Wednesday, 19 November 2025

Informazione dal 1999

Cronaca, Giudiziaria

Luras, nuovo capitolo in aula per l’omicidio di Davide Unida: ascoltati altri testimoni

Davide Unida è morto nel luglio 2023 in seguito a una violenta colluttazione

Luras, nuovo capitolo in aula per l’omicidio di Davide Unida: ascoltati altri testimoni
Luras, nuovo capitolo in aula per l’omicidio di Davide Unida: ascoltati altri testimoni
Olbia.it

Pubblicato il 19 November 2025 alle 18:00

condividi articolo:

Luras. Prosegue in Corte d’Assise a Sassari il processo per la morte di Davide Unida, avvenuta nel luglio 2023 in seguito a una violenta colluttazione nel centro abitato di Luras. Nel corso dell’ultima udienza sono stati sentiti nuovi testimoni che hanno ricostruito la lunga scia di tensioni e contrasti tra la vittima e l’imputato, Fabio Malu, oggi accusato di omicidio volontario aggravato da futili motivi.

Secondo quanto riportato da La Nuova Sardegna, nel paese era risaputo che tra i due uomini i rapporti fossero deteriorati da anni. Litigi ricorrenti, denunce incrociate e continui dissidi avrebbero scandito una contesa mai risolta, fino allo scontro avvenuto l’8 luglio 2023 in località Nanzola. Le testimonianze rese in aula hanno descritto un confronto improvviso e degenerato rapidamente: da un lato Unida, dall’altro Malu, ognuno armato di un oggetto raccolto sul momento. A colpire fatalmente la vittima sarebbe stato un tubo metallico appartenente a un aspirapolvere, rinvenuto nelle vicinanze. Unida morì quattro giorni più tardi all’ospedale di Sassari per le gravi lesioni riportate.

Malu, 33 anni, difeso dall’avvocato Giampaolo Murigheddu, ha sempre sostenuto di essersi trovato coinvolto in una situazione sfuggita di mano, negando di aver agito con intenzione omicida. I testimoni convocati dal pubblico ministero Alessandro Bosco hanno invece ricostruito movimenti, urla e inseguimenti culminati nel crollo della vittima sui gradini di un’abitazione. L’udienza si è conclusa con la decisione di proseguire a dicembre l’esame di altri testi, mentre la Corte continua a valutare i materiali raccolti dagli investigatori – tra cui immagini di videosorveglianza e testimonianze residenti – che già nelle prime fasi dell’inchiesta avevano indirizzato gli inquirenti su una dinamica ritenuta particolarmente violenta.