Monday, 12 May 2025
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Pubblicato il 11 May 2025 alle 11:00
Olbia. Cari lettori, in questo nuovo numero di “Pillole di benessere e crescita personale” abbiamo deciso di parlare di un argomento tanto delicato quanto attuale: il consenso nelle relazioni. E con relazioni intendiamo qui non solo quelle di coppia, ma tutte le tipologie di interazioni umane. Il consenso, infatti, è quell’elemento imprescindibile di ogni rapporto che però, purtroppo, spesso risulta assente o peggio, ignorato. Si assiste sempre più frequentemente a scene in cui gli spazi personali vengono oltrepassati e il rispetto negato (tra le mura domestiche, sul posto di lavoro, in luoghi di svago) non sono in termini di molestie o violenze, ma anche più semplicemente in banalità – che poi banalità non sono mai – come contatto fisico, manifestazioni d’affetto o effusioni non desiderate espresse per esempio nell’abbraccio. È importante pertanto diffondere una cultura basata sul rispetto dei limiti propri e altrui per far valere il diritto personale di scegliere le modalità, i tempi e le circostanze per ricevere anche un gesto semplice, ma intimo, come un abbraccio. Diffondere insomma una mentalità rispettosa delle persone per costruire una società capace di non dare nulla per scontato, di chiedere e di comunicare nella maniera più corretta possibile, superando tutte quelle difficoltà, all’ordine del giorno, in termini di dialogo empatico, già a partire dal rapporto genitori-figli o insegnati-studenti.
“Sarebbe fantastico se si potesse introdurre una lezione di comunicazione assertiva nelle scuole in modo da fornire alle persone, già dall’infanzia, uno strumento potente per imparare ad usare al meglio il linguaggio in tutte le sue forme: verbale, para verbale e non verbale – commenta Jacky Solfrini, life coach esperta in campo di Autostima e Sessualità Consapevole.
Ma in definitiva, cos’ è questo consenso di cui tanto si sente parlare e a cosa si riferisce? Questa la definizione della coach: “È una forma di rispetto, amore e sana comunicazione tra una o più persone. Il consenso può essere dato nel momento in cui viene fatta una richiesta chiara ed esplicita. Quando si dà il consenso, meglio se esplicito, significa che si è d’accordo su un determinato argomento o su un’azione da svolgere”. Il rispetto è sinonimo di amore, in primis verso sé stessi e poi anche verso l’altra persona. Un amore non solo romantico, ma inteso anche come forma di accoglienza e accettazione che si può provare al di fuori di una relazione di coppia: per un amico, un familiare, un collega. Questo sentimento, nelle forme più evolute e consapevoli, si può provare anche verso gli estranei. In questo caso, parliamo di amore incondizionato. “Quando ci sono questi presupposti, da entrambe le parti, si può anche accedere ad un tipo di comunicazione dove c’è crescita, evoluzione, connessione, complicità, sintonia, consenso implicito e tutte quelle cose belle che tanto lamentiamo di volere ma che purtroppo spesso siamo i primi a non mettere in campo – continua Solfrini.
Cosa fare dunque? Il consiglio della coach, quello di partire dalla comunicazione che abbiamo con noi stessi, da quel dialogo che abbiamo in testa che continua a influenzare il nostro modo di essere. Cambiarlo, se è distruttivo e depotenziante, trasformandolo in un dialogo amorevole e rispettoso è il primo passo per iniziare a volersi bene e imparare a costruire relazioni sane e armoniose. Infatti, quando trasformiamo il nostro dialogo interiore, in genere, anche quello con gli altri cambia perché siamo naturalmente portati ad ascoltare con empatia e a rispondere con amore. Ma di consenso – o quanto meno di mancato consenso – purtroppo se ne sente parlare soprattutto in riferimento alle molestie femminili. Questi episodi, poi, vengono persino commentati con frasi come “se l’è cercato” o “si è vestita in maniera provocante”, come se abiti, atteggiamenti fraintesi o il semplice fatto di essere donna possano essere attenuanti per giustificare comportamenti sbagliati che - lo ricordiamo - sono reati a tutti gli effetti.
Commenta ancora la coach: “Ognuno di noi dovrebbe impegnarsi a migliorare la propria comunicazione, ad avere dei comportamenti rispettosi e a sapersi relazionare in maniera consapevole verso gli altri. Rispettare i confini degli altri significa anche rispettare e far rispettare i nostri confini. E non c’è nulla di più interessante, affascinante e sexy di una persona che si ama, si rispetta e adotta una comunicazione assertiva. Dare il consenso per fare felice qualcun altro non è sano per noi. Quante volte diciamo sì agli altri che altro non sono se non un no per noi stessi? Soprattutto nelle relazioni di coppia quando si parla di intimità e sessualità bisognerebbe davvero impegnarsi a comprendersi e a comprendere l’altro”. Una comunicazione assertiva dunque che non ha niente a che fare con il farsi andare bene tutto, ma che punta all’empatia e all’ascolto genuino di sé stessi, dei propri bisogni e limiti. Un linguaggio che non voglia offendere, giudicare o ferire l’altro ma anzi, capace di mettere in connessione. Tutto ciò andrebbe riportato anche nella sfera digitale, ormai parte integrante delle nostre vite che ci sta assorbendo quasi totalmente.
Conclude Jacky: “Nell’era della tecnologia i rapporti si sono spostati sul virtuale e sul digitale e, per molti, risulta difficile interagire di persona con gli altri. Si preferisce nascondersi dietro uno schermo e una tastiera e qui, sentendosi meno esposti e attaccabili, spesso si finisce per attaccare – si pensi al cyberbullismo per esempio - Questa velocità nel contattarsi, anche nelle grandi distanze, ha reso tutto più facile e accessibile ma anche più meccanico, freddo e disumano. Anche nell’ambito della comunicazione virtuale risulta dunque necessario evidenziare l’importanza del consenso. Ci sono limiti che non vanno oltrepassati e questo messaggio deve essere trasmesso alle nuove generazioni per costruire una società basata sul rispetto capace di dar vita a relazioni sane e armoniose, all’interno delle quali poter crescere come persone”.
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