Friday, 01 August 2025
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Pubblicato il 31 July 2025 alle 17:00
Olbia. Un ragazzo di circa vent'anni è finito dietro le sbarre del carcere di Uta con l'accusa di maltrattamenti in famiglia. Le aggressioni fisiche e verbali, accompagnate da continue minacce di morte, secondo gli inquirenti, avevano trasformato la casa in un inferno per i genitori, costretti a vivere nel terrore costante delle reazioni violente del figlio.
Come racconta La Nuova Sardegna, l'escalation di violenza aveva raggiunto livelli insostenibili: il ventenne era solito spaccare porte e mobili, distruggere oggetti domestici che poi scagliava contro i genitori, rendendo l'abitazione un campo di battaglia. Gli episodi si erano moltiplicati nel tempo, costringendo più volte le forze dell'ordine ad intervenire per sedare la furia del giovane.
La goccia che ha fatto traboccare il vaso si sarebbe verificata recentemente, quando il ragazzo, durante l'ennesima esplosione di rabbia avrebbe cercato di inveire contro il genitore brandendo un oggetto potenzialmente pericoloso. A quel punto, esasperati e terrorizzati, i genitori hanno trovato il coraggio di chiamare i carabinieri.
Il caso è stato affidato al pubblico ministero Claudia Manconi, che ha richiesto l'applicazione della misura cautelare più severa considerando la gravità dei fatti e il pericolo di reiterazione del reato. Il ragazzo, difeso dall'avvocato Pietro Carzedda, è stato arrestato dai carabinieri dopo l'ennesimo episodio di violenza contro i propri genitori. Il gip del tribunale di Tempio Pausania, Alessandro Cossu, dopo aver valutato attentamente la situazione, ha convalidato l'arresto e disposto la custodia cautelare in carcere.
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