Saturday, 02 August 2025
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Pubblicato il 01 August 2025 alle 12:53
Olbia. Il Coordinamento Gallura è uno dei due comitati (il secondo è il Comitato Sarcidano) che ha presentato un esposto-denuncia alla Procura della Repubblica di Sassari contro il progetto di repowering dell’impianto eolico di Nulvi, situato alle spalle della Basilica di Saccargia.
La denuncia è stata depositata ufficialmente il 30 luglio 2025 e rappresenta, secondo quanto comunicato dai due organismi civici, “un passo cruciale per smascherare gravi violazioni delle normative ambientali e di sicurezza”.
Al centro delle contestazioni ci sono le presunte irregolarità contenute nello studio tecnico sul nuovo impianto, in particolare sulla ventosità della zona e sulla valutazione dei rischi meccanici derivanti dalla rottura dei componenti delle torri eoliche. Secondo quanto riportato nel comunicato congiunto, il progetto avrebbe ignorato non solo i criteri di sicurezza ma anche i principi costituzionali di equilibrio tra tutela ambientale e paesaggio.
Le due associazioni sottolineano come il caso di Nulvi non sia isolato, ma rappresenti “l’orientamento progettuale prevalente in Sardegna”, in cui – a loro dire – si assiste a una generalizzata superficialità. L'opinione dei due Comitati, espressa nella nota, è molto dura: "Nei confronti di imprese come ERG WIND SARDEGNA SRL, così arrogantemente superficiali, forse sicure di avere a che fare con comunità antropologicamente non attrezzate per rilevare tali lacune, non può che configurarsi tutto il disprezzo possibile. Ma non meno severo può essere il nostro giudizio nei confronti delle Istituzioni, le quali, pur avendo funzione di controllo, hanno invero autorizzato il progetto, come il Consiglio dei Ministri, oppure avvallato lo stesso attraverso il silenzio assenzo, come la Regione Sardegna".
La nota contiene anche un appello diretto ai territori: "Lo studio approfondito e l’attento esame della documentazione tecnica da parte degli organismi civici fondati dai cittadini può giungere laddove la politica ufficiale non osa nemmeno avvicinarsi, nonostante l’enorme disparità di mezzi e risorse. Per tale ragione, incoraggiamo tutti i Comitati sardi a proseguire nell’impegno rigoroso, nel radicamento locale, nello studio scrupoloso delle leggi vigenti e dei progetti che minacciano i territori. Parimenti, invitiamo tutte le comunità in cui insistono i progetti, ma in cui non è ancora presente un Comitato, a fondarlo quanto prima".
Nel comunicato si richiama anche la proposta di legge regionale “Pratobello 24”, sottoscritta da oltre 211.000 sardi e ancora in attesa di discussione in Consiglio regionale. Secondo i comitati, la mancata calendarizzazione del testo dimostra un “profondo scollamento tra le istituzioni e la volontà popolare”.
A rafforzare la denuncia, i promotori dell’esposto richiamano la recente sentenza del TAR dell’Emilia-Romagna, che confermerebbe la fondatezza degli indirizzi tecnico-giuridici contenuti nell’atto depositato a Sassari.
“Una speranza si è accesa nel cielo di Saccargia e di tutta la Sardegna – conclude il comunicato –. Ora, la magistratura faccia il suo corso, garantendo che, una volta per tutte, Giustizia e Legalità siano, non solo, ripristinate per Saccargia ma garantite per tutti i territori di Sardegna in cui il cosiddetto favor per le rinovabili pare rispondere più ad una deviata ideologia green che al vero rispetto dell’ambiente e della legge”.
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