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Olbia, Libere Energie: in mostra la personale di Bruno Raineri

L'artista naturalizzato santeodorino si racconta tra arte, passione e amore per la terra sarda

Olbia, Libere Energie: in mostra  la personale di Bruno Raineri
Olbia, Libere Energie: in mostra  la personale di Bruno Raineri
Laura Scarpellini

Pubblicato il 15 May 2021 alle 15:33

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Olbia. Riprendono man mano le attività legate al mondo dell’arte, anche nella nostra Olbia. Si fa sentire il desiderio costante di vedere archiviato quanto prima, il terribile peso dell’allarme pandemia. Anche l’associazione culturale Libere Energie che troviamo in Via Bramante 55 a Olbia, ecco proporre un nuovo appuntamento con l’arte pittorica, e soprattutto con la passione: "Vent'anni in Sardegna" di Bruno Rainer ( Raineri). Protagonista della mostra appena inaugurata, che si protrarrà fino al prossimo 29 maggio è l’artista Bruno Raineri che si racconta: “Sono nato a Napoli 66 anni fa da madre greca e padre bresciano. All'età di 9 anni la famiglia si trasferisce a Brescia per motivi di lavoro. Finito il ciclo obbligatorio di studi, nonostante gli insegnanti avessero consigliato ai miei genitori gli studi artistici, mio padre decise che avrei dovuto diventare un tecnico per le attività della famiglia. Accettai senza entusiasmo. Col tempo però questa scelta si mostrò utile economicamente. Potei così per anni svolgere una professione ben pagata cosa che mi ha permesso in seguito, all'età di 45 anni, di poter decidere di venire a vivere in Sardegna per dedicarmi agli interessi che per anni avevo lasciato come hobby, ovvero la pittura principalmente ma anche la musica e la scrittura”. In verità quello che è in noi depositato come un piccolo seme a cui non diamo molto adito, con il tempo continua inesorabilmente a crescere. Le sue radici diventano forti e consistenti, con dei rami che dapprima sono semplici fuscelli ma che inesorabilmente richiedono il favore del cielo e del sole. Così è cresciuto il desiderio di vivere e nutrire il proprio spirito d’arte, anche per Bruno Raineri. E’ bastato poi un innesco, e la passione è divenuta incontenibile, chiedendo spazio: “L'arte, che per anni ho dovuto frequentare solo nel tempo libero, in realtà iniziai a frequentarla per la presenza di uno zio, che tutti definivano "strano", che venne a vivere in casa nostra. Lo zio Vico mi insegnò i rudimenti della pittura e del disegno, nonché l'autonomia e la poesia. Fu il mio vero mentore. Capii che l'arte mi avrebbe aiutato a vivere meglio. Feci diverse mostre e partecipai a collettive e gruppi di studio, ma sempre come tempo libero, fino alla mia partenza per la Sardegna”. La terra sarda ha esercitato sempre un grande fascino su Bruno Raineri che ne è rimasto profondamente colpito, in tutte le sue manifestazioni. Non solo il clima, il mare e l’aria mite per tutto l’anno. Se fosse stato solo quello si sarebbe potuto accontentare di un mare qualsiasi, lungo tutta la nostra penisola italica. Qui a San Teodoro l’artista ha ritrovato l’essenza del proprio vivere, esprimendosi attraverso l’arte pittoria nella maniera che aveva sempre immaginato:” Principalmente il messaggio che cerco di mettere e di comunicare nelle mie opere è l'amore per la Vita, per la natura, per l'attenzione verso l'altro, specie per chi è in difficoltà, per chi è emarginato dalla società. L'arte quindi non come esaltazione di abilità tecniche o originalità spesso Fini a se stesse, bensì come mezzo per comunicare emozioni, anche di denuncia se necessario. Quindi nell'arte con il pensiero più dell'estetica”. Attraverso la sua inclinazione artistica a Bruni Raineri sono giunte anche grandi soddisfazioni personali: “Forse la mia più grande soddisfazione è stata quella di aver creato Arteo, l'associazione che a San Teodoro ha riunito più di 35 artisti e che ha dato vita a manifestazioni culturali in Sardegna e fuori e che, credo, abbia dato la possibilità di creare rapporti interpersonali ricchi di progetti, alcuni realizzati altri rimasti sogni nel cassetto. Grazie ad Arteo nacque anche la scuola di pittura che spero possa riprendere a breve a San Teodoro”. I colori delle sue opere così caldi e definiti, e la linea stilistica cosi moderna e essenziale, non stride affatto con i temi a l’artista sempre cari. Nel riprodurre soggetti o metafore, vi è sempre un messaggio da far pervenire a chi osserva le sue tele. Tra le tante tele, Bruno Raineri ha un quadro da cui non è stato in grado di privarsene, malgrado sia stata offerta una considerevole somma di denaro: “Ho un quadro a cui sono maggiormente legato, che si trova nella mia camera da letto da 45 anni. Si tratta di quadro che regalai a mia moglie e che rifiutai di vendere ad un ricco industriale bresciano che lo voleva pagandolo anche molto. Ma a mia moglie quel quadro piaceva e piace troppo, Quindi non ha prezzo”. Anche un famoso slogan pubblicitario ci rammenta che per certe cose non vi è prezzo abbastanza alto, e quando parliamo poi di una creatura frutta del proprio estro, è come se si stesse parlando di un pezzettino del proprio cuore. Con questa mostra vengono ripercorsi 20 anni d’arte e di passione che hanno caratterizzato la vita dell’artista: la sua vera passione sopita dietro una professione non amata mai davvero, le prime mostre personali e collettive tra Brescia, Cremona e Milano. Poi ecco arrivare concorsi e grandi riconoscimenti di critica e di pubblico. Fino a poi giungere al cambio di vita e locazione, con il suo arrivo in Sardegna.Qui la sua vena artistica si manifesta con la produzione di disegni, acquerelli e bozzetti che celebrano tutto il suo amore per la Sardegna. Si dedica anche alla realizzazione dei disegni della collezione di hibiscus della collezione Piero Moretti di Olbia. "L'occasione di collaborare con Libere Energie è stato da stimolo per scuotermi dal torpore da covid. Dare quel senso di utilità ad una mostra che non sia la mera esposizione dei tuoi lavori ma serve, forse, ad aiutare chi aiuta le persone in difficoltà riesce a darti la motivazione piena per "esporti". Poi ho conosciuto persone che mi restituiscono fiducia nel futuro dell'umanità." Così ci racconta Raineri che malgrado i periodi difficili che abbiamo attraversato tutti noi a causa della pandemia, conserva la sua positività, e grande vitalità artistica. Ora è tempo di offrire spazio ai sogni: "Devo dire che, per fortuna, nella mia vita sono riuscito a realizzare molti dei sogni nel cassetto che ognuno di noi ha. Certo sogni ne ho ancora molti ma, senza retorica, vorrei ritrovare più umanità nel mondo, meno individualismo, meno superficialità, meno violenza soprattutto nei ragazzi che mi pare non abbiano una visione di futuro e forse non gli stiamo garantendo un futuro. Ma sono ottimista: così come passerà la pandemia, così i giovani saranno in grado di costruirsi un mondo migliore" Scopriamo insieme cosa significa per Brunio Raineri vivere della sua passione, e i consigli da fratello maggiore che si sente di offrire a chi volesse seguire il suo percorso di vita: "Vivere d'arte non è semplice e non sempre l'immagine bohemiera dell'artista in realtà significa bellezza, gioia ma semplicemente disperazione, esempi negli artisti passati sono abbondanti. Personalmente ho deciso, come dicevo all'inizio, di svolgere una professione ben pagata, anche se non pienamente soddisfacente, permettendomi poi di poter essere "libero" di potermi esprimere liberamente senza obblighi di mercato e di compromessi con persone che spesso sfruttano giovani artisti per il proprio arricchimento, alludendo del loro futuro, lasciandoli quando la moda cambia. Però chi vuole lavorare nell'arte lo faccia, sarà faticoso ma è meraviglioso e vitale" La mostra in corso a Olbia, è un vero sunto dell'esistenza dell'artista: "Come ho scritto sulla presentazione della mia mostra, i miei primi vent'anni in Sardegna sono la rappresentazione di un'intera vita: la fanciullezza, con tutta la voglia di conoscere, di riempirsi gli occhi di luce, colore, profumi. Poi conosci e scopri anche quanto dolore la vita ti pone davanti ma lotti ti dai da fare per cambiare o denunciare le cose, è la fase del ribellismo. Alla fine, un po' stanco, scopri anche la malinconia che non è disperazione o tristezza, ma voglia di ritrovare le strade che hai percorso per capire quanto vale la tua vita e quanto puoi trasferire agli altri per aiutarli a vivere le loro esperienze. Il libro è un inno alla vita anche se nato da un grande dolore". Come non ricordare la prima personale in Sardegna che lo ha veduto in San Teodoro presso l'lcimar dal titolo "Assolate solitudini". La mostra è stata poi presentata anche a Palazzo della Loggia a Brescia, e in varie altre località, tra cui Milano, Bordighera e presso la sede Unicef e Roma. Bruno Rainer nel 2010 con altri Artisti avvia I ‘Associazione ArTeo che  conta ben  35 artisti andando ad allestire numerose  mostre personali e collettive, nelle più belle e suggestive località della Sardegna.Il 2014 segna la presentazione dello spettacolo "Parlerò con I' Arte" in occasione del 40° anniversario della strage di Piazza Loggia a Brescia, dove vengono esposte le sue nuove opere, ispirate alla condizione umana contemporanea. Il 2016 invece vede i suoi lavori riuniti nella collezione"Dissolvenza in bianco". Grazie all’associazione olbiese abbiamo modo di poter approfondire la conoscenza dell’artista e delle sue opere nell’esposizione in corso. Da non perdere sicuramente, per condividere i suoi 20 anni d’amore per la terra sarda.