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Olbia, dalla Cgil la richiesta “riconoscere lo stato della Palestina e/o esprimere solidarietà al popolo palestinese

Ecco la nota stampa condivisa dalla Cgil Gallura

Olbia, dalla Cgil la richiesta “riconoscere lo stato della Palestina e/o esprimere solidarietà al popolo palestinese
Olbia, dalla Cgil la richiesta “riconoscere lo stato della Palestina e/o esprimere solidarietà al popolo palestinese
Olbia.it

Pubblicato il 22 September 2025 alle 15:00

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Olbia. Con un invio congiunto ai Sindaci e ai Consigli Comunali dei 26 comuni della Gallura partendo in ordine alfabetico da Aggius e chiudendo con Trinità d'Agultu e Vignola la CGIL di Olbia ha recapitato in data odierna un comunicato con la richiesta di "approvazione di una delibera per il riconoscimento dello stato di Palestina e/o per l'espressione di solidarietà al popolo palestinese.

Così recita il testo del comunicato: "la scrivente CGIL Gallura in coerenza con i propri principi fondanti di giustizia, solidarietà internazionale e difesa dei diritti umani si rivolge a questa amministrazione comunale per sollecitare l'approvazione di una delibera che esprima ufficialmente il riconoscimento dello stato di Palestina oppure che manifesti solidarietà al popolo palestinese alla luce della drammatica situazione in Medio Oriente".

"La CGIL a livello nazionale è territoriale ha più volte espresso la propria posizione a favore di una pace giusta e duratura fra Israele e Palestina fondata sul riconoscimento reciproco dei due stati, sulla fine dell'occupazione militare e sul rispetto del diritto internazionale e dei diritti umani. Nel contesto attuale - prosegue il comunicato che vede firmatario Danilo Deiana, segretario generale della CGIL Gallura  - in cui assistiamo a una escalation di violenza che colpisce soprattutto la popolazione civile palestinese riteniamo urgente e doveroso che anche le istituzioni locali facciano sentire la propria voce. Numerosi comuni italiani hanno già approvato atti ufficiali in tal senso chiedendo al governo italiano di riconoscere formalmente lo stato di Palestina, come già fatto ad altri Paesi europei".

"Chiediamo pertanto che il vostro consiglio comunale approvi una delibera che esprime il riconoscimento dello stato di Palestina quale contributo della costruzione di una pace duratura basata sul principio "due popoli, due stati"; oppure approvi una mozione, un ordine del giorno di solidarietà al popolo palestinese condannando ogni forma di violenza, l'occupazione dei territori e auspicando l’immediato cessate il fuoco e l'avvio di un processo diplomatico sotto egida internazionale".

"Siamo disponibili - conclude il comunicato - a fornire ogni supporto utile alla redazione del testo della delibera della mozione anche sulla base degli atti già approvati in altri comuni italiani, confidando nella sensibilità e nell’impegno di questa amministrazione restiamo in attesa di un vostro riscontro e restiamo a disposizione per un incontro o un confronto sul tema".

La richiesta della CGIL Gallura si inserisce in un solco già tracciato da numerose amministrazioni comunali in tutto il territorio nazionale, manca però nella nota stampa una parola importante: genocidio. Anacronistico, invece, il richiamo a "due popoli e due stati" semplicemente perché non può trovare riscontro concreto nella realtà attuale che stiamo vivendo (e che soprattutto vivono i palestinesi).

L'espansione coloniale israeliana ha di fatto parcellizzato ciò che rimane della Palestina non colonizzata: la Cisgiordania è, di fatto, sottoposta ad annessione e lo stesso sta avvenendo a Gaza (lo esprimono esponenti del governo sionista). Riconoscere lo stato di Palestina senza è un atto simbolico importante, soprattutto se serve a spingere il governo a bloccare il sostegno a Israele, ma bisogna essere onesti e dire che senza la terra e senza uno stop definitivo allo Stato israeliano rimarrà nel piano dei sogni.