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Pubblicato il 30 October 2017 alle 17:54
Alghero, 30 ottobre 2017 - La Direzione Marittima di Olbia, nell’ambito del sempre rinnovato impegno in campoambientale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera, ha promosso ecoordinato una recente collaborazione nel progetto europeo “Clean Sea Life”,inviando i militari e i mezzi del dipendente Ufficio circondariale marittimo di Alghero,per un’attività nelle acque della rada del porto, a tutela dell’habitat costiero e nelrispetto delle biodiversità.
Tale attività ha riguardato l’individuazione ed il recupero, nella giornata di giovedì 26 ottobre, di reti da pesca abbandonate sul fondale marino, ha visto la partecipazionedel Parco Nazionale dell’Asinara ed è stata portata avanti grazie all’interventovolontario dell’Associazione Italiana Sommozzatori Corallari tramite l’impiego di unROV, un veicolo sottomarino pilotato da una postazione remota.L’iniziativa, alla quale ha preso parte l’associazione MedSharks, nota per il suoimpegno nello studio e nella conservazione dell’ambiente mediterraneo, si è svoltacon l’impiego della dipendente Motovedetta CP871, la quale ha fornito appoggio esorveglianza nella ricerca ed individuazione di diverse reti da pesca per un totale dicirca 300 metri adagiate sul fondale marino all’interno della rada del porto di Alghero.
Il recupero delle reti ha scongiurato un grave pericolo per le Aragoste, tra l'altro uno dei simboli di Alghero, poiché creavano uno sbarramento artificiale, soffocandole conle maglie di nylon degli attrezzi da pesca abbandonati da ignoti.Inoltre, le reti erano ancora utilizzabili e pertanto si è provveduto ad evitare unospreco, ma soprattutto un disastro ambientale, in quanto le reti sul fondalerappresentavano una fonte di inquinamento da microplastici che negli anni futurisarebbe solo potuto peggiorare.
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