Thursday, 14 August 2025

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Bianca, Cronaca

Stop alla musica ad alto volume sugli yacht: Golfo Aranci vieta gli impianti audio entro 500 metri dalla costa

Il provvedimento è entrato in vigore il 13 agosto

Stop alla musica ad alto volume sugli yacht: Golfo Aranci vieta gli impianti audio entro 500 metri dalla costa
Stop alla musica ad alto volume sugli yacht: Golfo Aranci vieta gli impianti audio entro 500 metri dalla costa
Olbia.it

Pubblicato il 14 August 2025 alle 11:33

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 Golfo Aranci. L'estate 2025 segna una svolta per chi naviga nelle acque del Golfo Aranci: il Tenente di Vascello Alessandro Venanzi, Comandante del Porto, ha firmato un'ordinanza che vieta categoricamente l'utilizzo di strumenti di amplificazione sonora a bordo di qualsiasi imbarcazione da diporto entro 500 metri dalla costa.

Il provvedimento, entrato in vigore il 13 agosto, interessa tutto il circondario marittimo che si estende da Punta Bados a Capo Ferro, comprendendo le acque dei comuni di Olbia, Golfo Aranci e Arzachena. La decisione nasce dalla crescente preoccupazione delle autorità marittime per un fenomeno in costante aumento: l'uso improprio di potenti impianti stereo a bordo di yacht e imbarcazioni da diporto che diffondono musica ad alto volume su vaste aree marine e costiere.

La motivazione principale dell'ordinanza non riguarda il disturbo acustico, quanto piuttosto un aspetto cruciale per la sicurezza in mare. Come specificato nel documento ufficiale, le emissioni sonore amplificate risultano "pericolose per la sicurezza della navigazione, in quanto non consentono a chi è a bordo di poter cogliere comunicazioni o richieste di soccorso diffuse sul canale 16 VHF, quale canale di emergenza internazionale".

Il canale radio VHF 16 rappresenta infatti il principale strumento di comunicazione per le emergenze in mare, utilizzato per coordinare operazioni di salvataggio e segnalare situazioni di pericolo. La Capitaneria ha rilevato che la musica ad alto volume compromette l'ascolto di questi segnali vitali, impedendo inoltre di percepire altri suoni importanti per evitare collisioni o sinistri marittimi.

La zona dei 500 metri dalla costa è stata identificata come particolarmente critica, poiché qui si concentrano sia le attività di balneazione che l'intenso traffico nautico da diporto, creando un ambiente "maggiormente foriero di situazioni di emergenza e/o pericolo che richiedono vigile ascolto". In quest'area, secondo l'ordinanza, è fondamentale mantenere alta l'attenzione acustica per non incorrere in "possibili omissioni in caso di richieste di soccorso".

Il divieto si applica a tutte le tipologie di unità da diporto, indipendentemente dal fatto che siano in transito, in sosta o all'ancora. L'ordinanza si basa su un solido quadro normativo che include il Codice della nautica da diporto, il Regolamento Internazionale per prevenire gli abbordi in mare (COLREG 72) e diverse disposizioni ministeriali, tra cui il recente decreto del settembre 2024.

Le sanzioni per chi non rispetta il divieto sono previste dal Codice della navigazione, dal Codice della nautica da diporto e, nei casi più gravi, dal Codice penale. I trasgressori saranno inoltre ritenuti responsabili di tutti i danni che potrebbero derivare a persone o cose a causa dell'inosservanza delle disposizioni.

L'iniziativa del Golfo Aranci si inserisce in un contesto più ampio di tutela della sicurezza marittima e rappresenta un precedente che potrebbe essere seguito da altre autorità portuali italiane. La crescita del turismo nautico e l'aumento delle imbarcazioni dotate di potenti impianti audio hanno reso necessario questo intervento normativo, che mette al primo posto la sicurezza della navigazione e la salvaguardia della vita umana in mare.

Per i diportisti e gli armatori, l'ordinanza rappresenta un chiaro invito a modificare le proprie abitudini a bordo, privilegiando un approccio più responsabile alla navigazione che tenga conto non solo del proprio divertimento, ma anche della sicurezza collettiva. La pubblicazione del provvedimento sul sito della Guardia Costiera garantisce la massima diffusione dell'informazione, permettendo a tutti gli utenti del mare di adeguarsi tempestivamente alle nuove disposizioni.