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Olbia, il Kamishibai raccontato attraverso la passione e il lavoro di Andrea Bebbu

Storia e legami con il teatro su carta

Olbia, il Kamishibai raccontato attraverso la passione e il lavoro di Andrea Bebbu
Olbia, il Kamishibai raccontato attraverso la passione e il lavoro di Andrea Bebbu
Barbara Curreli

Pubblicato il 16 November 2025 alle 15:00

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Olbia. Dopo aver conosciuto il supereroe Gamma Gallura ed aver assistito alla presentazione delle sua avventure in una doppia modalità: una narrazione più antica e una più moderna ecco che, affascinata da quella antica (attraverso un piccolo teatro e dei fogli di carta) chiedo di poter conoscere le origini di questo stesso teatrino.

Andrea Bebbu, originario di La Maddalena, educatore per professione e per passione ci porta a conoscere il mondo del Kamishibai, lo spettacolo teatrale di carta che attraverso fogli e disegni racconta storie per grandi e piccini. 

"Il mio incontro con questo teatro di carta arriva durante il periodo del lockdown. Io in quanto educatore in quel periodo con alcuni ragazzi dovevo fare dell'attività a distanza. Due di loro in particolare erano affascinati dal mondo dell'arte e del teatro e quindi iniziai a cercare un po' e trovai queste modalità di teatro anche fatto in casa. All'inizio proposi non proprio quello che è il Kamishibai in sé, ma qualcosa di similare: si prende una scatola, all'interno la trasformiamo con dei fondali, come se fosse un palcoscenico, e quindi da lì parte la narrazione con dei piccoli oggetti o dei piccoli personaggi costruiti, in quel periodo l'attività svolta si fermò lì".

"Nel tempo iniziai ad approfondire ancora di più, in quel periodo stavo anche prendendo il titolo dell'educature professionale a distanza. L'idea di ricevere come regalo per la qualifica il teatrino era ben nota e infatti mia moglie me lo regalò". Il ricordo gli regala un sorriso anche nello sguardo e, se mai fosse necessario, ancor più percepiamo quanto questo modo affascini Andrea Bebbu.

"Da lì cominciò la creazione dell'archivo, iniziava a crescere l'archivio dell'educatore, partendo da alcune tavole che mi presentò Eva Degortes della libreria Per Filo e per Segno: da lì iniziarono i primi passi proprio con i primi spettacoli, prima da lei, per poi andare ad ampliare l'attività in centri estivi , in strutture, asili e così via".

Ma - specifica Bebbu - non è un teatro solo per bambini, ci tengo a dirlo, perché spesso mi dicono, ah, è proprio una cosa carina, però lo puoi utilizzare per tutte le età , quindi ci sono anche dei progetti in corso di realizzazione che sono proprio legati a un target di adulti, sono ancora in fase di costruzione le tavole, perché io, oltre ad acquistarle, le realizzo anche, e la realizzazione implica ovviamente tanto tempo.

Un tempo spesso lungo per le tante attività preparatorie: "c'è da scegliere oltre che il soggetto, anche come lo vuoi raffigurare, quindi vanno fatte varie scene, come se fossero poi in movimento, le varie scene, quando tu le vai a organizzare prendono nome di menabò, un termine che si riferisce alla organizzazione di una storia, e poi si lega ovviamente l'immagine al testo, lo stile può essere di qualunque tipo, non ci sono limiti alla fantasia, è come se andassimo a presentare un powerpoint, solo che è una presentazione alla vecchia maniera".

Andrea Bebbu, appassionato di teatro e giovane cresciuto letteralmente a pane e teatro ci racconta qualche dettaglio in più sull'origine del Kamishibai, utilizzato nei secoli passati nella forma semplice di narrazione con delle tavole per raccontare la storia di Buddha. Nel tempo queste tavole sono state utilizzate anche per altri scopi e sono diventate un ottimo strumento di insegnamento ancor oggi utilizzato. In Italia la Toscana e l'Emilia Romagna sono le due regioni capofila nell'utilizzo di questo strumento. Esiste anche un'associazione nazionale e diverse case editrici che promuovono queste attività. 

Tra una storia, un dettaglio tecnico e alcuni progetti, Bebbu racconta anche del suo bagaglio per il Kamishibai. I suoi spettacoli su carta arrivano con due valigie che tramandano altre due storie, "la valigia del teatrino apparteneva a mio nonno, maddalenino e Maresciallo degli Alpini che attraversò per lavoro diverse parti del territorio italiano dopo la seconda guerra mondiale e tornava sempre a La Maddalena in vacanza. La seconda valigia, di colore verdino ha più di sessant'anni e fu il primo contenitore del famoso aspirapolvere".

Quello che oramai nei suoi spettacoli si chiama Kamishibeb nasce come omaggio alla famiglia Bebbu, al suo papà, che per passione dipinge e gli ha creato il disegno che compare sul teatrino e in questo periodo la collaborazione si sta ampliando con la creazione di nuove e straordinarie tavole. I genitori sono i primi ad averlo indirizzato verso questo mondo dell'arte teatrale, lui sin da piccolo, aveva circa 5 anni frequentava i teatri locali respirando aria di palcoscenico, suoni, musiche, colori e danza. E ancora oggi, dopo più di 30 anni quel mondo lo affascina, lo conquista e lo ha reso promotore di questo racconto lento, dove le immagini, i gesti, lo scorrere delle tavole e le musiche creano delle storie dove l'insegnamento e la magia vanno di pari passo regalando emozioni di grande impatto al seguito del battito delle hyoshigi, le bacchette di legno che richiamano l'attenzione e danno il via alla narrazione.