Monday, 12 May 2025
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Pubblicato il 14 May 2022 alle 09:46
Olbia. Le cozze son tornate, viva le cozze. Soprattutto quelle della sagra più nota di tutta la Sardegna, quella di San Simplicio. Ieri pomeriggio, sotto a un sole decisamente piacevole, si è svolto uno degli appuntamenti più attesi della festa dedicata al santo patrono di Olbia e la Gallura. Cinquanta quintali di mitili, rigorosamente olbiesi, sono stati cucinati e serviti con affetto e maestria dall'intero comitato di San Simplicio.
Per capire quanto sia amato questo appuntamento non basta solo osservare la fila chilometrica che si forma ogni anno (tranne i due passati caratterizzati dalla pandemia da Sars-Cov-2), bisogna anche ascoltare i fortunati che partecipano. Si scoprono così una miriade di provenienze tutte differenti, qualcuna persino d'oltremare tanto è estesa la fama delle Cozze di Olbia offerte a San Simplicio.
Il rito si ripete uguale da decenni, senza alcun cambiamento. Tutto inizia intorno alle 18, quando i maestri addetti alla cottura delle cozze iniziano a prepararle. La ricetta è sempre una soltanto: cozze cucinate rigorosamente alla marinara. E dunque: olio, aglio, prezzemolo a volontà. Poi, coperchi sui pentoloni e via all'attesa.
Mentre le cozze cuociono - e ogni tanto vengono controllate dai cuochi del comitato - tutta la macchina della sagra è già in movimento: gli addetti e le addette al servizio sono in posizione, gli spicchi di limone (anche questi a volontà) sono già pronti per essere serviti, poi ci sono le ceste pronte per essere "rimpinzate" e infine piatti e vino (rosso e bianco).
Quando le cozze sono pronte, non prima dell'assaggio di rito, vengono mescolate e poi raccolte dentro le ceste che finiscono direttamente alla "catena di montaggio" che si occupa di servire gli avventori.
Piatti riempiti velocemente, almeno due a testa, e poi di corsa verso un tavolino o un appoggio di fortuna per gustare la prelibatezza. Qualcuno improvvisa anche un pic-nic sull'erba, creando un'atmosfera decisamente rilassata.
La sagra delle cozze, però, ha anche un angolo per l'olbiesità verace: quella dei mastri sbucciulatori e dei coraggiosi che assaporano la cozza rigorosamente cruda. Questo angolo di veracità si trova sempre sinistra rispetto ai pentoli ed è sempre molto frequentato (anche dai curiosi). Anche se non si mangia la cozza cruda, rimane interessante da osservare la maestria di coloro che riescono ad aprire una cozza in pochissimi secondi. E anche questa è Olbia, la Olbia di San Simplicio.
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