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A Porto Rotondo si celebra la nascita e la storia del borgo

La registra Anna Testa presenta al Cerioli il documentario su Poltu Ridundu

A Porto Rotondo si celebra la nascita e la storia del borgo
A Porto Rotondo si celebra la nascita e la storia del borgo
Olbia.it

Pubblicato il 12 August 2024 alle 14:59

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Porto Rotondo. In occasione dei festeggiamenti del sessantesimo anniversario della fondazione di Porto Rotondo, arriva in questa splendida location marittima "Ci sedevamo sul tappo – Porto Rotondo il borgo inventato," il primo documentario inedito che racconta la storia di uno dei più iconici borghi sul mare d’Italia.

Il film, scritto e diretto dall’autrice e regista Anna Testa, verrà proiettato per la prima volta in pubblico la sera di lunedì 12 agosto nella splendida cornice del Teatro greco Mario Ceroli. L’evento, ad ingresso gratuito e realizzato con il patrocinio del Consorzio di Porto Rotondo, avrà inizio a partire dalle ore 21 con una presentazione del documentario da parte della regista.

Diverse le personalità illustri che presenzieranno all’evento, tra cui il rinomato architetto Gianni Gamondi, responsabile della progettazione di Villa Certosa e della costruzione di gran parte del borgo così come lo si può ammirare oggi, Marco Carniti, regista e direttore delle celebrazioni dei 60 anni di Porto Rotondo, e Marella Giovannelli, giornalista e scrittrice.

In occasione della prima proiezione pubblica, la regista Anna Testa ha dichiarato: «Due anni di riprese, interviste e raccolta di materiali inediti: questo è stato il felice percorso che ci ha portato alla realizzazione del documentario "Ci sedevamo sul tappo - Porto Rotondo il borgo inventato."

"In realtà il progetto nasce quando vengo a conoscenza della singolare storia del borgo con il racconto Noi di Porto Rotondo di Paola Dalla Valle, e poi si è srotolato tra le mani man mano che trovavamo nuovi materiali inediti.-spiega Anna Testa- Primi fra tutti le pellicole Super 8 appartenenti ad amatori che già negli anni ‘60 si dilettavano con la camera da presa e hanno lasciato in cantine impolverate un patrimonio inestimabile di memorie."

"Racconto così una Porto Rotondo inedita, quella degli inizi, dei pionieri, di quando del borgo che conosciamo adesso non c’era niente se non un mare da far perdere la testa. Qui si è riunita una comunità di amici uniti dal sogno di fondare un nuovo paese in un periodo storico caratterizzato da una joy de vivre che purtroppo abbiamo perso" - prosegue la regista.

"Oggi un progetto del genere non sarebbe più possibile nemmeno con tutti i soldi del mondo. Porto Rotondo richiama alla mente i privilegi e i belli ricchi e famosi, ma è molto di più. È antropologia Gallurese, è l’innesto tra i proprietari terrieri dello specchio d’acqua di Poltu Ridundu (così si chiamava) e la comunità locale che viveva lì dal 1600, -ricorda Testa-una comunità ricca di tradizioni i cui discendenti sono rimasti e hanno potuto tramandare delle storie incredibili che si ritrovano nel documentario."

"Il fatto di avere avuto l’occasione, grazie ad Amarcord Production, di raccontare tutto questo a ridosso delle celebrazioni per i sessant’anni della nascita di Porto Rotondo è stato per me un privilegio, che diventa ancora più grande con la possibilità di presentarlo per la prima volta al pubblico in quei luoghi dove è stato realizzato,"- conclude la regista. 

Quella di "Ci sedevamo sul tappo – Porto Rotondo il borgo inventato" è una storia affascinante e con risvolti inediti, raccontata in prima persona dai fondatori Luigino Donà dalle Rose e Chiara Donà dalle Rose - figlia di Nicolò, scomparso dopo la tragica morte del figlio - e dallo scrittore Marcello Fois, che rappresenta la voce della Sardegna che ha visto sempre con sospetto la smeraldizzazione delle coste.

Tra gli altri intervistati figurano Nicola Pietrangeli, Carolina Rosi, Enrico Vanzina, gli eredi delle famiglie galluresi che vendettero i terreni e tanti altri personaggi i cui destini sono legati a Porto Rotondo. Nel mezzo si innestano vicende personali, aneddoti e tante storie: i rapimenti, le faide tra famiglie, gli incendi, le scorribande da rotocalco, il fallimento economico dei Donà, la nascita della Certosa di Berlusconi fino ad arrivare al blocco del mercato immobiliare e all’avvento dei russi.

"Ci sedevamo sul tappo – Porto Rotondo il borgo inventato" è un documentario scritto e diretto da Anna Testa, prodotto da Amarcord Production. Le illustrazioni,a colori, sono più di quaranta , e sono di Mauro Moretti. Le musiche sono di Moses Concas, mentre il montaggio è di Barbara De Mori. Tatiana Forese è la produttrice esecutiva, Ludovico Cantisani il direttore di produzione. Il film è realizzato inoltre con il contributo del Ministero della Cultura.