Thursday, 01 January 2026
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Pubblicato il 31 December 2025 alle 21:00
Olbia. Il 2025 si chiude con una certezza: Olbia.it - Quotidiano Sardo continua a essere uno spazio di racconto condiviso, dove informazione, territorio e comunità si incontrano ogni giorno. A dirlo non sono i numeri, con milioni di lettori nel corso dell'anno, ma le scelte di chi ha seguito Olbia.it giorno dopo giorno, premiando articoli capaci di intercettare emozioni, urgenze, domande e riflessioni profonde. Il filo che attraversa questi dodici mesi va dalla tragedia alla speranza, passando per paure collettive, battaglie civiche e storie di resilienza: non una semplice successione di notizie, ma il ritratto di una comunità che affronta le proprie fragilità e prova, giorno dopo giorno, a riconoscersi.
Scorrendo i titoli più letti emerge l'immagine di un territorio complesso e vivo. A gennaio l'incidente mortale in zona Basa ha segnato profondamente l'avvio del 2025, mentre la scomparsa di Michael Frison ha tenuto a lungo con il fiato sospeso Olbia e l'intera Gallura, diventando una storia ancora aperta, sospesa tra attesa e bisogno di verità. Nello stesso periodo, episodi diversi ma ugualmente inquietanti, come il grave ferimento di una diciottenne colpita da un petardo durante il concerto di Capodanno, hanno contribuito a restituire un senso diffuso di vulnerabilità. Il dibattito sulle presenze al Capodanno olbiese, con le polemiche sulle cifre 'gonfiate' secondo un tecnico, ha mostrato come anche i momenti di festa possano diventare occasione di confronto sulla narrazione pubblica della città. Accanto alla cronaca più aspra, il racconto non si è mai fermato al fatto in sé. Nei primi mesi dell'anno emerge con chiarezza anche una città che cambia e si interroga su sé stessa, come dimostra l'articolo sull'"arte di arrangiarsi" che sfida il Codice della Strada, capace di trasformare un episodio quotidiano in riflessione collettiva su regole, convivenza e senso civico.
Febbraio ha portato altre lacrime, con il tragico schianto in via Nervi che è costato la vita a un 32enne originario di Nule, e la scomparsa di Giuseppe Giaccio, fondatore e presidente di Meridiana Sport, figura storica dello sport locale che ha lasciato un vuoto profondo nella comunità. Ma è stato anche il mese in cui Olbia ha iniziato a interrogarsi in modo più profondo sul proprio tessuto economico e commerciale. La chiusura del Macro ha lasciato un vuoto nel panorama della grande distribuzione, mentre l'arrivo di nuovi gruppi commerciali ha acceso speranze e timori tra i commercianti locali, restituendo l'immagine di una città in trasformazione, sospesa tra cambiamento e incertezza. In questo clima di riflessione, l'avventura musicale di sette artisti olbiesi a Sanremo ha regalato un momento di orgoglio, dimostrando che il talento locale sa farsi strada anche sui palcoscenici nazionali. E proprio a febbraio si annuncia un mese intero di eventi dedicati alla celebrazione della Giornata Internazionale della Donna, un'iniziativa che si sarebbe collocata tra gli articoli più letti dell'anno, dimostrando quanto la città senta forte il tema dell'inclusione e della parità di genere.
Con l'arrivo della primavera, il racconto si allarga e si fa più profondo. Cultura e identità tornano protagoniste: la messa in onda de Il muto di Gallura, tra i primi dieci articoli più letti dell'anno, intercetta un pubblico ampio, mostrando quanto sia forte il bisogno di riconoscersi in una narrazione che parli di radici, memoria e territorio. Il Carrasegare Olbiesu 2025, con le sue strade chiuse al traffico e la città che si ferma per celebrare la tradizione, ha mostrato quanto la comunità sia ancora legata ai suoi riti. Nello stesso mese, l'addio a Pietro Sanna ha commosso molti lettori, mentre i Tazenda annunciavano la nuova voce del gruppo, proveniente da Padru, e Salmo sorprendeva i suoi fan con un annuncio che fa impazzire i social, dimostrando quanto gli artisti locali sappiano ancora catalizzare l'attenzione e l'orgoglio della comunità.
Aprile riporta l'attenzione sulla cronaca più dura, con la vasta operazione dei Carabinieri a San Teodoro che porta alla denuncia di quattro giovani e la tragica vicenda dei due giovani scomparsi nelle acque di Golfo Aranci, con il ritrovamento di elementi a Cala Spada che riapre ferite mai del tutto rimarginate e tiene con il fiato sospeso l'intera comunità. Ma il mese lascia spazio anche a racconti capaci di restituire il volto imprevedibile della quotidianità: la vincita di un operaio olbiese al Gratta e Vinci che regala un momento di leggerezza, e la scoperta che esiste un'Olbia anche in Francia, dove tengono molto al nome della loro cittadina, raccontano una cronaca fatta anche di curiosità e piccole sorprese.
Con maggio il dibattito si fa ambientale e sociale. La notizia delle 105 pale eoliche previste davanti alla Costa Smeralda scatena l'allarme dei comitati e un confronto aspro sul futuro del territorio, mentre continua la saga infinita dello stabile abbandonato di Viale Aldo Moro, ormai diventato simbolo di un degrado che la città fatica a risolvere. Nei mesi successivi, Olbia.it si conferma spazio di storie di comunità. Il ritorno di Elisabetta Canalis al rifugio LIDA di Olbia, simbolo di un impegno che dura da dodici anni, e la commozione per il pensionamento di sei storiche figure della scuola, entrambi tra i primi dieci articoli più letti dell'anno, raccontano una cronaca fatta di relazioni, gratitudine e passaggi di testimone, mostrando una città che sa riconoscere il valore delle persone che l'hanno accompagnata nel tempo.
Giugno vede esplodere un'altra battaglia civica: lo stop alle ville extra lusso di Briatore al Pevero fa discutere per settimane, dividendo chi vede nell'operazione un'occasione di sviluppo e chi teme lo stravolgimento del paesaggio. Nello stesso periodo, l'emergenza idrica colpisce diversi comuni della Gallura, ricordando quanto il territorio sia fragile e quanto le infrastrutture debbano essere una priorità costante. Il mese si chiude con il dolore per l'addio a Gian Battista Derosas, padre e marito esemplare, la cui scomparsa ha toccato profondamente la comunità olbiese.
L'estate segna un cambio di passo. Luglio porta con sé l'esposizione totale del territorio, tra turismo e presenze record. La spiaggia della Cinta a San Teodoro fa il pienone, diventando simbolo di un'estate da record che porta con sé opportunità e criticità, ma anche il riemergere di fragilità sociali che diventano impossibili da ignorare, come la situazione sempre più allarmante di una donna costretta a vivere in strada. Agosto è il mese in cui l'attenzione dei lettori si concentra in modo straordinario. L'avvistamento a Tavolara di un magnifico esemplare di squalo elefante non solo affascina, ma diventa l'articolo più letto dell'intero 2025, un evento capace di unire stupore, orgoglio e consapevolezza ambientale, riportando al centro il rapporto profondo tra il territorio e il suo mare. Nello stesso mese, l'articolo sulla Giunta Nizzi che ritocca l'ITI con un piano da 14 milioni di euro con espropri apre un dibattito ampio e partecipato su sviluppo urbano, opere pubbliche e impatto sul territorio, mostrando come, anche nel pieno della stagione turistica, la città sia chiamata a confrontarsi con scelte strutturali destinate a lasciare un segno nel tempo. Accanto a queste storie, non mancano le ombre dell'estate, come il ritrovamento di resti in spiaggia a Bados, a ricordare che la vetrina estiva non cancella le fragilità.
Con settembre arriva il tentativo di ritorno alla normalità, ma la ripartenza è tutt'altro che semplice. Il mese segna uno dei momenti più bui dell'anno: la scomparsa di Cinzia Pinna e il successivo ritrovamento del suo corpo scuotono profondamente la Gallura. L'omicidio per mano di Emanuele Ragnedda si configura come una delle storie di cronaca nera più raccapriccianti del 2025, una vicenda che fa il giro d'Italia e lascia un segno indelebile nella memoria collettiva. Nello stesso periodo, il reportage di Presadiretta sul disastro sanitario gallurese, con telecamere nascoste nei pronto soccorso, accende uno dei dibattiti più delicati dell'anno, mettendo al centro il diritto alla cura e la fiducia nelle istituzioni, mentre traffico, disagi e irregolarità urbane restituiscono l'immagine di una città sotto pressione. La raccolta differenziata con i nuovi orari per esporre i mastelli diventa uno degli articoli più consultati, segno che anche le questioni più quotidiane e pratiche interessano profondamente i lettori che cercano informazioni concrete per la vita di tutti i giorni.
Ottobre riporta l'attenzione sull'Olbia che vive tutto l'anno: quartieri messi alla prova dal maltempo, problemi di viabilità, sicurezza e opere pubbliche che avanzano a fatica diventano parte di una quotidianità fatta di attese e frustrazioni. In questo scenario emerge anche lo scandalo dei 2 milioni di euro di ammanco dalle casse comunali di Budoni, una vicenda che scuote l'intera Gallura e alimenta la sfiducia nei confronti della gestione della cosa pubblica. Ma ottobre sa anche festeggiare, con l'arrivo della Zeta Beer, la festa che valorizza il quartiere Bandinu e dimostra che la città sa ancora ritrovarsi in momenti di convivialità e appartenenza.
Con novembre il tono si fa più riflessivo. Le nuove aggressioni in centro fanno crescere la paura tra le donne, mentre la città si interroga sulla propria sicurezza e sul senso di comunità che sembra affievolirsi. La vicenda dell'omicidio di Cinzia Pinna torna prepotentemente alla ribalta quando Ragnedda fa nomi e consegna nuovi dettagli ai pm, riaprendo una ferita mai rimarginata e riaccendendo il dibattito sulla giustizia e sulla sicurezza. Nello stesso periodo, continuano i lavori per la nuova rotatoria in Viale Aldo Moro, ormai diventata una saga infinita che racconta il rapporto difficile tra promesse e realizzazioni. I controlli nella notte di Halloween, con la chiusura di locali e sanzioni per 13mila euro, mostrano una città che cerca di riappropriarsi delle regole, mentre aggressioni, soccorsi e timori si intrecciano con storie di impegno sociale e iniziative che mostrano una comunità capace di reagire, nonostante tutto.
Dicembre, infine, chiude l'anno con un'immagine potente e simbolica. I furti nei parcheggi dell'ipermercato riportano il tema della sicurezza al centro del dibattito, mentre l'arrivo di oltre 2600 atti dell'Agenzia delle Entrate Riscossione rovina il Natale a molti olbiesi, aggiungendo preoccupazione economica alle festività. Ma il mese sa anche regalare momenti di emozione: la Casa Guddelmoni trasformata nel regno dei bambini per un Natale da fiaba mostra che la città non rinuncia a coltivare bellezza e partecipazione. Il profondo cordoglio per la scomparsa di Angelo Parisi tocca molti lettori, dimostrando quanto la comunità sappia stringersi attorno a chi se ne va. Tra avvisi, furti, feste e contrasti sociali, il 2025 si conclude con una scena che resta impressa: due senza tetto che dormono all'addiaccio sul Corso Umberto I mentre la città si prepara a celebrare e ad accogliere l'arrivo del 2026 con Marco Mengoni e Lazza.
Dall'inizio alla fine, il 2025 di Olbia.it si compone come un mosaico: cronaca che interroga, storie che uniscono, territorio che cambia, comunità che osserva e reagisce. Non un bilancio di numeri, ma un anno di storie, raccontato giorno dopo giorno attraverso ciò che i lettori hanno scelto di leggere e riconoscere come parte della propria realtà. Il racconto continua, con lo sguardo rivolto al futuro. In questo passaggio simbolico tra un anno che si chiude e uno che sta per iniziare, l'editore Mario Sanciu, la direttrice Angela Galiberti, tutta la redazione di Olbia.it e gli autori della rubrica Olbiachefu rivolgono un augurio sincero di buon anno a tutte le lettrici e a tutti i lettori che hanno accompagnato questo 2025, giorno dopo giorno. Li ringraziamo per la fiducia e per averci scelto e auguriamo a tutti che il 2026 possa essere un anno ricco di novità, di nuove storie da raccontare e di uno sguardo sempre attento sul territorio, sulle persone e sulla comunità.
Buon anno da Olbia.it- Quotidiano Sardo.
In copertina una foto di Giancarlo Chessa che ringraziamo.
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