Thursday, 22 May 2025
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Pubblicato il 22 May 2025 alle 15:38
Olbia. I lavori sarebbero finiti, ma il degrado è rimasto. Il teatro Michelucci continua a far parlare di sé e non per la sua rinascita. Dopo una prima segnalazione arrivata alcune settimane fa alla nostra redazione, oggi un altro cittadino ci scrive per denunciare una situazione che, a quanto pare, è tutt’altro che risolta. Il retro dell’unico teatro cittadino è ancora una volta al centro di un’accusa precisa: materiali edili abbandonati, rifiuti mai rimossi, nessuna bonifica dopo la chiusura del cantiere. Un panorama che, secondo chi ci ha contattato, “a ottobre aveva già preso fuoco”.
Non è solo un dettaglio tecnico. In casi come questo, la rimozione dei materiali di risulta è obbligatoria per legge e dovrebbe avvenire contestualmente alla chiusura del cantiere. “Questo evidentemente non è stato fatto – scrive il lettore – e ora ci troviamo davanti a una discarica a cielo aperto, proprio dietro una struttura pubblica appena riqualificata”.
Un paradosso che si somma a quanto già documentato nel precedente articolo, dove si parlava di cumuli di spazzatura abbandonati perfino al centro della strada sterrata, rendendo impossibile il transito a veicoli e pedoni. Oltre due milioni di euro investiti, due anni di lavori, eppure la situazione appare oggi immutata: rifiuti ovunque, incuria, mancanza di vigilanza e nessuna indicazione chiara su quale sarà l’utilizzo reale dell’edificio.
Il Michelucci – struttura dalle linee architettoniche distintive, affacciata sul golfo e inserita in un’area strategica della città – avrebbe dovuto rappresentare un simbolo di rinascita culturale per Olbia. Invece, è ancora prigioniero di una gestione approssimativa e di una zona che continua a essere trattata come una terra di nessuno.
La nuova segnalazione – corredata da immagini che non lasciano spazio a dubbi – evidenzia una realtà che chiunque può constatare passando da lì: sacchi, materiali da costruzione, plastica, detriti. E intorno, il silenzio.
Nel frattempo, nessuna comunicazione ufficiale da parte del Comune sull'effettivo utilizzo del teatro, né sui tempi di bonifica dell’area. Restano solo i segnali lasciati dai cittadini che continuano a scrivere, fotografare, denunciare.
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