della storia ha favorito la creatività e innovazione e rimane l’espressione di un patrimonio unico accumulato nel corso dei secoli, base indispensabile per la sostenibilità. Al contrario, l’odierno processo di trasformazione è più delle volte, avulso dalla storia e dalla natura dei luoghi provocando uno scollamento tra innovazione tecnologica e conservazione dei simboli identitari di una comunità locale. A mio modestissimo parere credo che i centri urbani (soprattutto quelli minori) possano trovare al loro interno la capacità di diventare nuovo volano di sviluppo attraverso la valorizzazione delle potenzialità locali, delle funzioni più innovative, della creatività usata come forza di attrazione".
Quali elementi di design – materiali, scelte formali, soluzioni tecnologiche – caratterizzano questa nuova piazza a Telti e in che modo contribuiscono a migliorarne la qualità estetica e funzionale dello spazio?
"La scelta progettuale e caratterizzata dalla combinazione di scelte formali, materiali, tecnologie della tradizione locale e “analoghe” soluzioni moderne; pertanto il disegno unitario scaturito rappresenta in parte la piazza tradizionale gallurese e in parte il design contemporaneo. La nostra soluzione, prioritariamente condizionata dalla disposizione dell’area d’intervento, ha un carattere identitario con dell’innovazione rigorosamente necessarie. La memoria storica delle antiche piazze Galluresi ha ispirato il progetto, i materiali usati sono stati scelti prioritariamente per “identificare il luogo” nel rispetto del paesaggio antropico sardo e pertanto il granito sardo assume un ruolo di primo piano. L’uso di lastroni in granito per formare un selciato tipico delle strade e piazze della Gallura e di altre zone della Sardegna. Il granito è stato utilizzato anche per i rivestimenti con lastre bocciardate e per le panchine ma con un design moderno.
La nuova piazza di Telti è pensata per essere un luogo vissuto: quali strategie progettuali avete adottato per favorire partecipazione, incontro, eventi e identità locale, rendendola uno spazio realmente “di
tutti”?
"Gli interventi previsti in progetto si rendono necessari al fine di riqualificare l’area e renderla di piacevole frequentazione dagli utenti. Si prevede un ampliamento e una riorganizzazione dello spazio urbano, aumentando le dimensioni della piazza, occupando parte di Via Kennedy, trasformando la piazzetta sopraelevata in un'area polifunzionale ricca di verde e riorganizzando il traffico veicolare per favorire la pedonalizzazione. In particolare utilizzare il nuovo spazio per organizzare degli eventi come: cinema all’aperto, spettacoli anche musicali, sfilate di moda, ecc...".
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