Friday, 01 August 2025
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Pubblicato il 31 July 2025 alle 11:30
Palau. "Il nostro mare sta affogando nella plastica". Con queste parole il Comitato "Amici di Talmone e Cala di Trana" lancia l'allarme attraverso diverse immagini- denuncia che documentano la grave situazione ambientale lungo la costa di Palau, nel nord della Sardegna. Le fotografie pubblicate ieri sui canali social del Comitato, mostrano una realtà allarmante: enormi quantità di plastica e microplastica galleggiano in sospensione nel mare cristallino della Sardegna, spinte verso riva dalle correnti marine.
I volontari dell'associazione, da anni impegnati nella tutela dell'ambiente marino e costiero, documentano un fenomeno in costante aggravamento. "Ogni volta che il vento soffia in direzione della costa, i nostri volontari trovano una quantità impressionante di plastica sulla battigia e nell'acqua antistante l'arenile", spiegano dal Comitato. Rispetto agli anni precedenti, l'osservazione sul campo rivela una maggiore concentrazione di detriti plastici lungo le coste e sulla superficie marina, con particolare intensità nei pressi degli ammassi rocciosi che caratterizzano il paesaggio costiero della zona.
Il fenomeno rappresenta la conseguenza diretta di una cultura ancora troppo legata all'uso indiscriminato di oggetti di plastica monouso e imballaggi alimentari. Un problema che non riguarda solo le coste di Palau, ma è ben visibile lungo tutto il litorale sardo e più in generale nel bacino del Mar Mediterraneo. Gli "Amici di Talmone" hanno identificato con precisione i principali responsabili dell'inquinamento marino: "Gli oggetti di plastica monouso costituiscono il gruppo più numeroso di rifiuti trovati dai nostri volontari lungo le coste marine". L'elenco è lungo e preoccupante: piatti, bicchieri e posate di plastica, bottiglie, mozziconi di sigaretta e cotton fioc rappresentano, tutti insieme, più della metà dei rifiuti marini totali rinvenuti durante le operazioni di pulizia.
Di fronte a questa emergenza ambientale, il Comitato indica chiaramente la strada da percorrere: "È fondamentale gestire meglio i rifiuti plastici, ma la strada più efficace resta la riduzione del loro utilizzo". La strategia più efficiente, secondo i volontari, consiste nell'impedire che ulteriori quantità di plastica finiscano in mare. Per questo motivo, l'associazione auspica il divieto totale per gli oggetti di plastica monouso: "Il loro utilizzo andrebbe bandito". Una posizione che trova già riscontro nell'azione di molti Comuni italiani, che hanno adottato ordinanze per vietare cotton fioc, posate, piatti, cannucce, bastoncini mescola bevande e bastoncini da palloncino in plastica monouso.
Il Comitato "Amici di Talmone e Cala di Trana" non si limita alla denuncia, ma porta avanti un'intensa attività di sensibilizzazione per illustrare all'opinione pubblica la pericolosità dell'inquinamento da plastica, che danneggia quotidianamente mare, biodiversità e salute umana. Il video-denuncia, disponibile sui profili Instagram e Facebook dell'associazione, rappresenta uno strumento concreto per aumentare la consapevolezza collettiva su un problema che richiede l'impegno di tutti: istituzioni, cittadini e imprese. La battaglia per la salvaguardia del mare sardo è appena iniziata, ma la determinazione dei volontari e la forza delle immagini potrebbero rappresentare il punto di svolta per invertire una tendenza che rischia di compromettere per sempre uno dei patrimoni naturali più preziosi del Mediterraneo.
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