Thursday, 18 September 2025
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Pubblicato il 18 September 2025 alle 11:20
San Teodoro. Carlo Sezzi è l’artefice del Cala d’Ambra Festival, la rassegna musicale di San Teodoro che ha trasformato l’estate locale in un palcoscenico internazionale. Sotto la sua guida, si sono susseguiti gli appuntamenti che hanno visto artisti provenienti da tutto il mondo esibirsi in un panorama di generi — dal jazz al pop, dal soul al latinoamericano — che hanno offerto suoni affascinanti e memorabili.
Professionalità e resilienza caratterizzano la sua gestione: Carlo ha fronteggiato cambi di programma, imprevisti e dure sessioni di allestimento dei set, riuscendo sempre a offrire spettacoli meravigliosi. Musicista di formazione, da tempo affascinato dal jazz, lo si vede salire sul palco di Berchidda con la stessa disinvoltura con cui si dedica all’insegnamento alla MeA scuola civica di musica, dove trasmette ai suoi allievi il fuoco sacro della musica.
Il successo dell'edizione 2025 si deve alla sua chiave di conduzione poliedrica e rivolta a soddisfare diverse inclinazioni musicali, mai scontate e mai che possano essere classificate commerciali. Scopriamo al nostro incontro quanto lavoro e quanta passione per la musica ci siano voluti per rendere indimenticabile le notti d'estate 2025, a San Teodoro.
La vostra rassegna ha attraversato una stagione in cui hanno convissuto strumenti tradizionali e sonorità contemporanee. Qual è stato il criterio principale nella selezione degli appuntamenti per bilanciare continuità e innovazione, senza perdere l’anima del Cala d’Ambra?
"Il palco del Cala d’Ambra Festival è il palco “della buona musica” e questo è stato il criterio principale nella selezione dei progetti e degli artisti ospitati in tre anni di attività; parliamo di circa 35 concerti realizzati con crescente apprezzamento da parte di un pubblico eterogeneo che ricerca ancora i luoghi della cultura della musica dal vivo, della musica suonata da musicisti veri su un palco; un pubblico che ama però masticare un pò di tutto. Abbiamo perciò costruito un modello di festival a lunga scadenza che si articolasse nel corso dell’intera stagione estiva dando spazio a linguaggi moderni e tradizionali, cosa che ci ha consentito di portare un pò di tutto, dal Jazz, al Blues, al Pop,, alla Black Music, alle musiche popolari e di tradizione, ai nuovi linguaggi contemporanei. Un altro importante criterio selettivo è stato quello della “vocalità” espressa in tutte le sue forme (cantato, poetico, recitativo, reading, etc) e questo ha aperto le porte anche a progetti speciali dedicati ad alcuni autori noti al pubblico più eterogeneo quali De Andrè, Battisti, Dalla, Ferri, Gaber, Mina, etc. Ma il nostro interesse si muove specialmente nei confronti della produzione originale e d’autore. A partire dal 2024 oltre una linea di concerti sul palco realizzati nell’arco di tre mesi, l’Associazione Culturale “La Jacia” ha promosso un ciclo di dodici incontri in spiaggia sotto forma di Jam Session intitolato “Appuntamento al Blu Notte”, una sorta di Jazz Club immaginario realizzato nella spiaggia di Cala d’Ambra in una situazione davvero incantevole di cui il pubblico ha potuto beneficiare tra l’altro in modo totalmente gratuito. Gli appuntamenti al Blu Notte sono stati co-prodotti in collaborazione con il Comune di San Teodoro e rappresenta uno dei più apprezzati eventi nell’ambito dell’offerta culturale Teodorina come testimoniano i consensi e la partecipazione tanto del pubblico quanto dei musicisti che hanno animato ogni Jam Session".
Evitando assolutamente il rischio di improvvise modifiche di programma, avete implementato una macchina organizzativa capace di fronteggiare imprevisti. Quali sono i capisaldi del vostro staff tecnico e quali strumenti logistici ritenete essenziali per garantire una serata impeccabile?
"Il Cala d’Ambra Festival nasce ufficialmente nel 2022 ed è articolato in ogni sua edizione in una programmazione musicale stabile realizzata principalmente nella terrazza a mare dell’Esagono che, oltre a mettere i suoi spazi a disposizione è il principale sostenitore dell’evento, pur contando sul patrocino dell’Amministrazione Comunale di San Teodoro. L’Associazione La Jacia opera tramite uno staff tecnico, una direzione artistica ed un ufficio stampa e di anno in anno si ricompone e riorganizza sulla base di un programma di attività calibrato nel precedente periodo invernale. Senz’altro la programmazione è lo strumento più efficace per garantire la buona riuscita degli eventi ma la vera forza di questo Festival risiede nella qualità delle relazioni e nel rapporto di amicizia, fratellanza e collaborazione che mi lega alle persone con cui tutto ciò è nato, in primis Andrea e Josy e a seguire tutti i collaboratori, operai, barman, camerieri, cuochi, allestitori, addetti alla comunicazione che, al di la delle singole professionalità, sono per me ormai una specie di famiglia. Per questo spero che Il Cal d’Ambra Festival maturi negli anni alla luce di questi rapporti di stima e fiducia e che venga riconosciuto, oltre che per la qualità delle sue proposte artistiche, anche per la qualità dei rapporti umani che coinvolgono un po tutti, pubblico compreso".
Sezzi è anche musicista: come si intrecciano, nel suo percorso, le dinamiche fra essere direttore artistico e interprete sul palco ? Ci racconta un progetto personale in sviluppo che possa evidenziare questa dualità?
"Nel corso di oltre trent’anni di musica ho avuto la fortuna di collaborare con un sacco di bravissimi musicisti, di far parte di progetti e produzioni importanti e di conoscere la vita del palco “dal di dentro” , perciò è stato facile per me ideare, progettare, organizzare e gestire eventi fin da ragazzo . Da questa prospettiva fare il “mestiere del musicista” non significa semplicemente salire su un palcoscenico o entrare in una sala di registrazione : Sei un musicista anche quando insegni e fai formazione (insegno dal 2004), sei un musicista quando produci la musica tua e degli altri (sono stato direttore artistico di un festival jazz per undici anni), sei un musicista quando ti assumi la responsabilità di partecipare e qualificare l’offerta culturale di un territorio (sono stato direttore didattico dal 2018 al 2021 della Scuola Civica MeA), sei un musicista quando appartieni alla gente comune e concorri con un tuo contributo al sostegno delle grandi cause umanitarie, civili o sociali utili a contrastare la decadenza e la miseria umana che in questi tempi stiamo subendo. Insomma non si tratta solo di stare dietro a quattro tamburi, benchè per me da li tutto parte e tutto torna!".
"Attualmente sono impegnato in diversi progetti tra cui una collaborazione con l’Accademia di Belle Arti Cerignoli di Verona - prosegue Sezzi - per la messa in scena nel mese di Dicembre al Teatro Camploy di una opera in cui viene riletto in chiave contemporanea e metafisica il mito di Orfeo in relazione ai riti di iniziazione e dei culti misterici a lui intitolati e praticati nell’antica Grecia...un viaggione che affronto con curiosità e non poca adrenalina. Imminente il debutto di “Eminas” un progetto poetico/musicale realizzato con il “Motus Ensemble” che il 04 Ottobre a Lula porterà in scena le poesie di un importante poeta sardo come “Montanaru” in una ambientazione sonora inedita e originale.C’è poi in cantiere la pubblicazione del mio primo disco in veste di leader che è una conseguenzadel debutto del “Piano C”, produzione originale presentata in forma live nell’ambito di “Insulae Lab” nel mese di Dicembre 2024 a Berchidda. Ecco questo in prospettiva e al di la della mia ordinaria attività concertistica portata avanti in progetti sull’isola con diversi organici come ad esempio quello della BlueSunset Band che, da otto anni a questa parte, mi consente di collaborare con diversi artisti internazionali legati al mondo della Black Music allargando in tal modo i confini della grande famiglia dei musicisti a cui appartengo".
Quali artista locali o tradizioni sarde hanno trovato spazio in questa edizione e quale valore aggiunto ritiene che la conservazione della tradizione possa dare a una rassegna estiva con vocazione internazionale?
"Un Festival che si fregia di avere larghe vedute e che apre le porte verso la buona musica da qualunque parte del mondo provenga, non può certo ignorare l’enorme patrimonio artistico/musicale custodito nell’isola. Per questo il 17 Luglio abbiamo dedicato una intera giornata alla musica popolare e di tradizione della Sardegna. C’era di tutto: Dal Tenore Ususule, alle Launeddas di Michele Deiana, al ballo tradizionale “a organetto” realizzato in collaborazione con il gruppo Mini Folk di San Teodoro, al Coro l’Aldia, alle sonorità più contemporanee dei Ballade Bois che nel corso di un live di due ore ha fatto ballare anche i tavoli. Una giornata speciale, affollatissima e partecipata, un appuntamento identitario e irrinunciabile che troverà sempre un suo spazio dedicato in ogni edizione di questo festival. Ad ogni modo quando parliamo di spazio per la “tradizione” ci riferiamo tanto quella sarda (ospitata puntualmente almeno una volta in ogni edizione) quanto a quella proveniente da altre parti del mondo come Brasile, Cuba, Africa, etc.".
Guardando al futuro, cosa si aspetta dalla Cala d’Ambra? Ci sono nuove direzioni stilistiche, collaborazioni internazionali o format particolari che intende esplorare per rafforzare la stagione estiva senza tradire l’identità della manifestazione?
"Il Festival ha tessuto in appena tre anni importanti trame collaborative con realtà similari quali il “BlueSunset Festival” di Porto Ferro o il “San Teodoro Jazz Festival” cooperando , coproducendo e scambiando musicisti, risorse ed energie affinchè le cose belle che tutti avevamo in testa potessero essere realizzate, ciascuno per il suo obiettivo. Fino a quest’anno il Cala d’Ambra Festival si è retto sulle proprie gambe senza contributi istituzionali o finanziamenti pubblici; nel 2025 abbiamo però beneficiato di un contributo del Comune di San Teodoro per gli “Appuntamenti al Blu Notte” che per noi è un evento connesso all’attività del festival. E’ già un primo importante passo. Le idee per il futuro sono tante ma di sicuro serve maturare ulteriori interazioni e collaborazioni con le istituzioni territoriali deputate allo sviluppo di un’offerta culturale di qualità , siano esse pubbliche o private".
Un sogno nel cassetto che vorrebbe vedere realizzato al più presto?
"Tra concerti del Festival e Appuntamenti al Blu Notte abbiamo fatto un buon lavoro e ne sono orgoglioso. Abbiamo suonato e fatto suonare musicisti e progetti meravigliosi, abbiamo avuto un pubblico partecipe e riconoscente, ci siamo goduti la fantastica location che ci ha accolto ...cosa potrei desiderare di più se non semplicemente che tutto questo possa continuare ?".
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