Wednesday, 07 May 2025
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Pubblicato il 03 December 2015 alle 20:01
Olbia, 03 Dicembre 2015 - Mentre dai rubinetti degli olbiesi inizia a sgorgare acqua sempre meno gialla, alTribunale di Tempio Pausaniaarrivaunamini valanga di esposti contro Abbanoa, l'ente gestore unico delle acque in Sardegna. A puntare il dito contro l'azienda sono tanti cittadini che, con i loro esposti, hanno deciso di passare alle maniere forti, ovvero hanno deciso di scomodare il Diritto Penale. I cittadini segnalano alla Procura della Repubblica la presunta pericolosità dell'acqua al manganese, citando le ordinanze di non potabilità emesse dai sindaci di Olbia, Golfo Aranci e Arzachena. In più, si lamenta la mancata applicazione della cosiddetta Carta dei Servizi che prevederebbe uno sconto in bolletta nel momento in cui l'acqua viene dichiarata non potabile. Secondo i cittadini, Abbanoa non starebbe applicando questo sconto.
Questi esposti non sono che la punta dell'iceberg rispetto a ciò che sta succedendo nel territorio gallurese. Ad aprire la danza del "dito puntato" è stato Andrea Viola, avvocato e cittadino golfarancino che, proprio contro Abbanoa, ha presentato il primo esposto. Poi c'è Andiconsum che, grazie al responsabile territoriale Antonella Meloni, sta preparando la sua class action contro il gigante sardo dell'acqua, puntando sul mancato rispetto della Carta dei Servizi. Maxi bollette e perdite occulte sono ormai pane quotidiano per Adiconsum Olbia che, sul tavolo, ha un discreto dossier - anche grazie all'esperienza della Meloni sul campo. In Gallura, però, non c'è solo l'Adiconsum: a Loiri, qualche giorno fa, è stato presentato il Comitato Territoriale Gallura-Loiri che sta preparando una difficile battaglia legale sempre contro Abbanoa avvalendosi di un professionista esterno.
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