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"Olbia una città di chiese campestri e feste patronali": successo per il volume di Mandras e Bebbu

Entusiasmo per il volume di Giuseppe Mandras e Andrea Bebbu,

Patrizia Anziani

Pubblicato il 02 June 2025 alle 16:00

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Olbia. Sala piena ed entusiasmo palpabile durante la presentazione del volume "Olbia una città di chiese campestri e feste patronali", curato da Giuseppe Mandras con la collaborazione di Andrea Bebbu. L'evento, tenutosi lo scorso 30 maggio, nella Sala della Biblioteca Simpliciana di Olbia, ha confermato quanto il territorio sia ancora profondamente legato alle proprie radici spirituali e culturali.

Un progetto nato dalla passione

Come ha spiegato lo stesso Mandras durante la presentazione, il progetto è nato circa tre anni fa dalla sua passione per le chiese campestri del territorio olbiese. "Da una semplice interesse personale ho visto che la ricerca si stava sviluppando", ha dichiarato l'autore, raccontando come l'iniziale curiosità si sia trasformata in un lavoro sistematico di documentazione e valorizzazione.

Il volume, nato come autoproduzione senza il supporto di case editrici, rappresenta un gesto controcorrente in un'epoca in cui la memoria dei luoghi rischia di dissolversi. Giuseppe Mandras, nato a Olbia il 26 luglio 1996, ha affrontato durante i suoi studi universitari una tesi di laurea sul turismo religioso dal pellegrinaggio a Medjugorje, completando successivamente una Laurea Magistrale in Tourism Management presso l'Università di Olbia.

Un tesoro di quasi trenta chiese

L'opera offre una mappatura dettagliata di quasi trenta chiese campestri, alcune ancora frequentate, altre ridotte a ruderi, altre ancora dimenticate ma non perdute. Le schede sono organizzate territorialmente e corredate da immagini, pensate tanto per il lettore curioso quanto per chi voglia riscoprire il paesaggio della propria terra con occhi nuovi. L'autore ha saputo intrecciare fonti storiche, testimonianze orali e osservazioni personali con garbo e misura, mantenendo sempre un tono sobrio che lascia spazio alla voce dei luoghi.

Il lavoro è stato supportato dalla collaborazione di Andrea Bebbu, laureato in Beni Culturali presso l'Università di Sassari, già redattore de L'isciuta e oggi educatore e operatore teatrale, che ha contribuito significativamente alla realizzazione del progetto. 

"È un tassello importante per la Gallura e per i turisti", ha sottolineato Bebbu, evidenziando come il volume possa servire da piccola guida per tutti coloro che vogliono scoprire o riscoprire il proprio territorio. 

Particolarmente apprezzata dal pubblico è stata la scheda dedicata a Nostra Signora di Cabu Abbas, che spazia dalla storia antica della chiesa al significato della cumbessìa, offrendo un quadro completo di una devozione ancora vivamente sentita dalla comunità.

 

Un gesto d'amore per il territorio

Questo volume vuole essere una piccola guida che possiede qualcosa di più prezioso: l'anima. È il frutto di un'osservazione paziente e partecipe, di un amore genuino per la Sardegna minore, quella delle strade sterrate, dei campanili solitari e dei silenzi intrisi di preghiere.

La parte finale del libro raccoglie immagini degli interni delle chiese, offrendo un contrappunto visivo evocativo, mentre una dedica alla Vergine Maria della Pace chiude il volume, confermando la dimensione personale e spirituale di questo lavoro nato non solo per documentare, ma anche per offrire un gesto di amore e affidamento.

Le radici di una passione: San Pantaleo

Quando abbiamo chiesto a Mandras quale fosse la prima chiesa che lo ha conquistato, lui ha risposto senza esitazione: "San Pantaleo, sempre". Un amore nato fin dall'infanzia, come ha raccontato con visibile emozione la madre Chiara Denurra, presente tra il pubblico insieme a suo marito Antonio. Durante una visita alla chiesa nel periodo natalizio, il piccolo Giuseppe rimase completamente affascinato da un bellissimo presepio animato, un momento che segnò l'inizio di una passione destinata a durare nel tempo.

Quella prima esperienza di meraviglia e contemplazione ha gettato le basi per quello che sarebbe diventato non solo un interesse personale, ma un vero e proprio impegno culturale verso la preservazione e la valorizzazione del patrimonio religioso territoriale.

Una testimonianza di cultura dal basso

Il successo della serata dimostra come esista ancora una forte sensibilità verso la preservazione della memoria storica e religiosa del territorio. Il volume di Mandras e Bebbu rappresenta una testimonianza viva di come la cultura, quando nasce dal basso e si nutre di devozione autentica, possa ancora parlare con sincerità a una comunità. Al termine della presentazione, è stata posta agli autori una domanda sulla possibilità di pubblicare l'opera anche in altre lingue, compresa una traduzione inglese, per renderla disponibile a un pubblico più ampio. Come ha risposto Andrea Bebbu, gli autori stanno già lavorando affinché questa nuova fase del progetto editoriale possa realizzarsi al più presto. 

"Olbia una città di chiese campestri e feste patronali" è un libro da leggere, da conservare, da portare con sé su quelle strade che ancora odorano di mirto, di polvere e di preghiera, confermando che la memoria dei luoghi può essere preservata attraverso la passione e l'impegno di chi sa guardare oltre l'apparenza per cogliere l'essenza spirituale di un territorio.