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Olbia, senza tetto sul Corso Umberto I nel giorno del concerto di fine anno

Le immagini di fine anno

Olbia, senza tetto sul Corso Umberto I nel giorno del concerto di fine anno
Olbia, senza tetto sul Corso Umberto I nel giorno del concerto di fine anno
Patrizia Anziani

Pubblicato il 31 December 2025 alle 07:00

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Olbia. Sul Corso Umberto I, nel cuore di Olbia illuminato dalle luci delle feste, la notte tra il 30 e il 31 dicembre restituisce un’immagine che non può lasciare indifferenti. Due uomini dormono all’addiaccio, avvolti in coperte di fortuna, cercando riparo dal freddo che in questi giorni si fa particolarmente pungente. Una scena che si consuma nel pieno centro cittadino, sotto gli occhi di residenti e passanti.

Oggi, 31 dicembre, Olbia si prepara ad accogliere migliaia di persone per il concerto di fine anno. La città si veste di festa e grandi cenoni, si anima di musica, luci ed eventi. Ed è proprio in questo contesto di attesa e partecipazione collettiva che la presenza di chi è costretto a dormire in strada appare ancora più evidente, richiamando l’attenzione su una realtà che convive, silenziosa, con i grandi appuntamenti pubblici.

Con l’abbassarsi delle temperature, trascorrere la notte all’aperto diventa un rischio serio per la salute, soprattutto per chi vive già in condizioni di fragilità. Eppure, a Olbia esistono servizi pensati per offrire un’alternativa concreta alla strada.

Il Centro Servizi Umanitari Olbia, con mensa sociale e dormitorio garantisce un’accoglienza essenziale ma dignitosa: un letto caldo, la possibilità di fare una doccia e un luogo sicuro dove trascorrere la notte. L’accesso prevede un contributo simbolico di pochissimi euro al giorno, una cifra minima che non ha finalità escludenti, ma serve piuttosto a responsabilizzare chi usufruisce del servizio e percepisce un sostegno economico dallo Stato.

Un ottimo modello che prova a coniugare aiuto e dignità, evitando l’assistenzialismo passivo e favorendo invece un rapporto di corresponsabilità. Non sempre, però, queste opportunità vengono conosciute, comprese o accettate. Spesso, dietro la scelta o la permanenza in strada, ci sono storie complesse, fatte di solitudine, fragilità personali, diffidenza e percorsi di vita difficili.

L' immagine di Corso Umberto I invita così a una riflessione che va oltre il singolo episodio. Sensibilizzare significa anche informare, far sapere che esistono strumenti e luoghi pronti ad accogliere, e che nessuno dovrebbe essere lasciato solo ad affrontare il freddo dell’inverno.

In questo contesto, l’auspicio è che le istituzioni competenti possano intercettare tempestivamente situazioni come questa e orientare le persone che vivono in strada verso i servizi già presenti sul territorio. Un accompagnamento discreto e umano, capace di informare e di costruire fiducia, può fare la differenza e offrire a questi due uomini — e a chi si trova in condizioni simili — un luogo sicuro e caldo dove trascorrere le prossime notti. Un gesto di attenzione che non è solo assistenza, ma responsabilità collettiva e cura della comunità.