Wednesday, 19 November 2025
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Pubblicato il 19 November 2025 alle 20:00
Olbia. In una città come Olbia dove gli spazi di ritrovo per gli over 65 non sono mai abbastanza, l’apertura di un nuovo circolo del Burraco rappresenta molto più di un’iniziativa ludica: è un segnale di rinascita sociale, un invito alla condivisione e alla socialità in un momento storico in cui il bisogno di relazioni autentiche è sempre più sentito.
Il nuovo club ospitato negli eleganti spazi dell’Hotel Mercure, sta attirando un numero crescente di appassionati, ma anche di semplici curiosi desiderosi di trascorrere qualche ora in compagnia. Merito dell’atmosfera accogliente certo, ma soprattutto della visione del suo promotore, Giuseppe Russello, che ha voluto creare un ambiente capace di andare oltre il gioco delle carte, e che abbiamo incontrato.
Come è nata l'idea del nuovo Circolo del Burraco presso l'Hotel Mercure?
"Dopo un certo periodo di tempo che avevo deciso di chiudere il mio circolo, la proprietà dell'Hotel Mercure mi ha proposto avviare e gestire il circolo di burraco. Fortunatamente non avevo ancora chiuso tutto ciò che faceva parte della mia associazione e dunque mi sono trovato quasi pronto. È stata questa una proposta che mi ha fatto tanto piacere, anche perché io ormai mi definisco un "diversamente giovane" e mi sono reso conto che quando sono presenti solitudini familiari, ad Olbia non c’era niente che si rivelgesse alle persone come me che avevano voglia di chiacchierare, di parlare con le persone, di incontrarsi e di fare nuove amicizie".
Cosa si propone di fare ora?
Con questo spazio vorrei fare sì il mio burraco, personalmente mi piace molto giocarci, per cui faremo i tornei tre volte alla settimana: il mercoledì il venerdì e la domenica. Nei giorni che non facciamo il torneo, il nostro spazio rimarrà comunque aperto perchè c'è l'intento di utilizzarlo come una sorta di centro sociale dove chi non ama viversi la propria solitudine ha modo di farsi quattro chiacchiere e trascorrere piacevolmente del tempo in compagnia".
Perchè tutta questa voglia di creare un nuovo luogo d'incontro?
"Credo che si arrivi purtroppo ad un certo punto della vita in cui si debbano rincorrere nuovi stimoli. Mi stavo rendendo conto che il mio fisico stava prendendo la forma del divano e questo non lo potevo davvero sopportare data la mia indole di persona dinamica e molto attiva socialmente. E così mi è venuta l’idea di rispolevare i giochi di società come pretesto, per dare forma ad un nuovo ambito sociale-ludico che possa servire a rendere la vita degli anziani ( diversamente giovani), un po’ meno monotona e solitaria. Qui in città ci sono diverse occasioni per incontrarsi e creare nuove amicizie, ma principalmente il fulcro è il ballo. Quelli come me che non sanno ballare o che la danza non rispecchia la loro personalità, trovano qualche limite. Per cui meglio puntare su altro, magari sorseggiando un buon caffè, o organizzando una cena".
Una sfida, quella di Giuseppe Russello, che sta già riscuotendo forte interesse e successo. Alla nuova sede si stanno affacciando già non solo giocatori esperti, ma anche uomini e donne che magari non hanno mai preso in mano un mazzo di carte e ne sono incuriositi. A pochi giorni dalla sua inaugurazione, avvenuta lo scorso 16 novembre, se ne parla come un elegante e rinomato spazio sociale, dove poter coltivare relazioni, divertirsi, e sentirsi parte di una comunità. Un risultato non scontato, in una città dove l’offerta di spazi aggregativi per la Terza età pare essere limitata e frammentata.
L’idea è semplice ma potente: rimettere al centro il valore dello stare insieme. Il gioco del Burraco, oltre ad avere numerosi e riconosciuti benefici sulla mente e sulla memoria, riveste un ruolo di aggregatore sociale che attrae anche i più giovani. In un’epoca in cui la solitudine è spesso definita “la nuova epidemia silenziosa”, realtà come questa ricordano quanto possa essere prezioso un tavolo condiviso, una risata spontanea, un gesto gentile. E a giudicare dai numerosi consensi ricevuti, era proprio ciò di cui molti ad Olbia avevano bisogno.
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